Sabba

di Neverland98
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Sabba
 

Le fiamme lambiscono le carni come mani bramose.
Il fuoco si ingrossa si alza si impone. Ulula strepita. Divora distrugge. Annienta consuma. Evoca canta.
Le urla distorte e graffianti. I volti invasati. Gli occhi vitrei.
Le mani artigliano la terra. Il fango avvolge i corpi. La cenere carezza le membra.
Un gufo intona la sua melanconica canzone.
Le ali membranose dei pipistrelli frusciano tra le chiome nere.
I rami degli alberi, braccia nodose e grottesce si protendono verso un cielo oscuro e irraggungibile.
La luna, vigliacca, nasconde il suo pallido volto dietro le nubi. Storna lo sguardio, crudele, dallo scempio ai suoi piedi.
Il sangue è un serpente carminio che striscia nella terra. S'allunga si srotola si dipana. Filo raccapricciante, simbolo della miseria umana.
Tutto tace.
Le risa sembrano gracchiare di cornacchie. Disarmoniche sguaiate strazianti.
Le urla delle vittime sacrificali non sono che melodia dolcissima e raffinata per quelle orecchie diaboliche.
Il fuoco ammanta le vittime implacabile.
Strappa loro la pelle, la divora.
Lecca loro la carne, la inghiotte.
Mastica loro le ossa, le vomita in cenere grumosa e nerastra.
Il vento ulula, straziante, e porta con sè i residui crudeli di quella notte da incubo.
Le mani si avvinghiano intorno all'orrido spettacolo.
Cantano e gracchiano e strillano, in un grottesco girotondo intorno ai cadaveri straziati.
La melodia infernale echeggia nell'aere, tetra e raccapricciante.
Le streghe sono creature eteree. Incantatrici come le sirene. Prive di anima come il demonio.
Si nutrono di anime.
Le divorano e le inghiottono. Le straziano. Le mordono. Le masticano.
Le streghe hanno il fascino di tutto ciò che è proibito. Hanno il fascino di tutto ciò che è letale.
Come tarantole esperte, tessono la loro tela di promesse e inganni e sapiente erotismo.
La loro dimora è l'Inferno.
Il loro terreno di caccia è la Terra.
Sono pantere bramose di sangue.
Si leccano i baffi e scoprono i denti aguzzi come rasoi.
Scompaiono come vapore nell'aere.
Oltrepassano il confine proibito tra vita e morte, intrappolate in esso per l'eternità.
Quando i raggi sanguigni dell'alba fanno breccia tra le chiome impenetrabili degli alberi, il sabba è terminato.
Un cumulo di cenere e un'eco lontana sono tutto ciò che resta.

 




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