Oltre Crimson Peak

di Sharazad_90_
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Edith attese e attese, tenendo lo sguardo fisso sulla ormai deserta piazza di Montmartre, ma di Thomas non vi era nemmeno l'ombra.
Era ormai notte inoltrata quando finalmente sentì la porta alle sue spalle aprirsi.
Dietro di lei il marito la guardava con sguardo indecifrabile e in quel momento la giovane realizzò quanto lo trovasse bello, in quei suoi abiti perennemente scuri, che ne esaltavano la snella figura, e quanto lo desiderasse.
-Thomas!- esclamò balzando in piedi e correndo ad abbracciarlo. Il baronetto ricambiò l'abbraccio affondando il bel volto nei capelli color dell'oro di lei, rimanendo in silenzio.
-Ero in pensiero! E' molto tardi!- mormorò preoccupata la giovane donna dopo qualche minuto, ancora stretta contro il petto di lui.
-Avevo alcune cose da sbrigare- tagliò corto l'uomo con voce incolore e senza aggiungere altro. Era chiaro che non volesse dare spiegazioni su cosa avesse fatto e su dove fosse andato ed Edith preferì non approfondire la questione.
Scostandosi da lui lo fissò dritto in quegli occhi che ormai aveva imparato ad amare così profondamente.
-Thomas, devo dirti una cosa importante… - la voce le tremò nel pronunciare quelle parole, ma l'indice del marito si posò immediatamente sulle sue labbra, impedendole di proseguire.
-Shhh- mormorò il baronetto, ricambiando il suo sguardo.
-Stanotte non voglio parlare di nulla. Avremmo tempo domani per le parole – e prendendola tra le braccia non le lasciò il tempo di replicare.



Se ad Edith fosse stato chiesto quale fosse stata la notte più bella della sua vita, senza esitazione avrebbe risposto che era stata quella.
Libera ormai da tormenti e paure si lasciò guidare dai suoi sentimenti, perdendosi nella dolcezza del momento.
Thomas, dal canto suo, fu di una dolcezza straordinaria, più attento e premuroso che mai e il tempo sembrò fermarsi quella notte in quella piccola soffitta nel cuore di Montmartre.
Esausta Edith si strinse contro il petto caldo del marito.
-Sono così felice Thomas- mormorò soltanto prima di scivolare nel sonno.
Il baronetto le depositò un leggero bacio sulla fronte candida e, facendo attenzione a non svegliarla, scese dal letto.
Seduto nella sua scrivania Sir Thomas Sharpe, sotto la dolce luce di una lampada lasciata accesa nella buia notte, scrisse quelle poche righe che l'indomani avrebbero spezzato per sempre il cuore della sua sposa e poi, silenziosamente, adagiò il foglio di carta, insieme ad un pacchetto accuratamente incartato, su un comodino accanto a lei.
Lentamente, e non riuscendo a staccare gli occhi dal bel volto della fanciulla, l'uomo si rivestì e sussurrando un appena udibile “addio”, uscì dalla stanza, dove era consapevole di aver lasciato non solo la sua sposa, ma anche il suo cuore.



Se solo la bella e colorata Parigi avesse una sua propria voce, quante storie d'amore tormentate e quanti addì strazianti come quello potrebbe raccontare ai giovani turisti che ne affollano le strette  strade...




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