gokubulmavegeta
A Mimi
Perché il
bianco e il nero, quando non si fanno la guerra, sono cool
perché
l’adoro
e tutto questo non
sarà mai abbastanza.
Dirty little secret
I'll keep you my dirty little
secret
Don't tell anyone or
you`ll be just another regret
My dirty little secret
Who has to know
Bulma sistemò i capelli dietro l’orecchio, per la
prima volta in imbarazzo.
- Così ti sei allenato
duramente… - sbottò, il cuore che le
era saltato in gola.
Quel ragazzo la fissò curioso, quegli occhi così
uguali su un corpo così diverso.
- Si, molto duramente –
Bulma distolse lo sguardo, il respiro dolorante sotto il vestito troppo
stretto.
O almeno, così stretto
con lui non lo era mai stato.
Quel ragazzo si arruffò i capelli scuri, il sorriso sghembo
del bambino.
E quell’odore così diverso.
- Credi che vincerai questo torneo? –
Bulma socchiuse gli occhi, dandosi mentalmente della stupida.
Vincere un torneo?
Era Goku, razza
d’idiota, lui vinceva sempre il torneo.
A modo suo.
Quel nuovo
strano ragazzo inclinò la testa, ostinatamente muto.
- Go-Goku, che hai? – Lei si
portò nuovamente un ciuffo invisibile dietro
l’orecchio, minuscole stille di sudore sulla nuca.
Lui si avvicinò a sfiorarle la fronte, la mano che si
poggiava sulla gamba dell’altra.
- puoi spiegarmi una cosa, Bulma?
– mormorò, lo sguardo confuso.
Lei annuì, il sangue che le arrossava il viso.
E il respiro sempre più corto.
- ..che c’è di diverso tra noi? –
Lui le toccò la guancia, impacciato, le labbra tese, lo
sguardo lucido.
Bulma sfuggì allo sguardo scuro dell’altro, il
viso ora terreo.
- Goku, noi…-
Poi furono solo labbra che si incontrarono.
E quel divano improvvisamente troppo stretto.
Goku si sarebbe sposato solo qualche settimana dopo.
Con Chichi.
Time stand still
Him and her
Life is turned
The day I knew you would
leave
I can barely breathe
Can you hear me scream?
Solleva gli occhi dal foglio, la punta della matita spezzata.
Il ciuffo chiaro è attaccato al labbro, la lingua le
solletica il palato.
La sala gremita, gli occhi scuri
che la fissano.
E quell’abito
bianco che gli va incontro.
Traccia la linea con calma, la goccia di sudore che annega nella
scollatura profonda.
Si lega i capelli, gli occhi ancora fissi sul disegno.
Avrebbe dovuto essere felice.
Era sempre il suo
migliore amico.
Sospira silenziosa, le labbra dischiuse.
Afferra la sigaretta e le dita si distendono.
Era solo Goku, in fondo.
E si stava sposando.
La gola arde, le labbra fremono.
Stringe la sigaretta tra le dita, lo smalto lucido scrostato.
Lui sorrise, il
“si” ancora sulle labbra.
E tutto si
fermò.
- Bulma, tesoro, non mangi stasera? –
Lei sposta lo sguardo sulla madre, immobile sulla porta.
- arrivo – biascica, la voce
stanca.
Piegò le labbra, tesa.
Un tonfo nel petto,
mentre si chiedeva perché non riusciva solo ad essere felice.
Back to me
That when I think about a day
without it
Everyday’s the
same
You wish that you could
find someone
But I’m the
only one to blame
Il ronzio del
ventilatore perennemente acceso.
Lo sciabordio delle onde
sulla sabbia bianca.
Il fruscio delle foglie
della vecchia pianta.
Bulma sorrise, gli occhi socchiusi.
La casa di Muten non sarebbe cambiata mai, semplicemente non avrebbe
potuto essere diversa da così.
Accarezzò la pelle fredda del divano, un brivido caldo lungo
la schiena.
La mano di Goku sulla sua gamba.
Il cuore che si ferma.
Sollevò gli occhi, improvvisamente umidi, il ronzio del
ventilatore come un trapano nella testa.
Il sorriso sdentato di Muten si affacciò dal corridoio, le tre tazzine che
ondeggiavano sulle mani incerte del vecchio.
- potresti aiutarmi, ragazzina
– la sgridò innocentemente, gli occhi dietro gli
spessi occhialoni puntati sulla scollatura prorompente.
Bulma incrociò le braccia sotto al seno, la lingua che
balenava tra le labbra.
- puoi scordartelo vecchiaccio, sappiamo
entrambi che da solo ce la fai benissimo –
Il Genio sbuffò, biascicando un’invettiva, lo
sguardo annebbiato.
Lei sorrise, per un solo secondo serena.
Tre tazzine sul vassoio.
La tazzina scottava tra le dita
bianche.
E Goku distoglieva lo
sguardo, mentre Bulma impallidiva.
E quegli anelli alle
loro dita che rendevano tutto più difficile.
Yanko e Chichi che li
fissavano.
Muten si tolse gli occhiali, affacciandosi alla finestra.
- Goku è arrivato! –
urlò, gli occhi ridenti - …oh Kami…-
biascicò poi, incredulo.
Bulma strinse le mani al corto vestito colorato.
Poi solo due paia di occhi scuri la fissarono, chi allegri, chi
spaventati.
E la sfera con le quattro stelle che brillava, sul cappello di quel
bambino.
- Sono incinta –
Bulma sforzava un
sorriso, Yanko che rideva.
Guku che chiudeva gli
occhi.
-
mio figlio, Bulma –
Another heart calls
Do you remember when we
didn’t care
We were just two kids
that took the moment when it was there
Do you remember you at
all
Another heart calls
Bulma lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, lo sguardo
fisso al televisore.
Il Genio le aveva afferrato una mano, la parole di conforto ancora
sulle sue labbra.
- Yanko – mormorò la
ragazza, il groppo alla gola che si scioglieva inesorabilmente.
E un pianto che correva alle ciglia.
«il giovane ragazzo è stato ucciso da uno di quei
mostri orrendi…Kami,
chi ci salverà?»
Ingoiò il groppo di saliva sempre più pressante,
il fiato mozzo, gli occhi gonfi.
Quello che vide poi, tra le scariche del televisore attempato, furono
solo due occhi neri.
Troppi simili a quelli dell’altro.
Non avrebbe mai voluto
trovarsi in quel posto, in quel momento.
Si avvicinò alla parete della grotta, gli occhi sbarrati e
le mani strette attorno le gambe.
L’alieno poggiò la mano alla fredda pietra, le
labbra tese e l’espressione vuota.
E quegli occhi così
uguali e così diversi.
Come quella volta lontana, con L’Altro.
Bulma chiuse gli occhi, il sangue al viso e le lacrime agli occhi.
- non muoverti –
tuonò Vegeta, la lunga coda che sferzava l’aria,
troppo vicina a lei.
Bulma strinse i pugni, l’immagine del suo fresco giardino che
prendeva il posto degli occhi di brace dell’alieno.
E la voglia di tornare e casa, stretta a Yanko [vicina a Goku] che non
la lasciava respirare.
- che ne farai di me? –
Vegeta sorrise, sghembo e malvagio.
- non sei abbastanza per un principe come
me, ma cercherò di accontentarmi –
Bulma chiuse gli occhi, il viso terreo.
Poi l’esplosione.
- non credere che ti debba qualcosa solo
perché mi lasci dormire in questo buco, donna –
Vegeta le strappò la bibita di mano, lasciandola sconvolta e
stupita sulla porta della piccola stanza.
Bulma si morse un labbro, la sfuriata insensata dell’altro
che ancora le bruciava.
- razza di cafone – si
lasciò sfuggire, gli occhi infiammati – se
l’incontro con quel ragazzino ti ha innervosito, non
prendertela con me! – sbottò poi, mentre la
porta si chiudeva magicamente alle spalle
dell’alieno.
- Non chiudermi fuori! –
La donna si portò una mano tra i capelli arruffati, un
ciuffo riccio che le sferzava la fronte.
- dovevo capirlo, si, capirlo subito. che
tu non eri Goku!
– urlò, le palpebre pesanti abbassate –
che tu non sarai mai Goku, Vegeta, mi hai sentito?! –
Si allontanò, i tacchi che ticchettavano sul pavimento
lucido, la rabbia che le montava nel petto.
Goku che sorrideva, mentre lei
sbuffava, divertita.
Vegeta che ghignava,
mentre lei ansimava, esausta.
Si asciugò le lacrime che le si accalcavano sulle ciglia, la
mano tremante.
Goku che la rassicurava, il
cuore che tornava a battere regolare.
Vegeta che la
spaventava, il cuore che le saltava alla gola.
Trattenne un singhiozzo, l’umiliazione che le bruciava nelle
vene.
Goku che se ne andava da lei,
ora che era tornato.
Vegeta che entrava in
casa con lei, ora che erano tornati.
Si fermò, la mano del principe che le afferrava la vita.
- io non sarei quel traditore di
Kakaroth, giusto? – rise, gutturale.
Bulma ingoiò la risposta al veleno, lo sguardo spento.
Goku che aveva dimenticato, ora
che Chichi e Gohan lo abbracciavano.
Vegeta che non voleva
farsi dimenticare, ora che conosceva ciò che la faceva
soffrire.
- Se potesse solo essere qui –
sussurrò Vegeta, spingendola al muro – avrei parte
della mia vendetta –
Bulma chiuse gli occhi, mentre le labbra dell’altro, per la
prima volta, si chiudevano sulla sua gola.
Mona Lisa ( when the
world comes down)
We say
We do
The lies
The truth
All I need is next to me.
Bulma lascio cadere la borsa sulla sedia, il rombo della cabrio di
Yanko che si perdeva nella notte.
La bocca asciutta sapeva ancora del vino di seconda scelta del pessimo
locale in cui il fidanzato l’aveva trascinata, ormai solo per
mera formalità.
Seguì con lo sguardo la curva dei mobili, sepolta
dall’oscurità.
Mancavano solo quindici mesi all’arrivo dei Cyborg.
Sbuffò piano, impercettibile nell’aria asciutta e
densa della notte.
Io
Lasciò che i capelli si sciogliessero dal fermaglio, le
ciocche tra le ciglia.
Non
Le dita scorrevano tra i bottoni della camicia, sempre più
rapidi.
Sono
Le gambe che percorrevano il corridoio, le scarpe abbandonate dietro
una porta.
Kakaroth
Vegeta era sulla porta, il viso reclinato e le spalle rigide.
- puzzi del terrestre –
sputò con voce piatta.
Bulma si limitò a scrollare le spalle ormai nude, i piccoli
seni che ondeggiavano provocanti.
E pensi ancora a
Kakaroth.
Lui le afferrò le braccia, trascinandosela addosso.
Perché Lui
è là, lontano da qui.
Negli occhi lucidi il solo desiderio di annullarsi.
Perché Lui
è là, troppo forte per me.
Tra le lenzuola il solo modo di dimenticare quella persona che non
avrebbero mai potuto raggiungere.
Lui non è Kakaroth.
Bite back
You stand to cut me you're
unable... oh no
And such a streak starts
steading heads
And I live for the
things I love
La mano di Trunks afferrò la manica di Goten, trascinandolo
a terra.
Bulma seguì la lotta con sguardo annoiato, il vestito largo
che lasciava intravedere le curve ancora giovani.
- tu e Vegeta vi siete proprio sistemati
– commentò Chichi, lo sguardo sepolto nel vassoio
di pasticcini, ma così orrendamente lontano.
E così orrendamente vuoto.
Bulma annuì, lo sguardo che balenava orgoglioso.
Io so tenermi stretto il
mio Sayan.
- Vegeta è un pessimo marito, ma
ama stare qui con noi, comodo –
Afferrò una pastarella, il sorriso pieno di chi sta mentendo.
Le parole “con noi” che risuonavano ancora
nell’aria.
- so esattamente che tu ami Goku
– mormorò Chichi, lo sguardo sereno –
l’ho sempre saputo, non sono una stupida –
I denti di Bulma scalfirono il cioccolato del biscotto.
- Goku è solo un mio caro amico- replicò,
sorridendo leggera.
La mano di Goku sulla gamba.
Il corpo di Goku su di
lei.
Chichi puntò i suoi occhi neri in quelli chiari
dell’altra.
- tu credi che io non sappia, tu credi
che io mi illuda – rise, sprezzante – tu non
dimenticherai mai mio marito –
Lei che si voltava.
Goku che baciava sua
moglie, là sull’altare.
L’altra ingoiò silenziosamente, il fiato spezzato.
- Io amo Vegeta –
La mora si sollevò dalla poltrona, il vestito di pesante
cotone che frusciava sulla pelle delicata.
- Goku tornerà a vedere suo
figlio al torneo. Non osare avvicinarti a noi. Non osare amarlo ancora
–
Goku che accarezzava la testa di
Gohan.
Vegeta che sfuggiva allo
sguardo di quel Trunks che troppe volte lo aveva perso.
- passate una bella giornata –
mormorò Bulma.
L’ombra di Vegeta che svaniva nel corridoio.
E quella di Goku che si alzava ancora tra loro.
It ends tonight
A falling star
Least I fall alone.
I can’t
explain what you can’t explain.
You're finding things
that you didn’t know
I look at you with such
disdain.
Era bastato solo uno sguardo per
capire che qualcosa non era andato per il verso giusto.
Goku era tornato solo.
- è morto, quindi –
Bulma si accasciò alla parete, le urla di Goten fuse a
quelle di Trunks, là, oltre la parete.
Goku annuì, lo sguardo perso davanti a lui.
- non può più
tornare in vita – concluse, la voce funerea – ma ti
amava –
Bulma socchiuse gli occhi, reclinando il viso.
- lo so –
L’uomo si voltò, lo sguardo accigliato.
- Gohan non ce l’ha fatta,
è stato tremendo dirlo a Chichi -
- Smetti di recitare –
replicò l’altra, interrompendolo – oggi
abbiamo perso entrambi le cose più care della nostra vita
– gli occhi umidi cercarono il suo viso, in alto.
Goku ammutolì, schiacciato da quel peso al petto –
era sempre mio figlio, mi teneva unito a questo posto –
trovò il suo sguardo, annegandoci dentro.
Mi teneva unito a Chichi.
Bulma si strinse nel vestito rosso, il viso ancora rigato.
- Vegeta è stato il mio unico
scopo – sospirò, la voce che tremava - lo
è stato per tanto tempo –
Da quando ho capito che
avrei dovuto lasciarti andare.
Rimasero in silenzio, il cuore che aveva ripreso a battere.
Dolorosamente,
per chi non amava più.
E quella perdita che bruciava come veleno nelle vene.
Dolorosamente,
per chi era divorato dai rimorsi.
E da quegli occhi blu che ferivano di rimpianti.
- Devi salvare mio figlio –
Goku la fissò, le labbra secche screpolate.
Quelle stesse labbra che
quella mattina avevano percorso il corpo di Vegeta, ansanti.
E il pensiero che solo
ora faceva male.
Ad entrambi.
- salva Trunks, non gli permettere di
lasciarmi – implorò ancora Bulma, la voce calma,
gli occhi asciutti.
Goku deglutì, torvo.
- ce la farò –
giurò, lo sguardo che lo tradiva.
Bulma spezzò il sorriso, tetra.
- non voglio che anche lui mi lasci -
Goku si voltò, le mani serrate ai fianchi – ce la
faremo, Bulma, come sempre –
Lei sorrise.
Stava mentendo di nuovo.
Ma per una volta non le
importava.
Will you need me now, you'll
find the way somehow
You want it too, I want
it too.
Sarebbe stato un semplice addio.
Come sempre.
Con Goku ce ne erano stati tanti, davvero tanti.
Per un attimo pensò che fossero dannatamente troppi.
Osservò Chichi scuotere la testa, il corpo parato tra suo
marito e suo figlio.
La speranza ormai neanche
tanto segreta che quell’uomo non tornasse
più tra loro.
Vide Vegeta cercare il terreno con lo sguardo.
Troppo orgoglioso per ammettere di aver perso di nuovo un fratello,
troppo testardo per afferrare la mano che lei gli tendeva.
Bulma indurì la bocca, incrociando lo sguardo di Goku.
Ormai era passato tanto tempo da quando aveva capito di amarlo.
Tante cose erano diventate un’abitudine.
Anche il convincersi che per lei non fosse più nessuno.
- la prossima volta che ti farai di nuovo
vivo, cerca di non essere davvero morto
– riuscì a sibilare, il viso dell’altro
che si addolciva in un sorriso infantile.
- Bulma, sai che la vecchiaia ti fa male?
–
La donna serrò il pugno, ferita, nonostante la solita recita.
- il fatto che voi Sayan non invecchiate
mai, non ti da il diritto a prendermi in giro –
respirò, ebbra di ipocrisia – e sono sempre una
donna ancora molto affascinante –
Vegeta sollevò un sopracciglio, annoiato.
Goku si portò la mano sulla nuca – Bulma,
scherzavo - rise, schietto – non potrei mai guardarti in quel
modo, lo sai –
Lei strinse gli occhi a fessura, chiedendosi quante volte avessero
ripetuto quel copione.
Tante da pensare fosse
vero.
- addio Kakaroth – si intromise
Vegeta, lo sguardo rabbuiato di chi ha paura di smarrire chi ha
finalmente trovato.
E ha rischiato di perdere troppe volte.
Goku annuì, trovando poi nuovamente gli occhi umidi
dell’amica.
- è un vero addio? –
chiese, sussurrando.
Goku non rispose, le mani che trovavano il corpo di Goten.
- abbi cura di tua madre –
Bulma lasciò cadere le mani lungo i fianchi.
Solo una volta soli, Vegeta avrebbe afferrato la sua mano.
Avrebbero affondato lo sguardo ostinati alla finestra, gli occhi
appannati.
Si sarebbero sentiti solo un po’ più stupidi, soli
ed ipocriti.
Ma Goku, Kakaroth, sarebbe stato solo un ricordo.
Un ricordo finalmente [oramai] troppo lontano.
Raccolta di flash GokuBulmaVegeta.
Dedicata a Mimi18, sulle note degli All American Rejects.
(Tesoro, spero di ricordare bene...ho ora il dubbio che non ti
piacciano insieme XD)
E a tutti quelli che non confesserebbero mai di adorare questo
triangolo XD
Piccole note:
1 - ambientata durante il torneo che vede Goku scontrarsi con Junior,
prima della rivelazione di Chichi. Prendendo spunto dallo sguardo che
Bulma rivolge a Goku dopo averlo rivisto.
3 - ovviamente riprende l'episodio dell'arrivo di Radish, quando Goku
va con Gohan dal Genio. Ok, mi sono prensa un pò di
libertà XD
5 - Il rapporto di Vegeta con Goku è di continua prova e
sfida. Anche Bulma è tra di loro, in questa ficcola raccolta
What if...
7 - Ripresa dall'episodio della morte di Vegeta e dal dialogo tra Goku
e Bulma. Anche qui taaanta libertà XD
8 - Possibile addio di Goku. Ambientazione dopo Z - o in GT, a chi
piace la serie -
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