Wrong love

di alilxrry
(/viewuser.php?uid=873886)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


WELCOME TO THE NEW SCHOOL
 
Nico Di Angelo non era mai stato un ragazzo troppo socievole, preferiva farsi gli affari suoi, senza immischiarsi in quelli altrui. Le persone tendevano a tenersi alla larga da lui, la maggior parte di loro aveva paura.
Perchè diciamolo, un ragazzo pallido come la morte, vestito di nero da capo a piedi, antipatico e sfrontato, non era il massimo come amico. Era sempre stato considerato il "bad boy" della situazione. Avevi bisogno di qualche tipo di droga? Lui sapeva procurartela. Necessitavi di alcol, anche se eri minorenne? Non si faceva problemi a dartelo, anche se in cambio voleva un pagamento.
Era stato costretto a cambiare molte volte scuola, poichè veniva espulso da tutte. La sua famiglia, se così si poteva definire, lo rimproverava sempre per i continui trasloghi, da lui obbligati a fare.
Suo padre, Ade Di Angelo, era un famoso direttore aziendale, i suoi affari procedevano a gonfie vele ed era molto conosciuto. I genitori di Nico avevano divorziato qualche anno prima, constringendo il ragazzo, da due anni a questa parte, a dover convivere con la sua insopportabile matrigna, Persefone, per cui suo padre aveva completamente perso la testa.
Il signor Di Angelo aveva avuto molte relazioni in passato, e il più delle volte si era dimenticato di usare il preservativo, lasciando così figli sparsi per tutto il continente. Per questo il ragazzo si era ritrovato ad avere una sorella sudamericana di nome Hazel, nata da una relazione clandestina. Un tempo i fratelli Di Angelo originali erano due: Nico e Bianca.
La seconda era mancata all'età di dodici anni, in seguito ad un tragico incidente stradale, dal quale Nico era uscito con un trauma cranico. Spesso si sentiva in colpa per essere sopravvissuto, al contrario di Bianca. Soffriva ancora, a distanza di tre anni, la mancanza di sua sorella.
Dopo numerose lotte in tribunale, la madre di Hazel era riuscita a far prendere la tutela della figlia ad Ade, così ora la ragazza viveva con loro.
Più volte, nel corso degli anni, Nico era stato arrestato e denunciato per effrazione e violazione di proprietà privata, contringendolo così a passare un anno in riformatorio. Ormai aveva quindici anni, e le cose erano cambiate. Dai piccoli furtarelli sparsi qua e là era passato allo spaccio di droga. I genitori non ne sapevano niente, e dubitava che gliene sarebbe importato qualcosa.
Comunque, in seguito all'ennesima espulsione, la famiglia Di Angelo era stata costretta a trasferirsi di nuovo. Questa volta, però, avevano deciso di abbandonare le grandi metropoli, e dicominciare una nuova vita in una cittadina molto più piccola.
Ormai erano in viaggio da un paio di ore, e avevano come meta il Wisconsin o, più precisamente, la piccola città di Steveport. Di questo Nico non era per niente felice, a lui piaceva New York, adorava nascondersi in mezzo alla folla, evitando così gli sguardi indagatori delle altre persone. Inoltre lì c'erano molti ragazzi simili a lui, maleducati e sfronati, il cui unico hobby era ubriacarsi e drogarsi.
Fu la voce del padre a riportarlo alla realtà, distruggendo così il suo sogno ad occhi aperti.
"Ancora cinque minuti e dovremmo essere arrivati" disse con la sua voce profonda.
"Cosa diavolo significa dovremmo?" iniziò a sbraitare Persefone.
Quei due erano come cane e gatto, Nico non capiva neanche perchè si fossero sposati, visto che più della metà del loro tempo lo passavano a litigare. Da lì nacque un rumoroso battibecco che li accompagnò fino alla loro destinazione.
"Bene, ragazzi. Siamo arrivati: Date il benvenuto alla vostra nuova casa" esclamò entusiasta Ade.
"Sembra una catapecchia..." coomentò a bassa voce Nico.
"Oh, andiamo. Se non fosse per te, a quest'ora saremmo ancora nella nostra amata New York" disse Persefone che, come sempre, dette la colpa al figliastro.
"Non è stata mia l'idea di trasferirci" le fece notare il corvino.
In risposta, lei arricciò il naso e si incammnò sculettando verso il portone. Era una cosa che Nico detestava, sapeva benissimo che lo faceva solo per mettersi in mostra con suo padre, e la maggior parte delle volte ci riusciva egregiamente.
Diede un'altra occhiata alla sua nuova casa: le finestre avevano i vetri grigi e sporchi, il vialetto era nascosto dalla quantità di foglie cadute dagli alberi e il tetto sembrava poter crollare da un momento all'altro. Sembrava veramente una casa infestata dai fantasmi.
Sua sorella Hazel lo ragginse, tenendo in mano due pesanti scatoloni.
"Questo posto mi fa già schifo. Non penso che riuscirò a sopravvivere" sospirò la ragazza, prima di avviarsi dentro il mausoleo.
"Puoi dirlo forte" borbottò Nico, conscio del fatto che lei non potesse sentirlo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3380169