My Escape, My Chain di killer_joe (/viewuser.php?uid=818955)
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Titolo: My Escape, My Chain
Autore: killer_joe
Fandom: One Piece!
Rating: arancione
Personaggi: Zoro, Sanji
Tipo coppia: yaoi
Coppia: Sanji x Zoro
Avvertimenti: leggero doub-con, un po' di violenza domestica
(tutto accennato)
Note: AU, otherverse
Sanzo e Zosan (ma più Sanzo)
Roronoa Zoro è innamorato.
Lui si chiama Portougese D. Ace, ha qualche anno più di lui
e lo incontra quasi tutte le settimane. Lo vede non perché
si danno
appuntamento, però, ma perché ad Ace piacciono i
film e Zoro ha bisogno di
soldi, quindi lavora part-time in una videoteca dopo la scuola. Anche
stasera è
al lavoro, la giornata è stata lunga e pesante e Zoro
aspetta ancora, anche se
ormai è tardi e il suo turno sta per finire. Si è
ormai rassegnato e si alza
per andarsene quando il campanello dell'ingresso suona e quello che
entra altri
non è che Ace. Il cuore di Zoro batte un po' più
veloce mentre si affretta al
bancone, servire un ultimo cliente non gli farà danno,
giusto? Ace gli sorride,
riconsegnando i DVD che aveva preso in prestito la scorsa settimana e
chiedendo, come al solito, un parere a Zoro su quali guardare. Le
guance di
Zoro si imporporano sempre ogni volta che il ragazzo lentigginoso si
complimenta con lui, per il buon gusto che ha per i film o per la
maglietta che
indossa, e sente le mani sudate e il cuore in gola quando il moro si
avvicina a
lui, anche solo quando si allunga per guardare i titoli esposti su uno
scaffale. E quando se ne va, salutando con il suo sorriso a trentadue
denti, lo
stomaco di Zoro si stringe un poco perché quel momento, che
aspettava da una settimana,
è già finito ed è durato davvero poco.
Il suo principale gli batte una mano
sulla spalla, ridendo su come Zoro sia trasparente quando si tratta di
Ace. E
anche se tutti i suoi amici dicono che Zoro è
imperscrutabile quando si tratta
di emozioni, lui non può nascondersi che sì,
quando si tratta di Ace è un libro
aperto. Beh, almeno Franky è uno ok, a parte sfotterlo sulla
sua cotta, quindi
per Zoro è tutto a posto.
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Roronoa Zoro ha un ragazzo.
O meglio, non sono coinvolti in niente che non sia puro sfogo carnale
delle
esigenze di entrambi. Lui si chiama Sanji Vinsmoke, ha la sua stessa
età e si
vedono tutti i giorni perché sono in classe insieme. Poi
può succedere che si
vedano anche la sera, e ormai nessuno dei due ha più bisogno
dell'alcool per
giustificare le loro azioni. Zoro non chiama Sanji 'scopamico'
solo perché ritiene questo titolo terribilmente
squallido. Sanji invece non si fa problemi a dire che Zoro è
il suo, è un tipo
schietto, lui.
Quella sera al ritorno a casa Zoro trova la luce accesa e un paio di
scarpe
nere lucide allineate ordinatamente accanto all'ingresso. Ha dato la
chiave del
suo minuscolo appartamento anche a Sanji, così quando stacca
dal lavoro può
aspettarlo al caldo, favore che il biondo non ha restituito, comunque.
Sanji è
seduto sul letto, lo saluta con un ghigno ed un gesto della mano. Non
gli
lascia il tempo di mangiare, ha un impegno con suo padre e deve tornare
a casa
il più presto possibile, ma Zoro capisce. Un ristorante non
è un'attività che
permetta di prendersi pause e Sanji è un ragazzo diligente.
Questo significa
che il loro incontro è rapido, i preliminari quasi
inesistenti e subito Sanji è
dentro di lui, pompando rudemente ad un ritmo incessante
finché entrambi non si
liberano con un gemito di appagamento.
Sanji gli spiega sempre quanto sia meglio un uomo di una donna, per
qualche
stupida convinzione pseudo-cavalleresca per cui le donne vanno
rispettate e
trattate con dolcezza e gentilezza mentre con gli uomini puoi andare
giù duro
perché possono reggere qualunque cosa. A Zoro non interessa
più di tanto, lui
dalle donne non è attratto per niente e quindi non si pone
il problema. Quando
apre le palpebre si accorge di essersi assopito, si guarda intorno ma
Sanji già non c'è più. Però
quando si trascina in cucina sul tavolo ci sono un
sandwich, delle patate al forno e un succo all'arancia. I vantaggi di
avere un
cuoco in giro per casa.
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Il giorno dopo Zoro si alza tardi, e riesce ad arrivare in
classe giusto un secondo prima che suoni la campanella. Usopp lo prende
in giro
perché crede che si sia perso, proprio oggi che è
riuscito non sa nemmeno lui
come a raggiungere la scuola senza intoppi. Poi Nami ha la poca
delicatezza di
ricordargli la ricerca per storia dell'arte, compito che lui, manco a
dirlo, aveva
rimosso da ogni pensiero. La sua 'geniale' trovata di copiarla da lei
non dà
frutto, almeno fino a che non acconsente di girarle completamente il
suo
stipendio del mese, quella strega dai capelli rossi.
Anche Sanji è in classe, parla con Gin e non prende in
considerazione Zoro
neanche per sbaglio, come sempre del resto. Zoro si è
rassegnato, Sanji sta nel
gruppo dei fighetti della classe e quindi non è tenuto a
dargli corda,
all'inizio se ne era dispiaciuto ma ora ci ha fatto l'abitudine e la
routine prevede di ignorarsi a vicenda. Adesso però
Zoro non si accorge di come lo sta guardando Sanji. Il biondo
è in piedi
dall'altra parte della classe e non parla, sembra che stia ascoltando i
suoi
compagni ma in realtà non presta loro nessuna attenzione. I
suoi occhi cobalto
seguono i movimenti del ragazzo dai capelli verdi, muovendosi con lui
da quando
implora Nami a quando manda a quel paese Rufy.
Sta cercando qualcosa, Sanji. Qualcosa che ancora non riesce ad
identificare ma
che lo infastidisce. Qualcosa che lo spaventa.
Distoglie lo sguardo all'ultimo momento, appena rischiava di
incontrarsi con le
iridi scure dall'altro lato della stanza.
Zoro torna a casa prima quella sera, ma Sanji è
già lì. Zoro
non lo aspettava, non è il suo giorno di riposo, ma Sanji si
stringe nelle
spalle e commenta che un pomeriggio libero non ha mai ucciso nessuno.
Il biondo
ha preparato la cena per entrambi... È una cosa che non ha
mai fatto, Zoro è
stupito ma di certo non contrariato, la cucina di Sanji è
divina e forse
condividerla è ancora meglio.
Sono ancora a tavola, la cena è finita, Sanji fuma una
sigaretta e Zoro lo
guarda sottecchi. È in quel momento che Sanji se ne esce,
dal nulla, con quella
domanda.
"Chi è Ace?"
Zoro per poco non si strozza con il sorso di birra che stava
per deglutire. Tossicchia due tre volte, sotto lo sguardo freddo e
imperscrutabile di Sanji. È sicuro di non aver mai nominato
Ace in sua
presenza, anzi è sicuro di non averne mai parlato a nessuno
della sua cotta per
uno sconosciuto che a malapena sa il suo nome. Eppure quando riesce a
risollevare
lo sguardo su Sanji quasi si spaventa da tanto quegli occhi sembrino di
ghiaccio, e Zoro sente freddo dentro. Invece che rispondergli, fa lui
una
domanda.
"...non mi sembra di averne mai parlato".
Dice tutto e niente questa affermazione. Potrebbe voler dire
che non conosce nessuno che si chiami Ace, oppure che non ne ha mai
parlato a
Sanji, o che non ha niente da dire sull’argomento, ma il
biondo sembra
soddisfatto della risposta perché esala l'ennesima boccata
di fumo e distoglie
lo sguardo. Il sorriso che ora gli increspa l'angolo della bocca
è quasi
crudele.
"Hai ragione... L'hai mormorato nel sonno, in
effetti"
Il sorriso è scomparso e Sanji adesso è in piedi.
Gira
attorno al tavolo, fulmineo come un gatto, e in un secondo è
accanto a Zoro.
Anche lui si alza, forse per un secondo si è anche
allarmato, e non capisce
proprio perché senta l'esigenza di giustificarsi, di
spiegare al suo 'amico di
letto' che Ace è solo un cliente... Solo?
Sanji lo precede di nuovo, facendo un passo avanti e
inducendo Zoro a farne
uno indietro per mantenere le distanze.
"Siete già stati a letto insieme?" chiede, il tono
sarcastico ma
capace di farlo rabbrividire. La faccia di Zoro deve essere buffa in
quel
momento perché Sanji ride, ma non c'è niente di
allegro in quella risata. È
vuota, e questo preoccupa Zoro più di qualunque altra cosa.
Ed è una tortura. Vedere
Sanji soffrire è come una stilettata al petto, dritta in
mezzo al cuore, e Zoro
non pensa più a niente se non a confortarlo.
"È solo un cliente, della videoteca! Non ci ho...
Nemmeno lo
conosco!" protesta debolmente, non sa nemmeno perché le sta
dicendo, tutte
quelle cose, non capisce perché giustificarsi con uno a cui
in fondo non gliene
frega niente... Sanji ride di nuovo, quella risata amara, ma i suoi
occhi sono
gelidi. Spegne la sigaretta che ha in mano sul muro, a un millimetro
dal viso
di Zoro, il movimento repentino ha il potere di congelarlo sul posto.
Lo
sguardo confuso di Zoro si sposta dalla cicca al viso di Sanji, e nota
che il
sorrisetto strafottente è ritornato. Il tono di Sanji
è canzonatorio quando
parla, ma ha qualcos'altro in sottofondo, come un tremolio di
inquietudine.
"È così facile leggerti dentro..."
Questo è falso. Zoro è bravo a mascherare le
emozioni e
nessuno, nessuno è capace di indovinare cosa stia pensando,
mai. Ma Sanji fa
eccezione. Sanji lo legge come un libro aperto. Sanji lo inquadra in
due
battute. Sanji lo vede con un'occhiata.
Sanji sa.
"Non..." comincia Zoro, ma la sua protesta è
interrotta sul nascere. Sanji gli ha dato uno schiaffo, forte, potente,
che gli
lascia la guancia bruciante. Zoro è troppo stupefatto da
reagire, non se
l'aspettava e non sa cosa faccia più male, se la guancia o
il petto all’altezza
del cuore.
La sua improvvisa immobilità permette a Sanji di atterrarlo
con un calcio, uno
maledettamente forte che gli spezza il respiro. Zoro sbatte contro il
tavolo
per poi cadere, cozzando sulle piastrelle del pavimento .
Sanji gli è sopra in un istante, lo tiene
bloccato con quelle sue gambe inspiegabilmente potenti ma non ce
n'è bisogno,
Zoro è abbastanza scioccato da dimenticare come ci si muove.
È tutto sbagliato pensa
Zoro, ed ha
ragione, Sanji non ha diritto, non ha motivo di comportarsi
così. Sanji gli
parla delle sue serate e dei suoi partner, non dovrebbe reagire
così davanti a
quelli di Zoro. Se anche ci avesse fatto qualcosa con Ace, poi...
Sanji sta parlando mentre lo spoglia, parla ininterrottamente. Sono
parole
velenose quelle che gli sfuggono dalle labbra, cattive, su come Zoro
non possa
fare a meno di lui e su come gli piaccia sentirsi pieno del suo membro,
ma Zoro
sa che non è questo quello che pensa veramente.
Perché come Zoro per Sanji è
trasparente, così è Sanji per Zoro.
Zoro non vede spietatezza negli occhi di Sanji, ed è
sollevato, ma anche
confuso.
C'è qualcosa, qualcos'altro che si mescola con
l'inquietudine e con il dolore
nell'azzurro torbido che sono in quel momento gli occhi di Sanji.
Sanji ha paura.
Paura che quel momento finisca, paura che quella casa non sia
più sua, paura
che qualcuno glielo porti via.
Sanji ha paura di perdere Zoro.
Quando le loro labbra si uniscono tutto intorno a loro scompare.
Scompaiono la
paura, il dolore, la confusione, e si fa largo una nuova
consapevolezza, che
rende tutto chiaro e, forse, più semplice.
Subito dopo Zoro scappa in bagno e si chiude nella doccia.
Si getta sotto l'acqua scrosciante e probabilmente piange. Prova a
pensare ad
Ace, ma non riesce a vedere il suo viso. Ogni volta che chiude gli
occhi c'è
una sola immagine tremolante che compare dietro alle sue palpebre
chiuse. È lo
sguardo di Sanji.
Sanji si siede ai piedi del letto, una sigaretta spenta gli
pende dalle labbra. È turbato. Se prima non capiva le sue
emozioni ora tutto
gli è chiaro, ma non significa che sia più facile
da accettare. Si passa
nervosamente una mano tra le ciocche bionde e soffoca un'imprecazione.
Cerca le
parole da dire, ma ha il cervello in stand-by. Riesce a pensare ad una
sola
cosa. Al viso di Zoro.
Quando Zoro esce dalla doccia trova Sanji ai piedi del
letto. Il biondo non si muove e Zoro gli passa accanto, cercando un
paio di
boxer puliti. Il silenzio è teso e pesante, Zoro non lo
regge già più.
"Sono contento che non te ne sia andato". È sincero. Sanji
emette uno
sbuffo che assomiglia molto ad una risata, e le labbra si stirano in un
sorriso
di sollievo. Zoro gli tende la mano e Sanji fa per alzarsi, ma prima
che riesca
a trovare l'equilibrio Zoro lo molla, facendolo cadere di schiena tra
le
lenzuola. Zoro gli si stende sopra e lo bacia, per Sanji è
quasi tenero
quel gesto insicuro. Sanji fa per prendere il controllo, ma Zoro gli
blocca i polsi
e sussurra piano nel suo orecchio, "tocca
a me adesso". E Sanji annuisce, lo trova giusto e lo eccita
parecchio,
anche se non lo ammetterà mai nemmeno sotto tortura.
Ci hanno messo un po' a capirlo, ancora di più ad
accettarlo.
Si stanno innamorando.
Angolo dell'autore:
E rieccomi! Buonasera (anzi, 'notte...)
Questa fiction è strana, mi è venuta in mente
dopo aver letto una storia breve yaoi su MangaRock (sì,
adoro quell'applicazione ^.^"). La storia si intitola 'Escape', e la
mia fiction ne è liberamente tratta (molto liberamente a
dire il vero, ma questo non serve che lo sappia nessuno xD).
Non ho mai scritto al presente ma spero non sia troppo pesante/noioso
da leggere... mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate.
Secondo voi devo alzare il rating?
Ringrazio in anticipo chi leggerà, recensirà e/o
apprezzerà!
Alla prossima
killer_joe
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