NON SONO DIO
Lascerei, le mie speranze,
frantumarsi, contro il muro,
se non fossi, proprio tu,
il rifugio, più sicuro;
getterei, in un momento,
le mie spoglie, nella resa,
e le foglie, contro il vento,
se l'amore, non scaldasse,
la difesa.
Porte chiuse, così in fretta,
come il freddo, che ora avanza,
del mio dolce, non c'è fetta,
vuoto il piatto, nella stanza;
questa luce, che ora mente,
cela fuoco, e ribellione,
e l'inganno, dolcemente,
fa scattare, del mio niente,
l'esplosione.
Perché mai, non vivo anch'io,
tra gli sguardi, e le carezze,
lasci ancora, questo oblio,
nel mio mare, di incertezze;
Perché mai, non sogno anch'io,
tra i colori, del tuo cielo,
forse io, non sono Dio,
quindi dormo, tra le braccia,
del mio gelo.
DA ‘NELL’ARIA E NEL FUOCO’
Luca Clementi |