Ed
eccoci qui! L'ultimo capitolo!
Un
nuovo inizio
10 ANNI
DOPO
Su
un isola della Rotta Maggiore.. .
Una
bambina di non più di 8 anni corre velocemente tra i campi
di
mandarini, è allegra e spensierata
“Aspetta!”
“Arrivo
prima io!”
grida
di rimando al fratello che la segue
“Ho
vinto!”
esclama
con un sorriso battendo ancora la manina contro la porta di casa
“Ti
ho lasciata vincere perché sei una femmina!”
le
dice il bambino incrociando le braccia
“Non
è vero ACE!”
ribatte
lei battendo un piede a terra, per tutta risposta il bambino caccia
fuori la lingua
“Smettila
di fare l’antipatico!”
esclama
dunque la piccola gonfiando le guance
“Ehi!
Io non sono antipatico!”
“Sì
invece, quando fai così lo sei!”
“No,
non è vero!”
“Sì,
che è vero!”
Ace
sbuffa infastidito ma non ribatte, conosce troppo bene sua sorella
gemella.
È
una vera testarda che vuole avere sempre ragione, anche nelle
situazioni in cui si nota palesemente che ha torto. Il suo è
un
carattere forte, determinato un carattere che la sua bellezza
delicata non lascia intuire. Il corpicino esile il visino tondo e
dolce, gli occhi scuri come la pece e i capelli corti color tramonto
legati in due codine. Indossa un grazioso vestitino rosso a pua
bianchi. Diversi braccialetti del medesimo colore ornano i suoi
polsi.
“Ora
andiamo!”
Esclama
alla fine Ace aprendo velocemente la porta di casa, togliendosi la
felpa poco prima legata in vita per appenderla nel guardaroba in
modo ordinato. Lui era sempre stato un ragazzino ordinato
diversamente da sua sorella gemella, teneva molto alle proprie cose e
si assicurava che tutto fosse al proprio posto prima di uscire dalla
sua cameretta. Certo anche lui dimostrava un carattere degno del
padre, sempre sorridente e disposto ad aiutare il prossimo.
“Facciamo
merenda BELLE?!”
domanda
con le mani sui fianchi
“Certo
io ho fame!”
risponde
la sorella sbattendo la porta e superandolo per raggiungere la cucina
“Vieni!”
lo chiama mentre è già seduta sullo sgabello,
scostandosi una
ciocca color tramonto dalla guancia con un rapido gesto della mano
“Arrivo!”
“Anch’io
voglio la merenda!”
La
dolce e al tempo stesso squillante vocina appena udita appartiene ad
un altro bimbo, più precisamente al
loro fratellino
minore che super vivace com’è sta già
scendendo di corsa le
scale, arrivato all’ingresso però inciampa
sull’angolo
spiegazzato del tappeto, procurandosi un gibollo sulla testolina
nera.
Suo
fratello è il primo ad accorrere, tirandolo per le braccia
aiutandolo a mettersi eretto
“Non
devi correre così SHANKS!” lo rimprovera
“Ti sei fatto male?”
gli chiede poi addolcendo il tono.
“No!
Tutto bene! Voglio la merenda!” chiede ancora a gran voce
sorridendo a trentadue denti , come se il capitombolo non fosse mai
avvenuto.
Shanks
ha cinque anni e mezzo ed è un piccolo terremoto vivente.
Come
dimostrano le diverse bende e cerotti sul suo corpicino. I jeans
corti sono nuovamente da riparare sulle ginocchia mentre è
in buono
stato- fortunatamente- la t shirt nera.
I
lineamenti delicati e la pelle liscia come porcellana spiccano sotto
i capelli scuri.
“Ace
preparaci qualcosa!”
“Ma
perché tocca sempre a me?!”
-in
cucina-
Ace
prendendo una sedia e salendoci sopra aprì la mensola in
alto della
cucina, spostando alcune scatole di cereali e biscotti alla panna
allungò una manina cercando di afferrare quella con i
biscotti al
cioccolato che sua madre aveva tentato invano di nascondergli.
“Trovati!”
esclama
sorridente ai fratelli mentre scende con un balzo
“La
mamma non lo saprà mai”
mormora
con uno sguardo birichino
^^^^^^
“Io
voglio il succo!”
“E
io voglio ancora toast Ace!”
Si
lamentano a gran voce Belle e Shanks
“Smettetela
tutti e due, io sto facendo del mio meglio”
ribadì
il bambino avvicinandosi al frigo e prendendo con decisione la
caraffa di succo al mandarino
“Attento!”
gridò
Belle portandosi le manine davanti agli occhi
“Io
sono attento, tu stai zitta!”
le
dice piccato Ace camminando lentamente, appoggiando la caraffa sul
tavolo
“Succo!
Succooooo!”
Grida
nuovamente Shanks agitando il bicchierino ormai vuoto, il fratello lo
ferma per il polso senza fargli male “calmati un
po’” disse
prima di versargli il succo.
Shanks
sorrise sereno dondolando sul seggiolone battendo i piedini contro la
gamba del tavolo, e tra una sorsata e l’altra esclama dolce
“Grazie
Ace!”
Belle
sbuffa poggiando la testa sul tavolo
“Per
te la mamma avrà finito di lavorare?”
Ace
si volta verso la sorella
“Non
lo so, ma stai tranquilla! penso che le manchi poco per finire il
lavoro!”
Dice
cercando di tenere alto il morale, il suo sguardo pensieroso
però si
sposta velocemente sulle scale che portano al piano di sopra.
^^^^^^
Nami
si trova nel suo studio intenta a riordinare le sue carte, sospira
alzandosi andando ad aprire leggermente la finestra per respirare un
po’ d’aria fresca, sorride ravviandosi i capelli
rossi.
Porta
una camicia bianca leggera e jeans scuri aderenti a pinocchietto,
nonostante due gravidanze è sempre in forma e bella.
Ritorna
verso la scrivania poggiando pennino e calamaio al proprio posto.
“Per
oggi basta così” pensa mentre ripone gli ultimi
libri sullo
scaffale , prima di chiudersi la porta alle spalle.
Si
guarda intorno mormorando
“Qui
c’è troppo silenzio, e non è normale
per una madre che ha tre
figli”
Lievemente
preoccupata scende le scale chiamando
“Ace,
Belle! Shanks!”
“Mamma!”
I
tre bambini arrivano di corsa dinanzi alla donna tutti e tre
sorridenti,
al
cuore di Nami mancò un battito, quel sorriso
l’avevano preso da
Rufy.
“Eccovi
qui, allora siete stati bravi?”
domanda
Shanks
sorride furbetto saltellando verso la madre
“Io
sì! Ace mi ha dato i biscotti!”
“Shanks!”
“Quali
biscotti?”
domanda
Nami inarcando un sopracciglio
“Quelli
al cioccolato!”
“Stai
zitto stupido!”
Lo
rimprovera il fratello
“Ace”
“Sì
mamma?”
Il
ragazzino si volta abbassando il capo pronto per la ramanzina, Nami
lo guarda severa
“Ti
avevo proibito di dargli i biscotti al cioccolato fuori pasto”
“Ma
mamma io e Belle abbiamo fatto un'altra gara di velocità e
ci è
venuta fame”
“
Mamma
io l'ho battuto di nuovo! Sono stata brava!”
interrompe
il discorso Belle puntandosi un dito al petto, Nami si avvicina alla
figlia sistemandole il vestito
“Sei
stata brava tesoro”
Ace
approfittando dell'occasione scappa verso la sua cameretta e in due
secondi si chiude la porta alle spalle.
Belle
e Shanks notando il tutto sorridono alla madre che accorgendosene
alza gli occhi al cielo mormorando
“Almeno
uno mi somiglia, svelto e silenzioso come un gattino”
^^^^^^
“Guarda
che se non smetti subito di fare i capricci, quando torna
papà
facciamo i conti”
Ma
Shanks non si diede per vinto si buttò sul pavimento
continuando a
gridare, benché piccolo delle volte la sua voce arrivava a
degli
acuti perforanti.
“Shanks
smettila”
mormora
Nami paziente mentre il bimbo si attaccava alla sua gamba.
“M-Mammaaaa!”
chiama tra un singhiozzo e l’altro stringendosi di
più, la donna
allora lo prende in braccio con dolcezza se lo porta vicino al petto
baciandogli la testolina
“Piccolo
mio, calmati adesso”
Shanks
si strofina gli occhi scuri e tira su col nasino, poi guarda la madre
sorridendo
“Bravo”
Si
sente il rumore della porta d'ingresso che si chiude e subito una
voce famigliare esclama
“Ehi!
Dove siete tutti? Al porto ad accoglierci non c’era
nessuno!”
Nami
perse un battito, sorridendo con il piccolo ancora in braccio cammina
veloce fino all’entrata di casa , Rufy vedendola sorride a
sua
volta
“Shanks
! Nami!”
I
tre si corrono incontro abbracciandosi stretti
Mentre
due bambini un maschio e una femmina dai folti capelli rossi,
guardano la scena dal salotto imbronciati, Rufy senza sciogliere
l’abbraccio li guarda a sua volta chiamandoli
“Belle! Ace! Venite
anche voi c’è tanto spazio!”
I
due non se lo fanno ripetere e in un attimo sono lì tra i
genitori
come il loro fratellino a ridere contenti.
“Papà
la prossima volta voglio venire anch’io per mare!”
dice Shanks
indicandosi con un dito al petto
“Sei
troppo piccolo!”
lo
rimprovera la sorella, Shanks gonfia le guance facendole una
pernacchia
“Papà
sei stato a trovare la zia Robin?! E zio Sanji non ci ha mandato un
dolce! Sai papà la mamma doveva lavorare e quindi mi sono
occupato
io di tutto”
Sorride
soddisfatto Ace, mentre Rufy gli scompiglia i capelli “La
prossima
volta potrete venire anche voi, Robin ha detto che a Tom
farà
sicuramente piacere, inoltre Franky sta lavorando alla costruzione di
una nuova nave, pensate che potrà volare come la nostra
Sunny e
all'interno c'è un acquario gigantesco! E molte camere! E
parchi
giochi per voi! è a buon punto tra qualche mese
sarà completa”
I
figli rimangono incantati dal racconto del padre e ridono felici
fantasticando chissà quali nuove avventure.
Rufy
si sistema il cappello prima di voltare lo sguardo su Nami che era
rimasta in disparte a guardare la scena, da un bacio a tutti e tre i
bambini prima di avvicinarsi a lei, i due si guardano negli occhi,
Nami si avvicina maggiormente portando le sue braccia intorno al
collo del marito, Rufy sogghigna poggiando la fronte contro la sua
“Ciao
navigatrice!”
Nami
sorride sfiorando il proprio naso con quello di Rufy, che in un
attimo la bacia con dolcezza
“Che
schifo! Si baciano di nuovo!!”
Esclama
Belle mentre i fratelli annuiscono facendo espressioni disgustate
Nami
non
poté fare a meno di ridere a quell'esclamazione, stringendo
le dita
intorno a quelle di Rufy, sussurrando
“Bentornato”
In
salotto – ore 21:30-
Ace,
Belle e Shanks giocavano allegri tra i divani , si rincorrevano
oppure facevano la lotta con i cuscini.
Nami
sospirò mentre riordinava
“E'
ora di andare a dormire bambini!”
proclamò
ad alta voce per sovrastare le grida provenienti dal salotto, come
previsto i tre bambini non si fermano, Rufy sorrise nel vedere il
viso della moglie contratto da una smorfia di disappunto che
prometteva punizione, quindi si voltò chiamando lui stesso i
piccoli
terremoti
“Ragazzi
basta giocare adesso,ascoltate vostra madre è ora di andare
a letto”
Con
stupore da parte della navigatrice i tre si fermarono quasi
immediatamente sedendosi sul divano composti
“Bravi”
si complimentò il Capitano con sorriso, mentre alzandosi da
tavola
si avvicinò alla donna scoccandole un bacio sulla guancia. I
due si
scambiarono un' occhiata complice sorridendosi
“Si
può sapere perché fai fare solo a me la parte
della cattiva?”
Disse
Nami gonfiando le guance, Rufy sorrise ancora accarezzandole il viso
“Dai
non fare così, lo sai che loro ti vogliono molto bene e tu
di certo
non fai la parte della mamma cattiva, è solo che tu resti
per più
tempo insieme a loro mentre io come oggi ad esempio li ho tenuti poco
è normale che i bambini si sentano più liberi di
fare quello che
vogliono con il genitore che gli sta più accanto”
Nami
gli pizzicò una guancia sorridendo
“Mamma!
Papà!”
Entrambi
si voltano al richiamo del piccolo Shanks che con un librone tra le
manine si dirige barcollando verso di loro, Rufy lo prese tra le
braccia appena in tempo salvandolo da un bernoccolo assicurato
“Storia!
Storiaaaa!”
Si
lamenta il bambino a gran voce
Nami
gli si avvicina osservando con maggiore attenzione il volume, sposta
dolcemente le braccia del figlio scoprendo la copertina e
riconoscendo in contemporanea uno dei tanti diari di bordo della loro
ex ciurma
“ Shanks
come l'hai trovato?”
domanda
quindi prendendo il libro tra le mani
“L'altro
giorno mi sono nascosto in camera vostra, giocavamo a nascondino! E
aprendo un passaggio segreto mi è caduto in testa questo
libro di
storie!” Mamma perché non me lo leggi?!”
grida
infine ancora tra le braccia del padre, Rufy sorride divertito
scompigliandogli amorevolmente i capelli neri per poi prendere dalle
mani della moglie il diario in questione
“Posso
dare un'occhiata?!” chiede mentre va già ad
aprirne alcune pagine,
il suo sguardo si fa più serio ma il sorriso spensierato non
abbandona le sue labbra mentre sfoglia con attenzione ogni pagina, si
sofferma su diverse foto della loro ciurma , abbraccia con lo sguardo
ogni suo “ex” compagno e legge veloce alcune frasi
scritte con
maestria dalla sua Nami, il loro viaggio era stato documentato alla
perfezione dalla sua navigatrice. Alza gli occhi guardandola
intensamente mentre ripensa a tutti quei momenti, una manina di
Shanks va a distrarlo tirandogli la guancia destra
“Papà!
Voglio sentire una storia!” ribadisce tirando fino a
fargliela
allungare per poi lasciare di colpo la presa strappando a Rufy un
leggero gemito
Nami
ride a quella vista avvicinandosi per “rubare” il
bambino dalle
braccia del Capitano, il moro la ringrazia con lo sguardo prima di
dirigersi verso il divano lasciandosi cadere sopra di peso con il
diario ancora aperto tra le mani, viene raggiunto in meno di mezzo
secondo dai gemelli che si posizionano uno al suo fianco e l'altra in
braccio , mentre Nami con Shanks si siede comodamente sulla poltrona
poco distante
“Sapete
bambini io, la mamma e vostri zii abbiamo vissuto delle avventure
davvero fantastiche insieme. Questo diario è molto speciale,
volete
che ve lo legga?!”
Gli
occhi dei tre bambini brillarono a quelle parole.
Naturalmente
sia Rufy che Nami avevano già raccontato ai loro figli
diverse
storie del loro viaggio da pirati, ma c'era sempre qualcosa di nuovo,
di profondo o semplicemente diverso in ogni racconto.
“Forse
è meglio se leggi tu Nami, sei decisamente più
brava di me”
“Agli
ordini Capitano”
^^^^^^
Camera
dei bambini - ore 23:45 -
“Ancora!”
“ Ma
Shanks, questa è la quinta volta che la mamma ti racconta la
stessa
storia”
Esclama
contrariata Belle seduta sul proprio letto, le gambe e le braccia
incrociate i capelli rossi lasciati sciolti che ricadevano
disordinati sulle spalle magre
“Ma a
me piace tanto, tantissimo! È un' isola nel cielo Belle!
È troppo
forte!”
Risponde
ridendo il bambino allargando le braccia, come per dare più
importanza a ciò che aveva appena detto. Nami sorride
teneramente
osservando l'espressione contenta di Shanks e il broncio di Belle,
si passa una mano tra i capelli ravviandoli e sposta lo sguardo sul
corridoio sentendo dei passi e poco dopo una voce dire
“N-Nami
non trovo l-le chiavi per c-chiu-dere casa e..”
ancora
prima che Rufy possa finire la frase la donna lo interrompe brusca
dicendogli
“Quando
imparerai che non si parla con la bocca piena! Che razza di esempio
dai ai tuoi figli?!”
accompagna
la sgridata con un lancio perfetto del proprio sandalo che va a
colpire Rufy in piena fronte
“Ahia!
Uffa Nami!!”
si
lamenta con uno sbuffo Rufy prima di rialzarsi ed appoggiarsi alla
porta della stanza dei figli, le mani ancora traboccanti di cibo
“Rufy!
Riporta subito tutto quel cibo giù in cucina! ”
“No!
Io ho ancora fame!”
“Rufy!”
gridò
infine Nami alzandosi con una vena pulsante sulla fronte, in meno di
mezzo secondo raggiunge il moro per donargli uno dei suoi micidiali
pugni d'affetto
“Ah
Ahia! Ma che ho fatto di male stavolta?!”
grida
disperato Rufy tenendosi stretto la testa dove poco dopo fa la sua
comparsa un bel bernoccolo
“Mamma
sei forte!”
Grida
il piccolo Shanks facendo ridere i due fratelli
“È
vero! La mamma è fortissima! ”
“Persino
papà non può niente contro di lei!”
“È
la mamma più forte del mondo! ”
“Sì!”
Finalmente
il Capitano si rialza per dare la buona notte ai figli
“Ci
vediamo domani monelli!”
mormora
allegro con un sorriso
Si
dirige quindi verso la propria camera, non prima di aver fatto la
linguaccia a Nami che inviperita gli tira dietro l'altro sandalo,
sfiorandolo stavolta. Dopodiché la rossa si avvicina ai
bambini
dando ad ognuno un leggero bacio sulla guancia
“Dormite
piccoli miei”
sussurra
chiudendo piano la porta.
^^^^^^
“I
bambini stanno dormendo?”
Le
domanda Rufy guardandola mentre entra nella loro camera chiudendosi
lenta la porta alle proprie spalle.
“Sì,
finalmente si sono addormentati”
mormora
in risposta Nami lasciandosi cadere sul letto, si volta incontrando
lo sguardo divertito di Rufy
“Cosa
c'è?”
domanda
inarcando un sopracciglio
“Io
non ho detto niente”
risponde
il Capitano sempre sorridendole
“Quello
sguardo non mi piace Rufy!”
“Pensavo
solo a quanto ti somiglino quei tre monelli”
“Stai
scherzando?! Sono identici a te!”
“Tu
dici?”
“Non
prendermi in giro!”
risponde
lei brusca alzando un po' la voce
“Ok,
ok calmati altrimenti gli svegli..”
Nami
incrocia le braccia sotto il seno fingendosi offesa, Rufy le sorride
per l'ennesima volta passandole un braccio intorno alla vita per
attirarla a sé. Come previsto la rossa non riesce a tenere a
lungo
il seppur finto broncio e si rilassa tra la braccia dell'amato.
Rimangono abbracciati in silenzio per alcuni attimi, finché
Nami non
si volta lenta per guardarlo negli occhi e sussurra
“Mi
sei mancato oggi”
“Anche
tu”
si
scambiano un bacio ricco di amore e passione, tornando poi a
scrutarsi seri negli occhi.
D'un
tratto Rufy allunga la mano libera per accarezzarle una guancia
“Stasera
sei... bellissima lo sai”
Nami
sorrise a quelle parole, Rufy non era cambiato di una virgola in
tutti quegli anni.
Era
maturato certo, ma aveva conservato in sé quella
semplicità a volte
disarmante che l'aveva fatta innamorare di lui.
Tutti i
giorni le regalava un gesto d’affetto, le diceva ti amo come
il
primo giorno.
“Grazie
Rufy, davvero grazie”
sussurra
quindi pensando a tutto quello che aveva fatto per lei, stringendogli
forte la mano. Lui la guarda stupito, quella luce negli occhi che da
sempre gli fa battere forte il cuore, ricambia il sorriso intuendo i
pensieri della sua donna, intreccia le dita alle sue ed avvicinandosi
le bacia dolcemente la fronte, la punta del naso e infine le labbra,
quando si separano dopo un tempo indefinito sussurra anche lui
“Grazie
a te Nami”
THE
END
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