GLI ANGELI DELLA MORTE
Ormai erano passati 6 mesi dalla morte di Goku. E nel cuore di
tutti i suoi amici, nonché dei suoi familiari, vi era grande
tristezza...
Crili era colui che ne aveva risentito di più, il
suo dolore era forse paragonabile a quello di Gohan e di sua madre
Chichi...
Il terrestre ricordava con nostalgia tutti i più
bei momenti passati accanto a quel formidabile guerriero.
Non riusciva a darsi pace!
Spesso si domandava come era possibile che lui, Son Goku, il
più grande dei guerrieri che fossero mai apparsi, colui che
aveva dato la vita per salvare la terra da Vegeta, e prima ancora da
altri pazzi megalomani con voglie di conquista, fosse morto
così, a causa di una malattia cardiaca che gli aveva
stroncato la vita ad appena 35 anni!
Il Fato gli aveva fatto proprio un bello scherzo. La morte era
sopraggiunta all'improvviso...
Non importava che quel fantastico guerriero avesse raggiunto e
concretizzato la profezia del Super Sayan, il guerriero che appariva
una volta ogni mille anni.
Non importava ormai...
La morte non faceva sconti...
Neanche a colui che aveva sconfitto su Namecc prima, e sulla
terra poi, la minaccia che portava il nome di Freezer. Se ne era
andato, e stavolta per sempre. Neanche Polunga il Drago di Namecc
avrebbe potuto resuscitarlo, in quanto non si potevano riportare in
vita persone decedute in modo naturale.
Questa era la realtà...Goku non c'era
più.
E ora a distanza di 6 mesi da quel tragico evento, una nuova
minaccia era apparsa sulla terra. Due creature che erano state
costruite dalla mente di un pazzo... il dottor Gelo.
Prima che i nostri guerrieri decidessero di affrontarli,
avevano appreso dai telegiornali e vari notiziari, che queste due
creature erano per metà umane e per metà androidi.
Rispondevano al nome di C17 e C18.
In seguito si venne a sapere che erano fratello e sorella
gemelli. Avevano una cosa in comune, gli occhi.
Occhi di ghiaccio, e due visi angelici che però
stonavano sui loro volti altrettanto angelici, data la loro furia
distruttrice.
Quando furono riattivati non persero tempo e uccisero il loro
creatore. Ormai liberi si diedero allo sterminio
della razza umana. In poco tempo quasi la metà della
popolazione della terra era perita sotto i loro colpi.
Dopo molte discussioni i nostri guerrieri si
accingevano a tentare o quantomeno di limitare i danni.
Nonostante i due androidi non possedessero aura, non era difficile
sapere dove si trovassero, bastava seguire i rumori delle detonazioni,
e le grida della gente in preda alla paura.
Ed ora eccoli li i nostri guerrieri.
Yamcha,Piccolo,Tenshinan, Jiaozi, Gohan e Crili che si stanno
avvicinando a quella minaccia...
Non era però la prima volta che si affrontavano. Da
quando era cominciato tutto quel disastro, persino Vegeta si era unito
al gruppo.
Dalla morte di Goku, o meglio Kakaroth come lo chiamava lui
aveva perso la voglia di combattere. Ed il motivo era semplice. Dopo la
scomparsa di quell'infimo sayan di terza classe, non vedeva
più il motivo di allenarsi.
A quale scopo raggiungere quella mitica forma, se non per
confrontarsi ancora una volta con il suo rivale, e stabilire chi dei
due fosse realmente il numero 1 nell'intera galassia?
Ma da quando aveva avuto notizie della comparsa di due
macchine terribili il suo spirito combattivo si era
risvegliato.
E ora, anche se a malincuore si univa ogni volta a quel
gruppo per cercare di sconfiggere i due Cyborg.
Ma non lo faceva per la terra o i suoi abitanti...
Non gliene era importato mai nulla...
Non lo faceva per i suoi compagni che detestava tutti, e
l'unico verso il quale provava non amore ma solamente un pò
di rispetto in quanto per metà appartenente alla
sua razza era Gohan.
Non lo faceva neanche per quel moccioso mezzosangue che quella
donna terrestre di nome Bulma, gli aveva regalato.
No...
Non era per questo...
Era l'idea che ci fosse qualcuno che osasse sfidare il
più grande popolo che fosse mai esistito nell'intero
universo... i Sayan.
Questo era il vero motivo...
Ma non era servito a niente perché nonostante tutto, anche
se Vegeta era riuscito a trasformarsi in Super Sayan, non aveva potuto
fare altro che piegarsi dinnanzi ai due cyborg.
La loro forza sembrava non avere fine, ma c'era una cosa che
Crili non capiva. Ogni volta che li affrontava insieme ai suoi amici,
ogni volta che veniva puntualmente battuto, si meravigliava che loro, o
meglio LEI, decidesse di risparmiarli. Molte volte aveva
l'aveva udita esclamare rivolta al fratello, prima che questi li
trucidasse tutti.
<< Se li uccidiamo ora poi che
divertimento ci resta? >>
Il terrestre si domandava spesso, se forse seppellito nei
meandri della sua anima, ammesso che ne avesse una, lei provasse un
sentimento come la pietà.
Ma come poteva provare pietà un'essere che gioiva
nel massacrare ogni tipo di persona?
Vecchi, Donne, Bambini?
A queste domande il povero Crili non riusciva a darsi una
risposta.
Ma questa volta sarebbe andata in modo diverso...
Ce l'avrebbe messa tutta in quello scontro verso il quale sia
lui, che i suoi amici, si stavano pericolosamente avvicinando.
Avrebbe dato il massimo, e se per farlo doveva morire ancora...
Allora lo avrebbe fatto...
Senza rimpianti.
Quando tutti i guerrieri arrivarono a destinazione, trovarono il solito
spettacolo ad attenderli. Gente che urlava terrorizzata, corpi in stato
di decomposizione, puzzo di morte che premeva nell'aria di quella, che
fino a qualche istante prima, doveva essere stata una città
immensa, ma che ora era ridotta ad un cumulo di macerie. Furono
sorpresi, e allo stesso tempo irritati dal suono di quella voce che si
stava rivolgendo proprio verso di loro.
<< Guarda guarda chi si rivede! Allora
moscerini, non vi è bastata l'ultima volta?
>>-esclamò il giovane moro che
rispondeva al nome di c17.
Vegeta che in quel momento osservava con odio i due Cyborg si fece
avanti e disse con voce fiera.
<< Come osi darmi del moscerino! IO SONO VEGETA
IL PRINCIPE DEI SAYAN, ED ORA CREPATE MOSTRI DI LATTA!
>>
Dette queste parole Il super sayan si gettò a capofitto
nello scontro con c17.
Crili osservava colui che un tempo era stato il suo peggior
nemico, affrontare senza paura quella macchina infernale. Ma
non c'era storia, il cyborg era troppo forte, e in meno di dieci minuti
Vegeta si trovava per terra in una pozza di sangue...
Il terrestre si avvicinò insieme ai suoi compagni,
in direzione del sayan. Fortunatamente
aveva ancora un sacchettino pieno di fagioli senzu, e si
accinse a dargliene uno.
Vegeta prese quel fagiolo ed esclamò con disprezzo.
<< Ognuno di questi....è una
sconfitta per me! >>
Gohan che si trovava vicino cercò di parlare nel modo
più dolce possibile sorreggendogli la schiena.
<< Ti prego Vegeta... prendilo!
>>
Ma il principe dei sayan non fece in tempo a mandare giù il
prezioso fagiolo che svenne.
E fu allora che Crili capì...
Capì che era giunto il suo momento. Prese coraggio
e si volse verso il figlio del suo migliore amico, con un tono di voce
che non ammetteva repliche.
<< Gohan...portalo via.... e
scappate tutti Io li distrarrò! >>
il giovane sayan si girò di scatto verso il
terrestre, e gli disse con voce carica di paura.
<< Cosa? Ma sei impazzito crili?
Ti uccideranno e questo tu lo sai! Ho già perso
mio padre e non accetto di perdere anche te! >>
<< PORCA PUTTANA GOHAN! FAI COME TI
DICO! VEGETA E' TROPPO IMPORTANTE PER NOI! DEVI PORTARLO VIA DI QUI E
DOVETE SCAPPARE TUTTI! NON TRA POCO! NON DOMANI! ADESSO! SCAPPATE!
>>
Yamcha non poteva credere alle sue orecchie, e
cercò in tutti i modi da dissuadere il suo amico a non
compiere quella pazzia, e a lui si unirono tutti gli altri guerrieri.
Ma ormai il terrestre aveva deciso...
Se doveva morire, almeno avrebbe dato una
possibilità ai suoi amici di poter scappare. Sapeva
benissimo che era una follia, ma per una volta almeno sarebbe morto da
eroe in quella sua inutile vita.
Piccolo tramortì con un colpo Gohan e quindi disse
a tutti i suoi compagni.
<< Crili ha ragione anche se mi duole
ammetterlo... dobbiamo andare, male che vada lo potremo resuscitare con
le sfere del drago.... ma ora fuggiamo! Non ha senso che moriamo tutti
nello stesso giorno >>
Detto questo i guerrieri fecero per andarsene, ma qualcuno poco
più in basso di loro non era dello stesso parere.
<< Dove credete di andare ragazzi?
Oggi ne ho accoppato solo uno di voi, non pensiate di poter
scappare così facilmente vero?
>>-esclamò c17
Ma prima che potesse succedere la catastrofe, crili si
concentrò e chiese telepaticamente ai suoi
compagni di chiudere gli occhi.
Si posizionò davanti ai due cyborg.
<< TAIYOKEN! >>
I due androidi furono costretti a ripararsi gli occhi. Una
grande luce li aveva per un momento accecati, dando così
modo agli amici del terrestre di poter scappare. Quando gli androidi
recuperarono la vista i guerrieri erano già molto lontano.
C17 rise beffardo, e si rivolse direttamente al terrestre.
<< Bella mossa piccoletto! Ma non penserai che
questo basti. Cosa credi di fare? Di certo non sei un Sayan, ne un
Namecciano! Sei solo un terrestre, o meglio... un piccolo terrestre...
Non che Namecciani, Sayan, o terrestri, ci possano mai creare
problemi sia chiaro >>
C17 cominciò a ridere a crepapelle seguito a ruota da sua
sorella. Quando quel momento di ilarità ebbe fine si rivolse
di nuovo al terrestre. L'espressione gioviale di poco prima era sparita
dal suo volto e ora lo fissava con uno sguardo glaciale.
<< Sei conscio di esserti scavato la
fossa con le tue mani? >>
Ma crili sapeva benissimo cosa fare, come sapeva anche che la
tecnica che stava per usare lo avrebbe ucciso prima dei cyborg, ma non
gliene importava niente!
Doveva provare lo stesso!
E con uno sguardo assassino si rivolse proprio verso c17.
<< Sai cosa ti dico? FANCULO I SUPER
SAYAN!...
FANCULO I NAMECCIANI!...
MA SOPRATTUTTO VAFFANCULO TU! >>
Crili si concentrò al massimo, ed i suoi muscoli
lacerarono la tuta che indossava. La terra cominciò a
tremare sotto lo sguardo sbigottito, ma in parte divertito dei due
cyborg. Gli occhi di crili divennero vitrei, ma senza
tuttavia perdere la vista. Quando arrivò al massimo della
sua potenza, la sua aura si tinse del colore del sangue, e
con una voce disumana urlò.
<< KAIOKEN!.... MASSIMA
POTENZAAAAAAAAA! >>
Con uno scatto fulmineo si fiondò verso c17, e con
somma sorpesa di c18 gli sferrò un diretto secco che lo fece
schiantare sui resti di un palazzo già parzialmente
distrutto. La bionda che si trovava a pochi metri da lui, gli
chiese esterrefatta.
<< Ma...come hai fatto?
>>
Il terrestre non ci fece caso, il suo obiettivo era quello di
distrarli il più possibile, sentì che il suo
corpo stava lentamente cedendo sotto quello sforzo sovrumano, ma si
concentrò ancora, e tra le sue mani convogliò
tutta l'energia di cui ancora disponeva fino a formare una sfera del
color bianco - celeste.
<< KAAAAA....MEEEEE.....HAAAAA.....MEEEEEE.....
>>
Intanto C17 si era ripreso da quel colpo subito, e stranamente
molto doloroso. Guardò il terrestre e disse con una voce
carica d'odio.
<< TU!... LURIDO UMANO!... ADESSO ME
LA PAGHERAI! >>
Ma poi accadde qualcosa di imprevisto sia da Crili, sia da c17.
C18 si posizionò davanti al fratello, e lo
tramortì con un colpo allo stomaco.
Crili non poteva credere ai suoi occhi. Si distrasse da
quell'avvenimento e perse tutta la concentrazione. Con il fiatone
guardò sbalordito C18 caricarsi in spalla suo fratello e gli
chiese.
<< Perchè lhai fatto?
>>
La cyborg si girò verso di lui, e prima di spiccare
il volo gli disse semplicemente.
<< Vattene! >>
<< C-cosa? >>
<< Ho detto vattene! >>
Crili rimase a gaurdarla ancora incredulo...
Migliaia di domande affollavano la sua mente...
Ma ve ne era una che spiccava tra tutte.
<< Ma perché l'ha fatto?
>>
P.S. Spero tanto che questo
capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito. Alla Prossima!
|