A Lot Like Falling Asleep
Disclaimers:
I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà
di - missmichellebelle -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e
ripubblicare qui la fanfiction.
A lot like falling asleep
E'
tardi, e Chris è stanco, tutta l'adrenalina e l'eccitazione che
aveva sentito durante l'ultima settimana e mezza si era finalmente
esaurita. Chris sapeva di essere stato anche più stanco nell'arco
della sua vita, ma non riusciva a pensare a quando. Gli piaceva
pensare che, se avesse avuto il tempo, avrebbe potuto passare i
giorni a dormire. Ma sapeva che se non avesse iniziato a girare
domani il suo book tour si sarebbe dilungato e basta.
Non
era uno schiavo del suo lavoro; lo amava, e amava essere occupato.
Amava anche dormire, solo non così tanto. Ma adesso, tra una valanga
di lavoro e l'altra, era tutto quello a cui poteva pensare.
"Dovresti
andare" mormorò dolcemente Chris, infilando il naso tra i ricci
di Darren. Non faceva parte del piano per quella notte, ma l'aveva
trovato lì, seduto il più silenziosamente possibile nella sua
macchina. Sapeva che Darren si sarebbe seduto direttamente sulla
porta d'ingresso, in attesa che Chris tornasse a casa, se non ci
fosse stata l'onnipresente paura delle fotocamere.
Si
era incantato un paio di volte, ma i dolci cerchi che Darren
disegnava sul suo stomaco lo riportavano sempre alla realtà.
"Dai"
disse Chris sbadigliando, scuotendosi leggermente e facendo grugnire
Darren in protesta. "Dobbiamo entrambi andare a lavoro domani."
"Possiamo
andare in macchina insieme" insistette Darren stancamente e
Chris ridacchio. Non è che non l'avessero mai fatto ma le cose erano
un tantino differenti adesso. Difficilmente giravano allo stesso
tempo o negli stessi posti.
“Dare…”
"Guidiamo
separati" Darren strusciò il naso contro il cotone della sua
maglia e Chris infilò le dita nei suoi ricci. "Non farmi andare
via" disse dolcemente, alzando la testa per guardando con degli
occhi che non erano così sonnolenti come aveva presupposto Chris.
Esitò.
Sapeva che con Darren lì avrebbe dormito più profondamente di
quanto avrebbe fatto altrimenti. Le notti in California erano calde,
ma possedeva un condizionatore e stava benissimo accoccolato contro
qualcuno di caldo come Darren sotto un piumino. D'altra parte,
rendeva Chris incredibilmente riluttante all'idea di alzarsi al
mattino e fare le cose che doveva fare, come fare la doccia, mangiare
e andare a lavoro.
"Mi
sei mancato" provò a dire Darren, ma Chris sapeva che non era
una dichiarazione vuota. Eppure sorrise, divertito, chiudendo gli
occhi e rilassandosi contro i cuscini (a lui erano mancati i
cuscini).
"Mi
hai visto spesso" lo prese in giro Chris invece di dire quello
che sperava non fosse troppo ovvio (mi sei mancato tanto anche tu)
"Non
abbastanza" la testa di Darren si posò più pesantemente sulla
spalla di Chris che si rese conto di star combattendo una battaglia
persa. Dire a Darren di andarsene era più facile che farglielo
effettivamente fare, e Chris sapeva che non l'avrebbe fatto, era
troppo a suo agio con i piedi di Darren contro la caviglia.
"Essere
appiccicosi non è attraente, Darren" lo rimproverò Chris, ma
la sua voce era piena di tenerezza e basta. Darren sorrise contro il
petto di Chris e alzò lo sguardo verso di lui attraverso le ciglia.
"Lo
ami" sussurrò cantilenando, ma Chris non negò. Perché era
vero. Quindi sorrise, chiuse gli occhi, e grattò il cuoio capelluto
di Darren.
"Hey
Chris?" chiese Darren dopo un paio di minuti di silenzio
tranquillo.
"Shhh,
dormi" rispose Chris e la risata di Darren gli vibrò contro il
fianco.
"La
luce è ancora accesa."
Chris
aprì un occhio e, sì, la luce era ancora accesa. Ugh, perché la
sua lampada era così lontana? Ci prestò così tanta attenzione che
lo prese di sorpresa sentire all'improvviso il calore del respiro di
Darren contro la pelle scoperta della sua gola. Gli si fermò il
respiro per l'anticipazione, e sentì la secchezza delle labbra di
Darren passare sopra alla pelle rialzata della sua cicatrice.
Non
era sicuro del perché Darren amasse concentrarsi in particolare su
quel punto del suo collo. Oltre al fatto che Chris se ne vergognasse
incredibilmente- non riusciva a non pensare al fatto che potesse
essere uno dei motivi.
"Darren,"
cercò di dire Chris con un tono di avviso, ma uscì molto più
ansimante di quanto volesse. Cazzo. Un altro dei motivi per i quali
avere Darren in casa era una terribile, terribile idea. "Sono
esausto" fu quello che disse, invece.
"Lo
so."
Chris
sentì le ciglia di Darren svolazzare contro la pelle sotto alla sua
mascella.
"Quindi
se sei qui perché-"
"Non
lo sono." Darren posò un altro bacio. "So che sei stanco."
Si tirò indietro, appoggiandosi con l'avambraccio contro il petto di
Chris. Il peso non gli fa male, se proprio, era familiare e
rassicurante (mi sei mancato). Darren incontrò lo sguardo di
Chris, e, quando erano più scuri del solito, sapeva che erano più
sinceri.
"Ma
mi sei mancato" sussurrò Darren, come se fosse una ragione
valida. Chris gli sorrise come se fosse pazzo.
"Darren,
sono stato via pe-"
"Non
cambia il fatto che sia successo, Chris." Darren lo fissò
attentamente, e poi il suo sguardo si addolcì. "Ho bisogno di
ricordarti."
E'
il tipo di cosa che non dovrebbe avere senso, che non ha senso, ma
sembra comunque giusta detta da Darren. Si abbassò di nuovo,
tracciando la forma della cicatrice di Chris con la punta del naso, e
gli occhi di Chris si chiusero. Era dolce in un modo che faceva male.
Darren
si mise a cavalcioni su Chris, che stava per protestare, quando
Darren semplicemente si mise di peso sopra a Chris e tenne il viso
sul suo collo. Il peso di Darren su di lui era un comfort che non
riusciva a comprendere pienamente, e di conseguenza non poteva
nemmeno spiegare. Ma faceva meravigliosamente affondare il suo intero
corpo nel materasso, tenuto giù da quello di Darren.
La
mano di Chris afferrò il fianco di Darren per un momento prima di
scivolare sotto la sua maglia e fermarsi sulla calda pelle della sua
schiena- Darren gemette in apprezzamento.
Non
aprì gli occhi finché Darren non si mosse di nuovo, e, anche lì,
fu per trovare Darren direttamente su di lui. I loro nasi si stavano
praticamente toccando e Chris non riuscì a resistere alla tentazione
di alzarsi e strofinarlo contro il suo.
Darren
sorrise.
"Cosa?"
chiese Chris, la voce diventata un sussurro per quanto erano vicini.
Il corpo di Darren era quasi completamente sorretto da quello di
Chris, ma i suoi avambracci erano ancora appoggiati sui cuscini
vicino alla sua testa. Chris non distolse lo sguardo- la tensione
nelle braccia di Darren faceva cose a Chris per le quali non aveva
energia quella sera. E in qualche modo, Darren riuscì a posizionarsi
in modo da poter appoggiare la mano sul viso di Chris - il quale si
avvicinò istintivamente.
"Sei
così fottutamente bello."
Prese
Chris alla sprovvista. Poteva sentire il viso riscaldarsi, e
sicuramente anche Darren poteva sentirlo con la punta delle dita.
Perché non importava quante volte le persone gliel'avessero detto -
perché la gente glielo diceva molto più spesso di quanto si sarebbe
aspettato qualche anno prima. E le persone lo dicevano, Chris le
sentiva, ma non cambiava le voci che sentiva nella sua testa mentre
guardava lo specchio.
Darren
sapeva come annegare quella voce. Sapeva come fare in modo che Chris
non si ricordasse degli specchi, o di cosa ci vedesse, insegnava a
Chris a vedere quello che vedeva lui, invece. C'era comunque
quell'insicurezza - non lo sono, non lo sono, non lo sono- ma era
impossibile guardare Darren e non rendersi conto di come ogni suo
centimetro credesse a ogni parola.
Chris
ha sempre l'istinto di negare, ma conosce Darren. Riesce a sentire
con quanta facilità lo dice, non perché è quello che crede che
Chris voglia sentirsi dire (di fatto, Chris non sopporta
sentirselo dire la maggior parte del tempo) ma perché è quello
che Darren sta pensando, quello che Darren vuole dire, quello a cui
Darren crede.
Non
rende affatto più facile accettare i complimenti, pur sapendo tutto
ciò. Chris ancora non riesce a non arrossire, e non riesce proprio
ad accettare che qualcuno come Darren (qualcuno di così
incredibilmente bello) creda che lui sia bello.
Quindi
fa l'unica cosa che riesce a pensare di fare, e alza la testa giusto
quel poco che serve per far sfiorare le loro labbra.
Mi
sei mancato. Sono felice che tu sia qui. Grazie, grazie, grazie.
Ti
amo.
"Credevo
fossi esausto" disse Darren contro le labbra di Chris.
"Lo
sono” Chris si allontanò finché i loro nasi non si stavano di
nuovo sfiorando. "Scusa, mi sono dimenticato che i baci casti
significassero sesso violento nel tuo mondo."
Darren
sbatté scherzosamente i denti, e sorrise dolcemente. Chiuse gli
occhi e mosse la punta del naso avanti e indietro contro quella di
Chris. Quello doveva praticamente incrociare gli occhi per continuare
a guardare Darren, ma ci riusciva, anche se le sue palpebre
sembravano insopportabilmente pesanti.
Ma
poi Darren si fermò, avvicinandosi finché le loro fronti non erano
premute insieme, e lentamente aprì gli occhi. Darren non stava
facendo esattamente contatto visivo, il suo sguardo focalizzato
leggermente più in basso di quello di Chris.
"Un
giorno conterò tutte le tue lentiggini" disse, il respiro caldo
contro la bocca di Chris in un modo che gli fece socchiudere le
labbra. Chris semplicemente alzò lo sguardo verso di lui,
ipnotizzato dalla dolcezza e dall'affetto che trapelava
dall'espressione di Darren.
"Non
credo che sia possibile" sussurrò Chris.
"Forse"
rispose Darren. "Come contare le stelle. Così tante che ti
distrarrai finché non perderai il conto." I suoi occhi si
alzarono per guardare Chris, per un secondo, e poi si abbassarono di
nuovo. Così Chris chiuse gli occhi, abbandonandosi alla sensazione
delle labbra di Darren che viaggiavano dal naso fino allo zigomo.
"Amo
le tue lentiggini" sussurrò sulla guancia di Chris, e Chris lo
sapeva. Ricordava il modo in cui la lingua di Darren aveva
accarezzato l'insieme di lentiggini all'inizio della sua schiena, e
di come a volte semplicemente lo guardava, trascinando il dito da
lentiggine a lentiggine e creando immagini dal nulla.
Pensava
a che cosa avrebbe fatto Darren se avessero avuto tutto il tempo del
mondo quella notte. Quando Darren dice che vorrebbe ricordare, Chris
sa che cosa implica. Sa che significa sentire le labbra e le mani di
Darren su ogni centimetro del suo corpo. E' sensuale, ma non è per
sedurlo; è Darren che ricorda ogni cosa che pensa di aver
dimenticato, anche se Chris è piuttosto sicuro che lui non lo abbia
fatto.
Chris
geme, gli occhi chiusi, mentre Darren lascia dolci baci dalla sua
guancia finché non sta di nuovo sul collo di Chris. Sentì le parole
affiorare nella sua gola, dicendo a Darren di non fermarsi, di
continuare. Perché Darren conosce Chris, sa dove mettere le sue mani
e la sua bocca. Sa esattamente come venerarlo. E nonostante ogni
complimento, ogni sorriso, ogni tappa raggiunta e quantità di
incredulità e felicità che aveva avuto nelle ultime due settimane,
una cosa era essere venerato per quello che era, cosa era diventato e
ciò che diventerà, ma era completamente diversa come cosa, quella
di stare con Darren.
Con
Darren, si trattava solo di essere Chris. Solo Chris, nella sua pelle
con cicatrici e troppe lentiggini e ogni imperfezione.
Ma
non disse nulla. Grattò nuovamente la testa di Darren con le unghie
e premette le labbra sulla sua fronte, tenendole lì. Darren si
smosse un po' e poi fu tutto buio. Chris aprì gli occhi, sbattendoli
davanti alla sua improvvisa cecità finché non vide la forma della
testa di Darren sullo sfondo nero della stanza.
"Dovresti
tornare domani."
Non
era una richiesta o una domanda. Era il modo di Chris di dire 'Ti
prego torna, voglio che torni', senza dirlo. Ma Darren sa.
Darren
lo sa sempre.
Quindi
girò lievemente la testa e premette le labbra tra la mascella di
Chris e il suo collo. Posò un lento, dolce, stuzzicante bacio lì, e
Chris non provò nemmeno a tenere a bada il suo battito cardiaco o il
suo respiro regolare. Non durò molto, però, e poi Darren lasciò
cadere il suo intero peso su Chris, le braccia si mossero finché
Chris non riuscì a sentire le dita di Darren infilarsi tra i suoi
capelli. Chiuse gli occhi.
Era
silenziosa, ma Chris capì la risposta di Darren.
Certo.
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