CAPITOLO 76: UNA NUOVA MISSIONE
Erano passati alcuni giorni da quando Gargant aveva lasciato la
città e la vista di Zhai era completamente ritornata; nel
breve
periodo Mithral-Hall non aveva subito altri attacchi e gli eroi avevano
potuto prendersi un periodo di meritato riposo.
Un giorno, però, Drizzt e gli altri furono convocati
d'urgenza da Samanosuke e Khelben.
"Perché ci ha chiamati, maestro?" - chiese Rannek.
"Abbiamo ricevuto un messaggio telepatico da parte di Evandar, re degli
elfi."
"Cosa ha detto sua maestà?"
"I drow hanno invaso il regno con una forza incontrollabile. In giro di
poco tempo hanno messo a ferro e fuoco diverse città e
impalato
le teste degli abitanti. I fiumi ora sono pieni di cadaveri. Ci hanno
avvisato perché almeno noi non veniamo colti impreparati."
"Ma dobbiamo aiutarli!" - disse Drizzt - "Non possiamo lasciarli soli!"
"Infatti, anche se la distanza è molto grande, possiamo
inviarvi
sul posto, anche se dovremo unire le nostre forze e potremo inviare
solo voi quattro."
"Voi non verrete? E Geki e Black?"
"Hanno sentito molto parlare della forza dei drow, ed hanno capito di
non essere all'altezza dell'impresa. Ritengono che sia meglio che
andiate voi, dato che siete molto più forti."
"Capisco. Io stesso sono un drow, ed ho vissuto con loro per molto
tempo. Conosco la loro forza."
"Ma sono così temibili?" - chiese Rannek.
"Non ne hai mai sentito parlare?"
"Solo qualche volta, ma erano notizie vaganti."
"Ebbene, sappi che gli elfi oscuri sono una delle razze più
potenti che esistano; ogni individuo passa la sua vita ad allenarsi con
le armi, cosa che fanno anche le femmine. L'addestramento comincia non
appena imparano a camminare, e diventano sempre più forti.
Un
drow è molto più potente di un guerriero elfo
normale,
per non parlare delle loro streghe: la loro abilità nella
Magia
Nera è immensa, e possono evocare e dominare dei potenti
demoni.
Mai sottovalutare un elfo oscuro. Mai."
"Ho capito, non siamo di fronte a degli avversari deboli."
"Prima di partire prendete qualche provvista e sbrigate le eventuali
faccene. C'è ancora un po' di tempo, i drow impiegheranno
ancora
alcuni giorni a raggiungere Silvermoon. Almeno spero."
"Silvermoon! La capitale elfica! Una delle città
più maestose di tutta Ancaria! E lì..."
Illius aveva l'aria di essere un po' teso.
"Tutto bene?" - chiese Zhai.
"Sì sì, tranquilla."
"Allora preparatevi. Tra poco si parte."
I quattro si divisero in due gruppi ed andarono a prendere tutti gli
oggetti che avrebbero potuto servirgli per il viaggio.
"Illius, tu sei originario di quella città" - chiese Rannek
all'amico - "Perché non me ne parli un po'?"
"Ho, è una città straordinaria, ricca di
magnifici
edifici e superbe costruzioni. Fino ad ora è stata assediata
tre
volte, ma mai nessuno è riuscito ad aprire una breccia. Poi
è famosa per le sue biblioteche, seconde solo a quelle del
monastero che abbiamo visitato, con la differenza che sono aperte a
tutti."
"E il re?"
"Evandar, il grande sovrano del popolo degli elfi: maestro d'arme e di
magia, filosofo e grande studioso. Una persona che merita grande
rispetto. Poi c'è Islanzadi, la sua degna moglie, e Arya, la
loro bellissima figlia."
"Bellissima? L'hai mai vista?"
"Purtroppo no, ne ho solo sentito parlare, ma se siamo fortunati..."
I due si sorrisero.
"Vieni. Prima di partire di offrirò da bere!"
"Perfetto, dato che inviti tu..."
Drizzt e Zhai erano nella loro stanza, intenti a prendere le loro armi.
"Hai preso tutto?" - chiese il drow.
"Sì: pugnali da corpo a corpo, trenta pugnali da lancio, un
contenitore per altri venti, affilatoi, una sacca da dare a te...mi
sembra che ci sia tutto."
"Ho, bene."
"Drizzt, ti vedo un po' distratto. Cos'hai?"
"Il fatto è che..."
"Cosa?"
"Ho paura."
"Paura? Non ti avevo mai visto aver paura! Ma i tuoi simili sono
così tremendi?"
"Non ho paura di morire, io temo di fare i conti col mio passato...in
questa battaglia incontrerò di sicuro..."
"Chi?"
"Mio fratello e le mie sorelle maggiori."
"Non ce ne avevi mai parlato!"
"No, anche perché ho cercato di dimenticarmene, erano esseri
spietati. Per essere sicuro di non avere il mio intralcio nel governo
della città, dato che è il più forte a
diventare
principe, mio fratello Dinin ha cercato di avvelenarmi ben sette volte.
Io mi sono dimostrato più forte di lui, e quando lo
sconfissi
per l'ennesima volta, lui mi chiese di ucciderlo, ma mi rifiutai.
Tutti, lui compreso, mi dettero del codardo. Poco dopo fuggii, e il
resto lo sai già."
La mezza drow si sedette vicino a lui.
"Non devi preoccuparti. Qualunque cosa succeda, io sarò
sempre al tuo fianco."
I due si abbracciarono.
"Grazie Zhai."
"Ehm" - disse una voce sulla porta - "Non vorrei disturbarvi, ma..."
"Thibbledor!" - dissero i due in coro vedendo il nano.
"Dovreste..."
"Non è il momento!" - gridò Zhai lanciandogli
addosso una decina di coltelli - "Fila via!"
Il nano si dette alla fuga ed i due scoppiarono a ridere, mentre i
coltelli si conficcarono nella porta.
"Forza, muoviamoci, avremo tempo per fare quello che vogliamo dopo la
battaglia."
"Ma..." - fece Zhai.
"Sì?"
La ragazza sospirò.
"Niente" - disse mentre pensava - "Ma perché Drizzt non
è come i suoi simili da quel punto di vista?"
Rannek e Illius uscirono dalla locanda dove
erano entrati.
"Grrr!" - ringhiò lo spadaccino - "Lui invita ed
io pago!"
"Ehi, sei tu che non hai chiesto niente!"
"Giuro che un giorno o l'altro..."
"Allora ragazzi, siete pronti?"
"Geki! Black!"
"Vi auguriamo buona fortuna! Sappiate che è stato un piacere
conoscervi!" - disse il più piccolo.
Geki strinse le mani ai due.
"Vi auguro una vita felice, almeno per quello che vi resta..."
"Non siate così pessimisti! Abbiamo superato molte
difficoltà, supereremo anche questa!"
"Ma sì, in fondo siete forti." - disse Black - "Ha" -
bisbigliò poi al compagno - "Se muoiono, la spada d'argento
la prendo
io, he?"
"D'accordo, ma a me le perle!"
"Che confabulate?"
"Niente, andiamo!"
Il gruppo si fermò davanti al portone principale, dove i
maestri e gli altri gli stavano attendendo.
"Siete pronti?" - chiese Khelben.
"Sì."
I due maghi circondarono i quattro, e prepararono il loro incantesimo.
"Ci vediamo ragazzi! Fate buon viaggio!" - salutò Thibbledor.
"Portate i nostri omaggi ai sovrani! Buona fortuna!"
Con il loro potere i maghi fecero superare agli eroi decine e decine di
miglia, portandoli nei dintorni della capitale del Regno Argentato:
Silvermoon.
Ho notato con molto piacere di aver ricevuto nuovi commenti da nuovi
lettori.
Ringraziamenti:
XIllidan: Sono contento che tu abbia notato la citazione, bravo!
Riguardo al termine "bestione" non mi sembrava adatto.
XShakamura92: Non so, io mi sono ispirato a Drakengard, Monster Hunter
lo conosco solo di fama, com'è? Ha, scusami, ma credo che
non
commenterò più la tua fic, è scritta
benissimo,
per carità, ma è troppo triste e cruda per me.
Scusami
tanto.
XBankotsu: Tranquillo, tu sei più furbo e ti sei bagnato
dalla
testa ai piedi, e nessun oggetto si è posato sulla tua
spalla in
quel momento.
Xharua_96:
Grazie, ma...ho fatto degli errori?! Come possono essermi sfuggiti?
Sarà bene che ricontrolli!
Questo magari non è stato lunghissimo, ma il prossimo "Il
regno argentato" lo sarà molto di più! E
commentate, mi raccomando, più commenti ricevo prima
aggiorno!
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