Cora scaraventò per terra il bicchiere di vino rosso che
aveva in mano, frantumandolo in mille pezzi per la rabbia. Aveva appena
ricevuto notizie dalle sue spie su ciò che avevano fatto
Emma e gli altri riguardo a Tamara Greg e Graham, e non ne era per
niente contenta.
Ora sapeva di per certo che l'avvertimento che aveva ricevuto anni fa
da quell'uomo era reale: andando avanti così quella donna
l'avrebbe privata del suo titolo e del suo potere sulla
città.
E non poteva decisamente permetterlo.
Emma andava avanti e indietro pensierosa, per poi rivolgersi agli altri
"Fatemi capire, in poche parole questa "città" è
una specie di versione alternativa della nostra giusto?"
"A quanto pare!"
Rispose Regina alzando le spalle
"La sua perspicacia mi stupisce signorina Swan!"
Aggiunse con aspra ironia Tremotino, ricevendo una veloce occhiataccia
come risposta
"Bene se è così forse ho un piano: qui non
c'è la magia ma come a Storybrooke durante il sortilegio si
potranno usare degli oggetti magici, quindi se troviamo i giusti
ingredienti potremmo creare una pozione di localizzazione e utilizzarla
sull'anello di Killian, così potremmo trovarlo! Che ne dici
Regina è possibile una cosa simile?"
"Bé con i giusti ingredienti e strumenti potrebbe
funzionare, ma dove li potremmo mai trovare?"
"Al negozio di Gold ovviamente, o di chiunque sia qui"
"Mamma sei un genio!"
Esclamò Henry fissandola con orgoglio
"Potrebbe funzionare, andiamo! Tentare non nuoce"
Rispose più razionalmente Regina, almeno avevano qualcosa di
più di un semplice girare a vuoto. Il negozio non era
distante e lo raggiunsero in poco tempo, dall'esterno non sembrava
molto diverso dal solito se non solo più dissestato, quindi
Emma si fece coraggio ed aprì la porta per entrare, che come
al solito avvertì dell'arrivo di un nuovo cliente attraverso
il suono del campanello posto sopra di essa
"Entrate pure, sarò da voi tra un attimo"
Rispose una voce dietro il bancone, proveniente da un ragazzo in
completo indaffarato a sistemare uno degli oggetti del suo negozio su
una mensola.
Emma faticò a riconoscerlo inizialmente, probabilmente a
causa dei vestiti, ma l'espressione sul volto di Tremotino nel vederlo
confermò la sua teoria.
Dovette fare un grosso sforzo per rimanere seria, se come aveva detto
Greg davvero esisteva un uomo che gestiva l'oltretomba, doveva avere
uno spiccato senso dell'umorismo: a gestire il negozio dei pegni in
completo grigio vi era niente di meno che Peter Pan, il padre di
Tremotino nonché loro acerrimo nemico. In altre circostanze
la cosa sarebbe stata tutto fuorché divertente, ma il vedere
Pan conciato in quel modo e l'espressione di Tremotino, che
probabilmente sperava solo che non si ricordasse di lui, erano delle
cose impagabili.
Per fortuna Regina attirò la sua attenzione prima che
scoppiasse a ridere
"Bene gli strumenti necessari sono in quell'angolo, dobbiamo solo
informarci per gli ingredienti..."
Stava per fare una delle sue battute evidentemente sulla presenza di
Pan ma si interruppe nel sentire la sua voce dietro di loro
"Eccomi, sapete già cosa vi serve?"
Tremotino sembrò riprendere fiato nel constatare che per Pan
era un perfetto sconosciuto, mentre dalla smorfia sul volto di Regina
Emma intuì che anche per lei doveva essere difficile
rimanere seria.
Regina indicò a Pan gli strumenti dicendo che li avrebbe
dovuti utilizzare, per poi chiedergli se avesse gli ingredienti che le
servivano, attenta a non specificare a cosa
"Si li ho"
Emma esultò mentalmente a quelle parole
"Bene allora dicci quanto ti dobbiamo"
"Sembrate tenerci molto"
"Sì ci sarebbero di grande aiuto, davvero!"
"Peccato che io generalmente preferisco uno scambio, cosa sareste
disposti a cedermi?"
"Qualsiasi cosa"
"Perfetto, adoro quando le persone dicono queste parole! Vediamo
allora...quel ciondolo che porti al collo andrà bene!"
Istintivamente Emma portò le mani all'anello che portava al
collo stringendolo come se dovesse proteggerlo
"Tutto ma non questo"
Sul volto di Peter si fece strada un sorrisetto che Emma non avrebbe
fatto fatica a definire demoniaco se non fosse che stava parlando con
un Peter teoricamente molto diverso da quello che conoscevano
"Allora direi che accetterei lo scambio solo per un'altra collana: una
con una rosa rosso fuoco"
"Cosa? E dove diamine la trovo una cosa simile?"
"Non è un problema mio, ogni cosa ha un suo prezzo e se non
sei disposta a pagarlo puoi anche uscire dal mio negozio"
Emma fulminò Pan: come avrebbe voluto avere i suoi poteri e
dare una bella lezione a quel bambino mai cresciuto che riusciva ad
essere terribilmente irritante ed impertinente anche senza ricordi
"Ci rivedremo presto!"
"Lo spero, è una bella collana!"
Rispose ironico lui, facendole sbattere la porta quando uscì
dal negozio
"Come troviamo la collana? Non ci posso crede che dobbiamo assecondare
i desideri di un moccioso viziato, che ci dovrà fare poi?
Regalarlo alla sua fidanzatina dell'oltretomba?"
Ironizzò Regina spazientita, chiedendosi se non fosse meglio
lasciar perdere e continuare a cercare Killian in altro modo
"C'è un negozio qui vicino, la nonna compra sempre i
gioielli lì, potremmo tentare"
Ipotizzò Henry alzando le spalle
"Bene Henry, ma consulta il libro, vorrei essere informato prima di
trovarmi davanti un'altra persona che preferirebbe vedermi morto "
Replicò Tremotino, quindi Henry sfogliò il libro
fino a trovare la pagina adatta, Emma si avvicinò
chiedendogli se si sarebbero dovuti preoccupare ma lui scosse la testa
"Questa volta siamo fortunati...o almeno credo!"
Emma vide la figura sul libro
"Non posso crederci...Merlino!"
"Qui dice che ha lavorato duramente al fine di raccogliere i soldi
necessari per pagare il matrimonio che la sua fidanzata ha sempre
desiderato: sulle colline durante la fioritura delle camelie. Ora gli
manca una somma bassa, ma con il suo stipendio non ce la
farà in tempo per la fioritura ad avere i soldi necessari...
a quanto pare la donna che ha trovato il libro aveva ragione: in questo
libro nessuno ha il lieto fine"
"Iniziamo a vedere se ha ciò che stiamo cercando"
Li interruppe Regina, quindi tutti si recarono al negozio. Entrando
Emma non poté fare a meno di sorridere nel vedere Merlino
vivo e vegeto, indaffarato in una vita normalissima, in quanto le era
dispiaciuto per la sua morte, soprattutto per il fatto che si riteneva
in parte colpevole.
"Salve posso aiutarvi?"
Chiese Merlino avvicinandosi ai suoi nuovi clienti.
"Cercavamo una collana con una rosa rosso fuoco, avete qualcosa di
simile per caso?"
Rispose Emma mentre Merlino faceva probabilmente mente locale sulla
merce in negozio, pregando con tutta se stessa in una risposta
affermativa, cosa che purtroppo non risultò di molto aiuto:
"No mi spiace non abbiamo niente del genere, ne abbiamo avuto un solo
pezzo tempo fa ma lo abbiamo venduto al sindaco"
"Quel piccolo demonio, sono sicura che lo sapesse e che ci ha proposto
proprio quella collana solo per prenderci in giro, sapendo che non
l'avremmo mai potuta recuperare"
Protestò Regina su tutte le furie
"Dobbiamo trovare un modo per avere quella collana, assolutamente!"
Rispose Emma, facendo aggrottare la fronte a Regina di tutta risposta
"Troveremo un modo migliore di trovare Killian, che non coinvolga Cora,
dato che a quanto pare non è molto amichevole nemmeno qui,
per non parlare di ciò che ha provato a fare a te!"
"Lo so ma non abbiamo molte alternative e dobbiamo trovare un modo che
non includa vagare a vuoto, non sappiamo nemmeno per quanto tempo
riusciremo a restare qui!"
Regina stava per rispondere a tono, ma Merlino la anticipò,
nonostante non gli fosse tutto chiaro di quel discorso
"Ci tenete molto a questa collana se siete disposti ad andare contro il
volere del sindaco...cosa che vi sconsiglio comunque caldamente di
fare, è molto affezionata a quel gioiello e non lo
venderà o cederà facilmente a meno che..."
Sembrava stesse per aggiungere altro ma si bloccò
improvvisamente, come se avesse detto qualcosa di troppo, Emma non si
lasciò sfuggire l'occasione
"Aspetta vuoi dirmi che tu hai in mente un modo per ottenerla?"
Merlino indietreggiò di un passo
"Io? Nessuno ama molto il sindaco qui, ma questo non vuol dire che
faremmo mai qualcosa contro la legge o contro i nostri principi solo
per farle un dispetto"
Stava mentendo.
Emma lo sapeva bene, era piuttosto brava nel capire quando una persona
mentiva e quello era di certo uno di quei casi, ma sapeva anche che
nessuno sarebbe stato così sciocco ad esporsi con degli
sconosciuti, non senza un buon motivo.
Decise quindi di fornirgliene uno:
"Non ti chiederei mai una cosa simile, ma la vita di una persona
dipende da questo, credimi è molto importante, qualsiasi
cosa ti venga in mente devi dirmela! In cambio del tuo aiuto posso
pagarti"
Emma propose una cifra che era pari a quasi tutto ciò che
aveva in tasca, che a sua volta corrispondeva ad un ammontare poco
superiore a quanto descritto che gli mancasse nel libro, sperando che
bastasse a convincerlo.
Appena sentita quella cifra il volto di Merlino cambiò, lo
vide bizzarro e quasi un segno del destino che la donna avesse proposto
proprio la cifra che gli serviva, ma la tentazione di accettare era
troppo forte per pensare ad altro
"In realtà forse la mia fidanzata potrebbe aiutarvi lei
è....Sceriffo!"
Per qualche secondo a causa dell'abitudine Emma pensò che
stesse parlando con lei, ma poi capì che si stava rivolgendo
ad una persona alle sue spalle appena entrata nel negozio.
La Salvatrice si voltò per vedere chi fosse ma quando lo
fece il suo cuore si bloccò per qualche istante,
immediatamente posò lo sguardo anche sugli altri per capire
se quella figura fosse reale o se esisteva solo nella sua testa come
aveva fatto negli ultimi tempi. Tirò un sospiro di sollievo
nell'avvalorale la prima tesi: Nimue era davvero lì e a
quanto pare era lo sceriffo, il che le fece rivalutare la sua opinione
sull'ironia di quel luogo.
"Merlino aspetti il matrimonio per iniziare a chiamarmi per nome?"
Ironizzò la donna contrariata, appena entrata nel negozio.
"Scusami tesoro ma avevo ospiti e stavo giusto parlando di te..."
La afferrò per il braccio tirandola in disparte,
raccontandole l'accaduto e cosa voleva fare
"Ma sei impazzito?"
Protestò lei, ma poi il mago menzionò la
ricompensa
"Vuoi dirmi che potremo davvero sposarci adesso e sulle colline, alla
fioritura delle camelie?"
Lui annuì e il volto della donna si illuminò
dalla felicità, quindi si riunirono agli altri
"E' deciso vi aiuteremo!"
"Davvero e come?"
Chiese dubbioso Tremotino.
"Andrò dal sindaco e con un pretesto prenderò la
collana, infondo sono lo sceriffo e il sindaco di certo si merita un
piccolo dispetto"
"Grazie per l'aiuto, ve ne sarò davvero molto riconoscente!"
Rispose Emma con un sorriso, felice che finalmente qualcosa stesse
andando per il verso giusto.
Quindi uscirono tutti dal negozio, lasciando Merlino al suo lavoro,
incamminandosi verso la casa dello sceriffo, finché ad un
certo punto Nimue non convinse gli altri che era meglio lasciare che
proseguisse da sola, e così fece mentre gli altri
aspettarono sul posto.
"Ahi!"
Urlò ad un tratto Tremotino massaggiandosi la gamba
"Che succede?"
"Oh ogni tanto mi capita: ho delle fitte alla gamba, per questo porto
sempre con me delle medicine, mi basterà dell'acqua per
prenderle e stare bene, prima abbiamo passato un negozio che la
vendeva, farò presto"
"Ti accompagno se serve"
Si propose Regina, ma Tremotino la bloccò
"Voi servite qui in caso qualcosa andasse storto, io tornerò
subito non vi preoccupate ci sono abituato"
Tremotino si incamminò quindi, ma appena girato l'angolo si
sbrigò ad andare in tutt'altra direzione, correndo per
quanto la sua gamba glielo permettesse, finché non giunse
davanti ad un negozio e vi entrò.
Pan si avvicinò al suo cliente ma quando vide Tremotino fece
una smorfia
"Se non avete la collana non vi darò nulla, l'ho
già detto"
"Ho un'altro accordo da proporti, molto più interessante"
"Sentiamo"
"Se mi permetterai di usare quegli strumenti e determinati ingredienti
creerò due pozioni"
"Pozioni? Di che diavolo stai parlando? E perché mai dovrei
farti questo favore?"
"Perché la seconda pozione sarà per te e ti
permetterà di riavere i ricordi, gli stessi che ti ha tolto
chi governa questo luogo!"
"E la tua a cosa servirebbe?"
"Questi mio caro, sono affari miei! Però nel nostro accordo
vi è una clausola: potrai usare la pozione solo una volta
che io me ne sarò andato"
Pan aggrottò la fronte
"Credi che io sia stupido?"
"No, credo che tu sappia bene che è strano che i miei amici
ti abbiano chiesto gli stessi strumenti e altri ingredienti e che ora
si stiano barcamenando per trovarti la collana rischiando anche di
scatenare le furie del sindaco pur di averli. Credo che tu preferisca
la probabilità di un raggiro a quella di perdere un
opportunità simile"
Pan rimase in silenzio per qualche secondo, quindi sospirò
"E va bene vecchio abbiamo un accordo, ma ti avverto: chi rompe un
accordo con me la paga molto cara, ti conviene non avermi mentito"
"Non ti preoccupare anche per me è lo stesso, quindi ti
conviene rispettare tutti i termini dell'accordo"
Nimue arrivò alla casa del sindaco, bussò e
appena le chiesero chi fosse si affrettò a rispondere:
"Sono lo sceriffo, sindaco aprite"
"Mi spiace non è orario di visita"
"Ho un mandato, temo che dovrete farmi entrare!"
La porta si aprì lentamente, dalla quale spuntò
il volto indispettito di Cora, che scrutò attentamente il
foglio che lo sceriffo aveva in mano
"Entrate"
Disse con un tono che lasciava intendere tutto l'opposto.
"Come avete letto del foglio ho un mandato di perquisizione, dovete
quindi indicarmi dove tenete i gioielli se non vi dispiace"
Cora la condusse nella sua stanza fino a portarla davanti ad un grande
scrigno
"Strano, non ho mai sentito di questo caso finora, posso sapere cosa vi
serve?"
Il tono della sua voce era talmente acido e freddo che avrebbe fatto
rabbrividire persino un pinguino.
"Siete il sindaco, ma questo non vuol dire che siete a conoscenza di
tutto..."
Nimue cercò di non darle peso o di fissarla mentre frugava
tra i cassetti, finché non trovò la collana
"Ecco è proprio questa che cercavo!"
"E di grazia posso sapere come mai può esservi utile?"
"Un testimone l'ha descritta non posso dirvi altro"
"Certamente non POTETE!"
La frase di Cora sembrava molto di più una glaciale
costatazione dei fatti più che altro, cosa che spinse Nimue
ad uscire prima che cambiasse idea
"Bene io vado, grazie della disponibilità..."
Si avviò alla porta ma la voce di Cora la
paralizzò facendole salire un brivido lungo la schiena
"Sicura di quello che fai?"
"Ve l'ho detto mi serve per un caso..."
"Per cosa lo fai? Per amore?"
Chiese Cora avvicinandosi a lei dandole una leggera carezza che
più che affettuosa risultò inquietante.
"Una donna così caparbia e coraggiosa che spreca il suo
carisma per prendere di nascosto una cosa al sindaco, quanto talento
sprecato!"
"Non so a cosa vi riferiate"
Tentò di replicare Nimue con la voce più ferma
che riusciva a fare in quella situazione, ma a quelle parole il sindaco
scoppiò a ridere
"Mia cara, ma certo che lo sai! Ma non ti preoccupare non voglio
punirti, tu uscirai da quella porta con quel ciondolo e io non mi
opporrò ma prima voglio mostrarti una cosa..."
Indicò un'apertura sul lato del ciondolo.
"...questo ciondolo in realtà è un'arma: se
aperto sprigiona un gas velenoso di mia creazione che uccide la persona
che l'inala"
"Perché me lo state dicendo?"
Chiese Nimue, stavolta con un tono che non riusciva a nascondere il suo
timore, Cora rispose con un gran sorriso
"Perché voglio offrirti un'opportunità: puoi
usare quel ciondolo come credevi di fare e vivere il tuo sogno d'amore,
oppure darlo ad Emma Swan, la nuova arrivata in città e
farglielo aprire, le mie spie vi hanno viste insieme non ti disturbare
a negare di conoscerla"
"Perché mai dovrei fare una cosa simile?"
Il sindaco rise nuovamente a quelle parole
"Perché l'amore è una debolezza! Ti dona una
felicità effimera, io posso offrirti molto di
più, qualcosa che ti garantisca una felicità
eterna: il potere! Con esso non sarai più un semplice
sceriffo sottopagato, ma una donna forte e imbattibile e insieme
controlleremo questa inutile città trasformandola in
ciò che vogliamo! Pensaci, mia cara!"
Passò un po' di tempo prima che Emma vedesse arrivare Nimue,
ma appena lo fece le corse incontro
"Allora come è andata?"
Nimue non parlò, si limitò a consegnarle il
ciondolo.
"Sembra proprio essere questo!"
Emma lo osservò incuriosita finché non
notò la fessura laterale
"Sembra che si possa aprire chissà cosa c'è
dentro..."
Lo girò tra le mani cercando di aprirlo
"Ferma! Contiene del veleno!"
La intimò Nimue, rompendo finalmente il silenzio, Emma lo
fissò alzando un sopracciglio
"Chi metterebbe del veleno in un ciondolo?"
"Almeno adesso si capisce perché Pan lo vuole, non
è diventato un fan improvviso della bigiotteria!"
Constatò Regina, intanto Emma si avvicinò a
Merlino estraendo qualcosa dalla tasca.
"Tieni questo è quanto vi devo, grazie di tutto"
"Grazie a voi!"
Merlino si rivolse quindi entusiasta verso Nimue
"Possiamo finalmente sposarci"
"Sì"
Rispose lei con un sorriso dandogli un bacio. Dopo il bacio Merlino
sussultò un secondo, Nimue chiese se fosse tutto ok, lui
annuì. I due salutarono gli altri e si incamminarono verso
casa
"Vado al negozio vieni con me?"
Chiese lui
"Devo passare un attimo in ufficio e poi ti raggiungo subito!"
"Ok..."
Cora era seduta alla sua scrivania quando vide arrivare il suo ospite
un'enorme sorriso si fece strada sul suo volto
"Nimue mia cara hai quindi fatto ciò che ti ho detto?"
"No, non ho ucciso Emma!"
Il sorriso di Cora mutò in pochi secondi, mostrando nello
sguardo tutta la rabbia che le stava crescendo dentro facendole
ribollire il sangue
"Tu sei una DEBOLE..."
Ma lo sceriffo la interruppe
"Ho qualcosa di meglio! A patto che mi diate il potere che mi
avete promesso"
"Vedremo se te lo meriti!"
Replicò subito scettica con tono risoluto
"Mentre venivo da voi stamattina, mi sono fermata un attimo al negozio
di Pan. Sapevo che con i soldi di Emma ci sarebbe avanzato qualcosa e
volevo comprare un oggetto che Merlino aveva visto poco tempo fa per
fargli una sorpresa, ma una volta nel retrobottega ho sentito Tremotino
e Pan che parlavano di una pozione che può restituire i
ricordi che l uomo di questo luogo ha tolto agli abitanti, adesso ce
l'ha Pan e io la sto offrendo a voi"
Cora rifletté, ma la cosa aveva senso, lei sapeva che
quell'uomo era molto potente e già si era avverata la sua
profezia, di certo anche questo poteva essere vero
"Bene mia cara andiamo a prenderci la pozione, spera che sia vera e che
Pan non l'abbia ancora bevuta, perché se così
fosse diventerai una donna molto potente!"
Emma e gli altri arrivarono da Pan e scambiarono la collana con gli
ingredienti e gli strumenti che permisero a Regina di fare la pozione,
una volta completata Emma finalmente la strinse fra le mani con un
sorriso, ma in quel momento arrivò Merlino nel negozio
"Emma devi seguirmi per favore, ti racconterò tutto strada
facendo"
Nimue tornò al negozio cercando Merlino, lo trovò
solo alla fine in un angolo.
"Perché sei qui quasi al buio?"
Ma lui non rispose, era scuro in volto, le fece solo una domanda secca
"Perché lo hai fatto?"
"Ti senti bene? Di che parli?"
"Come facevi a sapere che il ciondolo conteneva il veleno?"
Lei esitò, poi decise di dire la verità
"Cora mi aveva proposto un patto: il potere per la morte di Emma ma io
non l'ho fatto ok?"
"Ah no? Allora perché mi hai mentito e sei tornata da lei?"
Nimue sussultò sgranando gli occhi
"Mi hai seguita?"
"Perché lo hai fatto?"
"Lei mi darà il potere! Non sarò più
un semplice sceriffo!"
"Perché lo hai fatto? Avevamo i soldi, potevamo avere il
matrimonio dei nostri sogni, non ne avevamo bisogno, perché
hai rovinato tutto? Perché mi hai mentito e tradito?
Perché vuoi calpestare i nostri ideali seguendo una donna
oscura come lei, che abbiamo sempre disprezzato?"
"Perché io ne avevo bisogno invece!"
"Perché?"
Urlò lui in preda alla disperazione, quasi in lacrime
"Perché la mia debolezza non è l'amore,
è il potere!"
Il silenzio ricadde nel buio della stanza, Merlino non sentiva nessun
rumore se non quello dei suoi sentimenti che si sgretolavano con forza
dentro di lui.
Era strano, era come prendere consapevolezza di qualcosa che sapeva
già.
"Uscite fuori"
Si limitò a dire ed uscirono Emma e gli altri che erano
nascosti lì vicino
"Sei in arresto"
Disse Emma
Nimue tentò di ribellarsi, ma fu inutile: la scortarono fino
alla stazione chiudendola nella cella, Merlino si rivolse quindi ad
Emma.
"Grazie dell'aiuto: da quando Nimue mi ha baciato ho riacquistato la
memoria, ho ricordato tutto e allora mi è venuto il dubbio
sulle sue azioni, ma senza di voi non ce l'avrei fatta"
"Figurati...mi spiace che le cose non siano andate come volevi e mi
spiace per le scelte che ho fatto a Camelot, in parte mi sento
responsabile della tua morte"
"Non importa Emma, ho vissuto anche troppo tempo!"
"Ora andrai via?"
"Prima mi assicurerò di trovare un buon sceriffo per questa
città e poi andrò via, ormai grazie a te ho
concluso il mio conto in sospeso. Vedi per troppo tempo ho creduto che
Nimue fosse diversa, che se avessimo avuto una possibilità
le cose sarebbero andate diversamente, per quello una volta morto, il
signore di questo posto ne ha approfittato, proponendomi un accordo: i
miei poteri in cambio di una vita nuova insieme a Nimue, dove potevamo
essere insieme senza ricordi del passato, senza l'oscurità
che l'aveva trasformata. Ho accettato, ma solo ora capisco quanto sono
stato stupido. Solo ora capisco che certe persone hanno
priorità diverse e non possono cambiare, semplicemente
perché non vogliono farlo. Nimue metterà sempre
prima il potere perché per lei è la cosa
più importante e oggi ce l'ha dimostrato"
Sospirò amaramente ma poi rivolse un sorriso ad Emma
"Ti ringrazio ancora allora per avermi liberato da questo peso e per
vermi finalmente fatto trovare la pace interiore. Ti lascio un ultimo
avvertimento: quell'uomo, quello che regna qui...si chiama Ade,
è molto potente e pericoloso, qualsiasi cosa accada non fare
mai un accordo con lui. Io l'ho fatto e ho capito che lui sapeva bene
che per me non era affatto conveniente e penso sia stato felice proprio
di questo, della consapevolezza che avrei sofferto...dovevi vedere il
sorriso sul suo volto, era davvero inquietante"
L'uomo col cappuccio che aveva portato Emma e gli altri in barca
arrivò nella grotta buia infondo alla quale vi era un uomo
smilzo e biondo che teneva dei fogli in mano, l'incappucciato si
fermò al suo cospetto.
"Ade signore della morte mi avete chiamato?"
"Vieni pure avanti"
L'incappucciato osservò i fogli che aveva in mano: erano le
pagine mancanti del libro che mostravano Killian e Milah.
Con un gesto della mano Ade creò un fuoco blu davanti a lui
e vi gettò dentro le pagine che presero fuoco.
"Perché le bruciate?"
"Perché senno sarebbe troppo facile non trovi?"
"Ma perché darle il libro allora, perché le
permettete di aiutare la gente, vi ha già portato via molte
anime!"
Ade sospirò come se gli facesse fatica spiegare una cosa
così semplice
"Vedi delle volte bisogna fare dei piccoli sacrifici per un bene
maggiore e a me piace il maggiore, adoro la grandezza!"
"Se lo dite voi..."
L'uomo quasi in uno scatto d'ira prese l'incappucciato per il collo
fissandolo con occhi che diventarono quasi di colore rosso fuoco
"Osi insinuare che io sia stolto?"
"Non lo farei mai! Sicuramente sono io che non capisco"
"Bene perché non vorrei ricordarti cosa potrei fare per
peggiorare la tua pena, nel caso non ti disgustasse abbastanza"
Stranamente quelle parole e il pensiero di qualcuno che soffriva
sembrarono mettergli il buonumore, facendogli tornare gli occhi azzurri
e il sorriso sfacciato sul viso. Prese quindi una boccetta contenente
uno strano fumo nero e la diede all'incappucciato
"Come sai nessuno qui può usare la magia al di fuori di me,
per questo ti dono questo oggetto magico, usalo per mostrare ad Emma
ciò che ci eravamo detti"
L'uomo sembrava molto interdetto ma questa volta evitò di
parlare, Ade sembrò notarlo quindi alzò
esasperato gli occhi al cielo
"Fammi indovinare: 'Non capisci il perché!' Parla non mi
arrabbierò"
"Io non capisco, perché bruciare quelle pagine per poi
mostrarle queste cose?"
Ade si massaggiò le tempie per calmarsi, cercando di
ricordarsi quanto fosse più superiore di tutte quelle
stupide anime
"Vedi amico mio, ci sono due motivi: uno, così metteremo
alla prova Emma, per capire fino a dove arriverà la sua
determinazione; due, il motivo più
importante...così è dannatamente più
divertente! Per una volta che abbiamo ospiti vivi dobbiamo spassarcela
non credi?"
Sul volto di Ade si formò un sorriso gaio e compiaciuto ,
l'incappucciato sembrava ancora pieno di dubbi ma Ade lo precedette
"Ora non sfidare troppo la sorte, altro non ti è dato
sapere, ho i miei motivi, ora va ed iniziamo le danze"
Ade si sedette comodo sul suo trono fatto di pietra nera e ossa e prese
in mano la sfera legata alla boccetta, preparandosi a godersi lo
spettacolo
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Angolo
Autrice: mi
scuso per il ritardo della pubblicazione di questo capitolo ma ho avuto
davvero tanto da fare, in compenso è uscito un capitolo
lunghissimo spero apprezzerete!
Questa volta
più che mai vorrei un vostro parere sul capitolo dato che
per me è stato davvero difficile da scrivere dato che alcuni
pezzi non mi convincevano mai abbastanza XD
Alla fine compare Ade,
uno dei personaggi disney che adoro e mi piace molto l'attore che hanno
scelto in OUAT, spero di avergli reso giustizia :)
Un grazie speciale come
sempre a Hayls_Moore che è la mia carissima Beta che mi
aiuta e sostiene sempre! Mi scuso per aver probabilmente distrutto i
suoi sentimenti dato che shippa Merlino e Nimue, mi sento una brutta
persona lo so XD
Al prossimo capitolo un
saluto a tutti :D
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