Ho sempre
desiderato tirare una sberla su quel tuo viso arrogante.
Mi sono
sempre chiesto chi avrebbe avuto la meglio in uno scontro tra noi
due.
Ah certo,
la tua padronanza della magia fa rabbrividire anche i più
potenti, su questo non c'è il minimo dubbio fratello.
E tu non
hai mai intenzione di vantartene, ma leggo nei tuoi occhi, così
schifosamente simili ai miei, l'orgoglio.
Ti piace,
adori vedere come la gente ti tratta con riguardo, come tiene la tua
opinione da conto.
Chi
invece ascolterebbe mai la parola di uno come me? Che sa tirar di
incantesimi ancor meno di quanto sappia parlare.
Non sono
mai stato il tipo da essere elogiato e sai quanto me quanto di questo
non mi è mai fregato nulla.
No, io
parlavo di un vero scontro, uno scontro tra uomini.
I maghi
sottovalutano la potenza fisica, come se gli uomini dovessero contare
solo sul loro bel pezzetto di legno.
Io non
sono dello stesso avviso fratello, perchè tolta la bacchetta
sei utile quanto me, e forse anche meno.
Mi chiedo
quanto questo ti faccia rabbrividire, sorrido al solo pensiero.
E ora che
ti vedo a terra, col naso rotto e sanguinante, non posso che provare
una punta di piacere.
Si,
piacere, sono forse sadico? Non so, ma non credo.
Piacere
perchè sono sempre stato quello stolto, quello incapace,
l'ombra inutile di un fratello che era invece impegnato a far
splendere la luce del suo immenso potere sul mondo.
Così
impegnato da non accorgerti che quelli che amavi soffrivano.
Nostra
sorella, la nostra dolce Ariana.
Le
lacrime mi impediscono di continuare a godere della scena che ho
aspettato da anni, forse da sempre.
E ora che
finalmente ho raggiunto il mio sogno più sfrenato, non riesco
a godermelo.
Perchè
fratello striscerei ai piedi di ogni pezzente di questo mondo, pur di
riaverla indietro.
Ti lascio
lì, scioccato, terrorizzato a terra, consapevole che il tuo
immenso potere ora è del tutto inutile.
E il tuo
pianto disperato lo sento solo come un eco, mentre mi allontano.
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