2 cap
Metto sul fuoco la mia cena disinfettando accuratamente
tutto ciò che ho utilizzato e quindi sporcato per poi lavarmi
nuovamente le mani, le osservo come alla ricerca di una qualche macchia
di sporco per vederle invece bianchissime, pallide e tremolanti come sempre del resto. Sospiro rassegnata,anche se bevessi ettolitri di camomilla al giorno quel vibrare nervoso non abbandonerebbe comunque le mia dita.
Richiudo la mano a pugno
ripromettendomi per la centesima volta di non guardarle più,
proposito che so già di non riuscire a rispettare. Controllo la
mia cena pur sapendo che in tre minuti d’orologio molto
probabilmente non ha nemmeno preso calore, figuriamoci cuocere o
addirittura bruciare, per poi sdraiarmi a letto a pancia in su a
fissare il soffitto, vuota e inespressiva, come la casa in cui risiedo.
Lentamente alzo la mano
ponendomela davanti agli occhi per osservarne nuovamente il loro
tremore, infastidita mi giro di lato a fissare la luce proveniente
dalla cucina e il mio pensiero va lui, a quello youkai scontroso,
maleducato, testardo, dolce, protettivo...fino a qualche mese fa sarei
già andata da lui con una teglia di biscotti appena
sfornati… nel palazzo dove abitavo prima conoscevo tutti
ma anche quando vivevo qui, da bambina, sognavo sempre che
qualcuno venisse ad abitare in quella casa.. magari una famiglia con
dei bambini, o un ragazzo affascinante col quale poi mi sarei
innamorata e sposata riportando l’edificio alla sua antica
destinazione, ovvero una dimora unica, grande e confortevole, per una
famiglia numerosa e felice, oppure lui mi avrebbe portato nella sua di
casa, regalandomi una nuova famiglia quella a cui prima apparteneva
lui…ma non è mai venuto nessuno… io comunque sono
cresciuta con molti amici, e ho trovato un lavoro che mi ha
portata lontano da qui per due anni, ora che sono tornata però
mi ritrovo sola.
Avevo una nonna, un
“fratello”, una vita serena, ora invece non ho nessuno da
amare, nessuno che mi ami, Ma basta, non ci devo più pensare, il
passato è passato ora devo pensare solo al presente..si il
presente.
Balzo giù dal letto osservandomi intorno.. devo trovare qualcosa da fare o impazzirò!
Presa da uno insano nervosismo
prendo il panno della polvere, naturalmente anch’esso immacolato,
e inizio a lucidare per la seconda volta nella giornata le abajur della
casa, i mobili, i soprammobili, le maniglie delle porte, tutti i
pomelli e tutto ciò su cui si può depositare polvere ma
non basta, non basta dannazione non basta!
Sento di impazzire,
come se non riuscissi più ad avere il controllo del mio corpo,
della mia mente, delle mie razioni. Stringo le mani a pugno
premendole contro le mie tempie e lentamente mi inginocchio al suolo
col respiro irregolare e gli occhi velati da stupide, assurde,
involontarie lacrime.
Mi impongo mentalmente il
divieto di piangere e lasciarmi andare a quella sensazione che io
stessa pur provandola non riesco a definire,cosi faccio un respiro
profondo.. inspiro a pieni polmoni gonfiando in modo anomalo il mio
petto per poi espirare lentamente tutta l’aria immagazzinata e
nuovamente vengo pervasa dal panico che offusca la mia vista, annebbia la mia mente, inibisce la mia volontà.
Mi abbandono singhiozzando al pavimento, incurante del dolore al
braccio provocato dal peso del mio corpo su di esso e del marmo freddo
che infastidisce il mio viso poggiato su di esso, ancora una volta non
ero riuscita a mantenere il controllo di me.
Quel refrigerio sembra però avvolgere anche la mia mente che lentamente torna lucida e attiva.
Sento il mio corpo
tremendamente pesante e il dolore al braccio ormai insopportabile,
tento di alzarmi ma è impossibile, i miei muscoli sembrano
troppo deboli o forse è la mia volonta a non permettermi
determinati movimenti. Mi abbandono nuovamente al suolo, in
lacrime, sconfitta e demoralizzata, ma per fortuna un piccolo
spiraglio della vecchia me viene in mio aiuto con la sua forza di
volontà, devo smetterla di abbandonarmi al dolore, devo
smetterla di sottomettermi ad esso, io non ero cosi, io non devo essere
cosi.
Distendo il mio corpo
sul freddo pavimento liberando l’arto per donargli la giusta
tregua dal mio peso, lo sento formicolare fastidiosamente ma almeno il
dolore è diminuito, anche il mio respiro sta iniziando a
regolarizzarsi e le lacrime sembrano essere cessate, benché
velino ancora i miei occhi. Avverto ancora una gran confusione in
testa e il corpo pesante, ma ho vinto la mia piccola battaglia contro
me stessa, non ho più il viso schiacciato al suolo, ora osservo
il bianco soffitto per me cosi simile ad un cielo estivo, sinonimo di
libertà e spensieratezza.. mi rendo perfettamente conto
della stupidità dei miei pensieri eppure, quel soffitto anonimo,
adesso mi sembra un capolavoro.
Rimango immobile in questa
posizione supina finché non avverto il freddo invadere il mio
corpo e spasmi nervosi impossessarsi di esso costringendolo a movimenti
involontari.
Mi rigiro lentamente su un
fianco per poi alzarmi con la massima cautela, precauzione
pressoché inutile visto che comunque è come se
l’intera stanza girasse attorno a me col solo intento di
torturami.
Premo con forza il palmo
della mano contro la mia fronte stringendo gli occhi il più
forte possibile finché non avverto la stanza
“fermarsi” e poi, finalmente, abbandono il pavimento per un
più comodo e caldo divano.
Mi sento esausta, sfinita fin
dentro l’animo, e tutta la smania di fare, pulire, aggiustare
ormai è completamente evaporata dal mio essere, tutto ciò
che voglio in questo momento è stare su questo divano, immobile,
si immobile cosi apparentemente semplice come azione, ma non per
me.
Da quando ho iniziato a calmarmi il mio corpo ha iniziato ad “agitarsi”,
la parte inferiore di esso non fa che scalciare e muoversi senza
controllo. È come se ci fosse un uomo invisibile che si
diverte a tirare e muovere le mie gambe ma purtroppo sono
consapevole del fatto che a provocare questi movimenti non è una
forza estrema bensì i miei stessi muscoli incapaci di
rilassarsi, costretti da chissà quale motivo a distendersi e
contrarsi in modo autonomo dal mio stesso volere.
Eppure io mi sento tremendamente stanca, apatica… vorrei solo riposare, rilassarmi, dormire..
Ma ogni volta che inizio ad
assopirmi un nuovo spasmo mi costringe a riaprire gli occhi,mi rigiro
più volte sul divano contrariata per poi ritornare
nell’esatta posizione in cui mi trovavo prima decisa più
che mai a non “saltare”
più! Presa di posizione perfettamente inutile ad essere sincera
ma ormai mi sono abituata ai miei “scatti” improvvisi..
ormai non apro più nemmeno gli occhi.. sono troppo stanca..
Una sveglia?.. non ricordo di
aver messo la sveglia.. anzi.. non ho mai messo la sveglia che diavolo
è questo rumore??? Oddio il timer in cucina! Ho bruciato la cena
ne sono sicura!!! Balzo in piedi dal divano per poi ricaderci
sopra a causa di un giramento di testa dovuto al mio movimento
brusco. Affondo le dita tra i cuscini aspettando che il mondo smetta di
girare e mi accorgo che anche se il suono continua a farsi sentire non
avverto odore di bruciato, anzi si sente un piacevole profumino che
sa.. di buono e poi, il timer non ha questo suono.. che diavolo
è allora?? Mi accorgo improvvisamente che il suono è
vicino,troppo vicino per provenire da un’altra stanza, cosi
inizio a guardarmi intorno fino a scoprire la fonte del rumore,
abbastanza ovvia come fonte devo ammetterlo, è semplicemente il
telefono. Dopo essermi data ripetutamente della sciocca rispondo
all’apparecchio sentendo una voce che avrei preferito non udire
mai più in tutta la mia vita.
-Ciao Rin.. sono io,di nuovo,e
ti prego non riattaccare per favore! Mi spiace, mi spiace davvero lo so
che ho sbagliato e mi sento in colpa ti giuro che non accadrà
mai più! ti prego lasciami spiegare.. ti amo Rin..
Ascolto annoiata quelle parole
e forse si, anche con un po’ d’ira, sono ancora arrabbiata
con lui e di certo non ho intenzione di perdonarlo! Non di nuovo,
lui ha fatto le sue scelte ora è tempo di rispettare le mie.
Chiudo la conversazione senza
ripensamenti, e mi dirigo in cucina ad controllare la cottura della mia
cena, perfetta, tutto cotto a puntino. La consumo silenziosamente un
po’ annoiata e dopo aver ripulito tutto mi dirigo a letto, quello
della nonna, per rilassarmi un po’.. mi sento ancora spossata e
stanca, forse una bella dormita farà bene.
Affondo il viso sul cuscino
inspirando il profumo dell’ammorbidente che usava mia nonna
pronta ad abbandonarmi ai ricordi quando avverto uno strano rumore, era
un tonfo sordo seguito da un ringhio cupo e gutturale, proveniva
dall’appartamento accanto, di sicuro quel ragazzo, Sesshomaru, deve essere caduto e dal ringhio si deve essere fatto parecchio male.
Mi metto seduta smettendo
perfino di respirare in attesa di un suono che mi faccia capire se lo
youkai è riuscito ad alzarsi o meno. Acuisco maggiormente il mio
udito come non facevo da tanto fino ad avvertire lo spostamento di una
sedia, un secondo tonfo, un altro ringhio e una serie di imprecazioni.
Senza pensarci due volte
scendo dal letto fiondandomi davanti alla sua porta, aiuterò
quel presuntuoso di un demone che lo voglia o no! Certo però che
ora che sono qui davanti..tutta la foga del momento è
passata… busso poco decisa alla porta ricevendo in risposta un
ringhio minaccioso, assomiglia tanto al verso che fa un mastino
intenzionato a proteggere il proprio osso, tuttavia proprio quel guaito
di avvertimento si spegne in un respiro affannoso.
Sta decisamente male se non
riesce neppure a minacciare una insignificante ningen come me.
Armata da un nuovo coraggio mi appresto dunque ad attuare il mio primo
pensiero ovvero quello di entrare e aiutarlo, naturalmente avvisandolo
della mia imminente intrusione.
- Signor Sesshomaru sto prendendo la chiave di riserva dell’appartamento… ho sentito un tonfo, e insomma..
- Se ne vada! Le ho già detto che questi non sono affari suoi, non ho bisogno del suo aiuto!
La sua voce è tagliente
e fiera se non lo stessi vedendo coi miei occhi costretto a terra dal
dolore molto probabilmente seguirei il suo consiglio, ma per sua
fortuna ho già aperto la porta e mi ritrovo nella piccola
entrata della casa. Benché non ciavessi mai messo piede mi
sembra molto familiare e la cosa non mi stupisce, è
perfettamente speculare alla mia..una piccola entrata e una porta ad
arco che la collega alla cucina-salotto dalla quale poi si diramano le
altre stanze.
È tutto abbastanza
polveroso e nel mezzo della cucina vicino al tavolo vi è il
demone e una sedie rovesciata a terra.. molto probabilmente la gamba
dello youkai ha ceduto mentre si apprestava a dare una pulita
quantomeno all’angolo cottura, e quando ha cercato di rialzarsi
si è trascinato a terra anche la sedia.
-Oh certo, una persona stesa a
terra in preda ai dolori è sempre perfettamente in grado di
controllare la situazione!quale idiota non se ne renderebbe conto?
Lo dico con fare
volutamente saccente ponendomi davanti a lui con le mani appoggiate ai
fianchi in stile wonder woman! Irrito perfino me col mio tono e di
sicuro irrito parecchio lui, si è appena voltato verso di me e
mi sta guardando con due occhi infuocati d’ira velati di.. sorpresa?possibile
che non sia accorto del mio avvicinamento? Be fa lo stesso tanto
può fare poco in quelle condizioni, e di sicuro fermarmi o
rispedirmi fuori non rientra nelle sue attuali capacità.
-E’ perfettamente
inutile che mi guardi a quel modo guardi che l' ho sentito prima! Il
dolore alla gamba deve essere aumentato, mi spiace per lei ma se non
riesce a reggerti nemmeno in piedi non è colpa mia!
-Perfetto ragazzina non
è colpa tua quindi non devi prodigarti per rimediare, vattene e
lasciami solo! come ti ho già detto, non ho bisogno
del tuo aiuto.-
Quel tono maledettamente
tagliente e orgoglioso mi fa davvero innervosire!possibile che riesca a
negare con tanta forza perfino l’evidenza?
-Ma io non ho intenzione di aiutarla!
L’ho scioccato! Mi
congratulo con me stessa sono riuscita a zittirlo! Si questa
frase non se lo aspettava di certo, infatti, ha sgranato quei
meravigliosi occhi d’ambra fino ad ora ridotti a due sottilissime
fessure, e le sue labbra sono leggermente aperte come fossero pronte
per far uscire una qualche risposta e poi si siano dovuto bloccare.
In questo momento sono sicura
di aver dipinto sul volto una stupenda smorfietta vittoriosa! E si lo
so mi esalto con poco ma.. mi è sempre piaciuto avere
l’ultima parola! Era da tanto tempo che non mi sentivo più
cosi.
-E allora cosa diavolo sta facendo qui,si può sapere o è domandare troppo?
Ecco,dovevo sapere che il mio momento di gloria sarebbe finito presto in sua compagnia..
-Sono venuta..per.. placare la
mia coscienza, purtroppo ho la sfortuna di possedere un udito troppo
fine e un cuore troppo grande.. dovrà pazientare e permettermi
di rendermi utile, o almeno lasciarmi questa illusione visto che lei
non ha bisogno di aiuto.. ma sa come siamo noi umani sempre
pronti a dar problemi ai demoni.
Dopo un inizio incerto riesco
a far uscire le parole in un discorso fluido e stranamente sensato,
credo, almeno per una mente un po’ bacata come la mia, lui ha
bisogno di aiuto ma non lo vuole io ho bisogno di rendermi utile ma non
sapevo come.. ora invece entrambi abbiamo ciò che ci serve, lui
un “non”aiuto io qualcosa da fare.
Ecco ora non mi sembra più tanto sensata la cosa.. ripensandoci le mie parole sembrano il farneticare di una povera pazza e forse è proprio quello che sono chissà..
Mi chino vicino a lui notando
il suo viso malsanamente pallido,contratto dal dolore e imperlato di
sudore, il braccio su cui si regge in una posizione semiseduta
trema visibilmente per o sforzo mentre l’altra mano preme con
forza sulla gamba ferita,mi si stringe il cuore a vederlo in questo
stato.
-Senta non ha qualcosa da prendere o qualche pomata per lenire il dolore?
-Come mai questo tono cosi
compassionevole? Le faccio pena? Non ho bisogno della sua
commiserazione!il dolore non è un problema per me e ora che lo
spettacolo è finito, può andarsene!
Ok aggiornamento
abbastanza rapido direi, come promesso quando sarà possibile
posterò velocemente, purtroppo mi sa che x il 3 invece ci
vorrà un po’ più di tempo L cmq che dire…
ecco il secondo capitolo.. ho descritto un po’ la vita
quotidiana di Rin le sue abitudini, le sue manie e le sue crisi.
Come si è potuto leggere ha parecchi problemini, voi cosa ne
pensate? E la telefonata,? a chi appartiene la voce che Rin
proprio non vuole affrontare e soprattutto xkè non vuole
parlargli?
Cooomunque continuiamo, il
nostro Sesshomaru non se la cava x niente bene ma sembra non volere
l’aiuto di Rin chi la spunterà questa volta?
Piccolo spoiler, il prossimo capitolo si intitolerà “La torturatrice di demoni”
vedremo una Rin un po’ più decisa e… sadica, ma
naturalmente la sua psiche continuerà a mostrare la sua
fragilità, che ve ne pare? Vi ho incuriosito almeno un pochino?
Spero di si!
Come sempre se ci sono delle critiche vi invito a farle!
Il testo non è scorrevole?
I cap sono troppo lunghi o pesanti?
Non vi piace lo stile?
Scrivetelo e aiutatemi a migliorare cercherò di adeguarmi alle vostre richieste e eliminare i miei difetti!
Ed ora passiamo ai ringraziamenti
EWILAN
ma ciau!!allora in questo capitolo il “carattere” di Rin
è stato trattato maggiormente, abbiamo visto qualcosa in
più delle sue manie e delle sue crisi ovvero su ciò su
cui la ff fa perno per sopravvivere. Diciamo che ha parecchi problemi
che cap dopo cap verranno esposti e spiegati, ho scritto già una
diecina di capitoli e devo ammettere che ho cercato in tutti i modi di
rendere tutte le varie situazioni il più reali possibili sia per
quanto riguarda le cause sia per quanto riguarda “i
sintomi” allora ora che ne sai qualcosa in più di questa
ragazza cosa ne pensi? Continua a intrigarti e piacerti? Spero con
tutto il cuore di si! Per quanto riguarda la relazione con Sesshomaru
bè amo questa coppia quindi ti assicuro l’happy anding,
però le cose tra loro si evolveranno pian piano, impareranno a
conoscersi e.. amarsi! J Ti ringrazio infinitamente per il
commento, mi ha fatto molto piacere e spero di riceverne altri!un
bacione Mikamey
Isy_264
e si questa coppia è il mio primo e vero amore benché mi
sia affezionata particolarmente anche alle Ayame/Koga. Per quanto
riguarda la normalità diciamo che mi fa piacer l’abbiate
notata infatti questa normalità quasi oppressiva è
basilare soprattutto nel primo capitolo x delineare la figura di Rin,
la sua monotonia, la vita che consuma e la consuma giorno dopo giorno.
Infatti nel suo stato d’animo di “normale” vi
è poco. E si rifugia nella “normalità” nella
vita di casa x evadere dal mondo esterno. Purtroppo qui Rin ha subito
parecchie situazioni che hanno condizionato il suo stato
emotivo… per quanto riguarda Takuma… siiii è un
amore!!! Anche io adoro il modo in cui si è presentato! Lo
volevo dolcissimo e spero di aver reso l’idea con i suoi modi
fanciulleschi e innocenti!
Ti ringrazio per il commento e
spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, cosa ne pensi di
questo Sesshomaru cosi testardo? E come reagirà la nostra
Rin?? Un piccolo aiuto è dato dal nome del prox capitolo :P un
bacione enormeeeee
lua82
ciao e grazie x il commento mi ha fatto molto piacer sapere di
averti incuriosita e soprattutto sapere che seguirai la storia! Mi
auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Spero di leggere
altri tuoi commenti! Kiss a presto
Un grazie e norme anche a coloro che hanno solo letto con l’invito a lasciare un segno del loro passaggio.
Un abbraccio Mikamey
|