È
arriva alla fine, si era gia scritta ho solo deciso di spezzarla.
chiedo
scusa per i vari errori però pubblicando da un cellulare mi
è difficile
spero
che comunque la FF vi sia piaciuta e che vi abbia fatto un po
commuovere come è successo a me mentre la scrivevo.
non
so perché non si vedono le immagini, se qualcuno fosse cosi
gentile da illuminarmi gliene sarei veramente grato.. ah dimenticavo
sono indecisa se aggiungere un altro capitolo dove si incontrano con
Emma adulta .. un po come nella serie tv.. fatemi sapere <3
buona
lettura
Camminavo lungo il molo appena illuminato dalla luce flebile
dei lampioni che correvano lungo il viottolo di mattoni, alcuni scuri
rovinati dalle onde del mare quando infuriava su quelle povere pietre
appena brillantinose.
Dal mare arriva qualche folata di vento che mi costringeva a stringermi
nella mia giacca a cui avevo sollevato il misero colletto con
l’intento di ripararmi dal vento. Inutile .
Continuai a camminare seguendo con lo sguardo la lunga ombra al mio
fianco, sembrava mi stesse sfiorando la mano come a volerla stringere
per portarmi in un posto.
Non so come mi trovai davanti ad un vecchio pub costruito ancora in
legno.
Titubante apri la porta cigolante e sulle tavole scricchiolanti del
pavimento mi feci largo trai vari uomini: marinai, contadini e poi lui,
seduto al bancone del pub.
Davanti a lui un boccale di ferro lavorato male di birra, in una mano
qualcosa di piccolo e luccicante nell’altra ancora
quell’uncino.
Dopo tutto quel tempo non era cambiato di una virgola.
Mi avvicinai a passi lenti verso di lui trattenendo il respiro e come
se mi avesse fiutato si voltò ma questa volta non sorrise.
Presi posto accanto a lui e lo guardai come si guarda qualcosa che sai
che potrebbe sparire da un momento all’altro.
Lui allora sorrise, rimise in tasca quello che stringeva e mi porse la
mano adesso libera, la strinsi ma non sapevo cosa aspettarmi.
All’unisono ci alzammo dal bancone e in silenzio
seguì i suoi passi all’esterno del locale.
Sopra di noi un manto di stelle ci indicavano la via mentre camminavamo
l’uno affianco all’altro cercando di tremare il
meno possibile per il freddo.
Ad ogni passo sentivo la sua presa farsi sempre più forte
fino a divenire una stretta quasi necessaria come l’aria che
respiri.
Camminavamo lungo una lunga strada di pietra in silenzio, spesso
sentivo il suo sguardo su di me ed io, mentre lui non guardava mi
perdevo nel suo sorriso incorniciato da quei due pozzi di zaffiri, i
suoi occhi.
Passammo il villaggio ed entrammo nella zona portuale dove una grande
nave nera ondeggiava dolcemente come cullata dalle onde.
Si fermo davanti ad una tavola di legno e puntò i suoi occhi
nei miei ma non riuscì a sostenere quell’oceano
cosi abbassai i miei arrossendo sulla punta delle guance.
Lo senti ridacchiare e muovere qualche passo verso di me quasi a
sfiorarci con i corpi.
Alzai lo sguardo con tutto il coraggio che avevo e lo vidi sfilarsi la
giacca di pelle che indossava e posarla sulle mie spalle alzando il
colletto con fare premuroso e poi le farfalle nello stomaco, le sue
labbra salate sulle mie e le braccia strette l’uno
all’altro.
Leggevo nei libri e sentivo nei film che il bacio del vero amore fa
“alzare la gamba “ quello me le fece alzare
entrambe pensai nell’attimo in cui senti che si era staccato.
Riapri gli occhi e davanti a me nessuno, la sua sagoma che si
allontanava con la nave.
Con le dita accarezzai le labbra che poco prima aveva sfiorato e che
adesso si bagnavano di lacrime.
Lacrime di gioia e tristezza allo stesso tempo e mentre guardavo
all’orizzonte la nave spiccò il volo e allora
capì che quello era un bacio d’addio e che
l’unica cosa che mi sarebbe rimasta di lui sarebbe stato il
ricordo che mi aveva accompagnato sin da bambina fino a questo bacio:
al mio primo bacio d’amore, d’addio e questa giacca
di pelle rossa in cui mi strinsi non appena il mio cuore
capì che mi ero innamorata di qualcuno che non potevo avere
perché nemmeno esisteva.
<< Crederò per sempre in te.. Capitan Uncino
>>
Dissi ormai al nulla e lentamente ripresi a camminare lungo il molo..
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