Come un fantasma

di rihal
(/viewuser.php?uid=95568)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La camera è vuota della sua presenza, ma la cosa ti è indifferente. Hai degli ordini da eseguire, non rimani a soppesare dei dettagli irrilevanti.

Ti concentri sul suo odore, ti ricorda la lavanda; prendi una maglia che vedi sulla sedia. Devi fare in fretta, lei potrebbe tornare.

Dei rumori catturano la tua attenzione: provengono dal piano di sotto. Scendi le scale silenziosamente, osservando un umano guardare in relax la televisione. È il padre della ragazza, lo deduci senza dubbio.

Un lampo ti attraversa la mente: a Victoria basterebbe quel mero capo di abbigliamento, ma tu vuoi sorprenderla. Un gesto ardito acuisce la tua sete, e lentamente ti avvicini a lui, passo dopo passo, la bocca chiusa in un ghigno famelico.

Gli batti un dito sulla spalla: senti il suo iniziale tremolio, la titubanza dell’uomo che si aspettava di sicuro un’altra persona. Si erge in piedi, voltandosi ed assumendo un’espressione stupita.

“Riley Bears…” mormora scioccato, come se tu fossi un fantasma. Ai suoi occhi è quello che effettivamente sei, un ragazzo pallido e statuario.

Inclini la testa di lato, sorridendo sagace. “Esatto” pronunci, gustandoti quel guizzo di terrore che scorre nelle sue iridi.

“Sei vivo… I tuoi genitori sono così in pensiero”

I tuoi genitori, Riley… da quanto non li vedi? Il tempo si è fermato a quella sera uggiosa, non rimembri i loro volti, i loro corpi, i loro gesti affettuosi. Improvvisamente dentro di te aleggia una nebbia fitta, come se facesse scomparire ogni sentimento ed emozione.

Apatico, è l’aggettivo che più ti descrive. Insensibile verso chiunque.

“Loro sono il mio ultimo pensiero” sillabi, facendo un passo in avanti. Lui si è accorto della minaccia intrinseca nelle tue parole; cogli il braccio destro che si dirige verso la cintura, dove c’è il fodero della pistola.

Subitamente ti fai più vicino, bloccandogli il polso con una stretta ferrea. Lui urla dal dolore, si piega per cercare di placare l’intensità del colpo. “Che cosa sei?” domanda con voce straziante.

Che cosa sei? Non te lo sei mai chiesto. Un mostro senz’anima, ecco cosa.

“L’ultima cosa che vedrai” e ti accanisci sulla sua giugulare. Il fiotto caldo di sangue ti rende più bramoso di esso, continui a bere e a prosciugarlo. Lui si fa sempre più debole.

Lo molli a terra, lo guardi con disprezzo mentre esala l’ultimo respiro.

Muore davanti ai tuoi occhi, ai tuoi bellissimi e rossi occhi.

Sorridi, senti già che sta arrivando. Esci dalla porta, fiondandoti nelle tenebre più oscure, mentre l’urlo e il pianto di una ragazza ti accompagnano gioioso verso la tua dama.

 

 

Hola! Allora: in primis, non ricordo esattamente cosa prende Riley dalla stanza di Bella... io ho messo una maglietta, sperando di non sbagliarmi.Invito chi ha più memoria di me a correggermi!
Per quanto riguarda questa flash: mi sono immaginata la scena, lo studio ispira certe scene cruente!
Spero che questa flash vi piaccia: personalmente amo il personaggio di Riley e ho sempre sperato in un finale diverso alla sua esistenza: lo sposarmi è uno di questi!!!
A presto!
Anna




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3379208