Brevi pensieri di una fotografa in fiore.

di AnnetMary
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"La fotografia? E' salvezza e verità". Letizia Battaglia.

Sono in treno, dopo una settimana di Accademia. Si torna a casa per passare il weekend.
Poco istanti fa, dagli altoparlanti di tutte le cabine, una voce allarmata ha annunciato: "In caso ci fosse un medico tra i passeggeri è pregato di recarsi presso la cabina 1, il capotreno lo attende".
Le persone intorno a me, nel modo più indifferente, hanno continuato a fare quello che stavano facendo un secondo prima.
Non mi sono messa a pensare a cosa potesse essere accaduto. In quel momento avrei solo voluto essere io il medico in questione per alzarmi e correre verso la cabina 1. 
Ho ripensato al corso di primo soccorso che avrei sempre voluto fare, a questa mia predisposizione crocerossina. Quello che mi frega è salvare gli altri, perchè, nonostante tutto, nonostante tu stia per affogare, ci sarà sempre qualcuno con più acqua nei polmoni di te.
Nonostante questo non sono un medico. Purtroppo, in una vita, non si può essere troppe cose nello stesso momento. Il massimo che posso offrire, ora, è la mia macchina fotografica. 
"In caso ci fosse un fotografo tra i passeggeri è pregato di recarsi presso la cabina 1, il capotreno lo attende". Ma che strano trovarsi a sognare questo giorno.
E la domanda è sorta spontanea: "Può un fotografo salvare qualcuno?".
Subito la questione mi è sembrata di una stupidità assurda. Come si può paragonare l'azione di un medico a quella di un fotografo in fatto di salvezza? Poi però, pensandoci, sono giunta alla conclusione che chiunque può salvare qualcuno.
Ci sono diversi tipi di salvezza in questo mondo storto. C'è la salvezza fisica, quella morale, psicologica, divina e chi più ne ha più ne metta.
Ogni fotografo che si rispetti dovrebbe essere in grado di salvare e non ha importanza chi, cosa o in che forma. Un vero fotografo salva e basta.
Nemmeno ci rendiamo conto del potere assurdo che possono avere le fotografie nella nostra vita. Quante volte abbiamo ritrovato tra i cassetti vecchie fotografie immerse della polvere? Quante volte abbiamo scoperto fotografie delle quali ignoravamo l'esistenza e ci siamo lasciati affascinare? Quante volte, per puro caso, tra le cartelle del pc, ci è apparsa davanti agli occhi una fotografia che non avremmo mai più voluto vedere? E quante volte una fotografia ci ha scatenato una rivoluzione dentro? Ci ha fatto ridere o piangere? Ci ha fatto mettere in discussione tutta la realtà alla quale siamo ormai abituati? Quante volte siamo riusciti a penetrare in una fotografia fino a viverla, fino a sentirla nostra? Che magari era nostra davvero.
Il fotografo salva i ricordi, salva brandelli di vita, salva sprazzi di esistenza. Che per me non c'è nulla di più importante. I ricordi sono tutto.
Lo scatto di un secondo è in grado di attraversare i secoli. Quello scatto esisteva ed esiste ancora. Il click insignificante di adesso è un sorriso o una lacrima tra un pò. Tra un pò poco, tra un pò tanto. Chissenefrega. Quando uno scatto si trasforma in emozione è in quell'esatto istante che un fotografo ha salvato qualcuno, e non importa se fra cent'anni. L'importante è salvare, anche senza la consapevolezza di farlo.

Nota: Sono una studentessa e frequento il primo anno di un'Accademia di fotografia. Mi farebbe piacere ricevere alcuni pareri riguardo questi miei pensieri che vorrei racchiudere in alcuni capitoli. La mia paura è quella di risultare troppo banale e scontata quindi non fatevi troppi problemi in fatto di giudizio :)  




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