Cantami una canzone – anche se non posso sentirla

di Arya Tata Montrose
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Dedicata ad un'amica speciale
che mi da retta perfino per 
i peggiori deliri.
Grazie, Nana.



Cantami una canzone
 
 



      ~ Quella sera, lei e Nicolas erano rimasti al piano di sotto. Worick era in chissà quale letto di Ergastulum e ad Alex non andava di stare da sola al piano superiore. Quando poi si era presentata nella saletta, si era subito diretta verso la cucina a farsi una tazza di tè e all’occhiata che le aveva scoccato Nicolas aveva subito mosso le labbra a spiegare: «Ho freddo.»
Nicolas aveva scrollato le spalle e si era seduto per terra, a lasciarle libera la poltrona non appena fosse tornata nel piccolo salotto.  Lei lo ringraziò e si sedette, mentre lui riprese a fissare davanti a sé, senza fare nulla. Si era seduto davanti a lei, sul tavolino – per qualche ragione, ogni tanto quando scendeva, Alex lo trovava lì – a fissarla.
Il silenzio permeava la stanza e ad un tratto Alex sollevò il viso dalla tazza fumante per osservare Nicolas. Inclinò il volto, come a chiedergli il motivo per cui la fissava.
Lui aveva subito mosso le mani a comporre una risposta, dimentico della poca dimestichezza che aveva la ragazza con quel linguaggio.
Di fatti, Alex comprese solo poche parole, senza però aver chiaro il senso della frase.
«Cantami qualcosa.» Nicolas si sforzò di parlare.
Alex, ancora una volta, non comprese. «Ma-» fece per obbiettare, per ricordargli che non aveva senso se lui non poteva sentirla. Nicolas però la interruppe subito, muovendo le mani.
«Mi piace la tua faccia quando lo fai.» fu la semplice, abbozzata, motivazione che lui le diede, integrando le parole dalla tonalità altalenante con i gesti. Lo fece con quel suo inquietante ghigno sghembo, che gli occhi di lei interpretavano come un tenero sorriso – una volta Worick aveva riso della fervida immaginazione che serviva per trasformare quella cosa in un sorriso.
 
Alex allora aveva incominciato a cantare e, anche con gli occhi chiusi, si accorse che lui continuava a fissarla. Quando li aprì, se lo trovò ad un centimetro dal volto, che ghignava. L’attimo dopo la stava baciando e, a contatto con le sue labbra, Alex fu certa che sorrideva.
 
 
[Nicolas aveva preferito omettere che quando Alex cantava, le sue labbra gli parevano la cosa più invitante del mondo.]

 
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Author's corner
Hello, everybody! 
Era già da un po' che avevo pronta questa cosina su Nicolas ed Alex (e per vostra sfortuna ne ho in serbo un'altra) ma proprio non mi andava di postarla senza sezione e dato che ora la sezione c'è, eccomi qui!
Spero sinceramente che vi sia piaciuta e niente, domenica posterò qualcosa d'altro giusto per dire di aver fatto qualcosa oltre a mangiare cioccolato a sbafo e guardare serie Tv.


A presto! 
Tata




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