Perso

di DreamEater
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Perso

 
Ogni giorno che rinasco mi guardo e non piango
so che c’è dolore dentro e afflitto ritraggo
volti nuovi in me e la gente sull’asfalto
si chiede se sono matto o di che cosa posso esser fatto:

sono fatto d’altro, qualcosa che allo specchio non guardo
e per paura non ne parlo. E ad un tratto
mi tocco e sento nulla al contatto, sconfitto mi abbatto.

Tanto, è il nulla che mi chiama, mi tranquillizza come al freddo lana,
rimbomba dentro come una fanfara,
per questo tengo in mano il coltello, si, ma dalla parte della lama.

Cara, sta tranquilla non voglio finire,
il mio carcere è interiore tra vene assassine
che non si vogliono cucire;
tornerò indietro nel tempo per riuscire a capire.




-DreamEater




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