The truth hurts

di chia_99
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Era  mattina, il sole era già sorto e i suoi raggi le illuminavano la pelle chiara in contrasto con  i suoi capelli neri. La guardai e inevitabilmente sorrisi, le accarezzai la guancia, baciandola delicatamente.
Lei, così distante, fredda, costantemente  arrabbiata con il mondo e sempre in lotta contro se stessa, sembrava così piccola e indifesa in questo momento.
Ripensai a tutto ciò che ci era capitato negli ultimi mesi: ci eravamo lasciati per un motivo che ancora non mi è del tutto chiaro, litigavamo si, ma i motivi che ci univano non erano forse più forti di quelli che ci dividevano? Avevamo passato mesi ad ignorarci, a fare finta che tra noi non fosse mai successo niente, fino alla sera prima, quando capii che stare separati non aveva alcun senso.
Aprì lentamente gli occhi,  quegli occhi che per me non avevano segreti, per noi è sempre stato così: ci capiamo con un solo sguardo, tra noi non servono le parole, sono superflue.
-Buon giorno- le dissi dolcemente.
Non rispose, si passò una mano tra i capelli, spostandosi indietro una ciocca blu ribelle e mi regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi, certo non è mai stata una ragazza solare, né tantomeno dolce, ma io vedo qualcosa in lei che gli altri non notano, probabilmente  perché la conosco meglio di chiunque altro, so quando c’è qualcosa che la turba, o che la fa soffrire.
Guardò l’orologio che segnava le 7:00 e poi con lo sguardo quasi scocciato disse: - Quindi adesso che vuoi fa … -
Non la lasciai finire e la baciai; mi guardò con aria interrogativa, sapevo cosa  aveva intenzione di dirmi, così la anticipai: - Mi dispiace ,per tutto, ti amo e lo farò sempre!-
Mi abbracciò e io la strinsi a me,  non era facile per lei esprimere le sue emozioni, ma questo gesto aveva lo stesso significato di un ‘ti amo anche io’, ed ero certo che lo stesse pensando.
Fui sommerso dal profumo dei suoi capelli, mi era mancata veramente tanto.
 
 
Un mese dopo …
Erano già un po’ di giorni che mi sentivo strana, ma quella mattina mentre stavo bevendo il caffè mi sentii debole, quasi senza forze, così corsi in bagno rovesciando accidentalmente la tazza di caffè sul tavolo.
Mi guardai allo specchio, ero pallida , senza contare le occhiaie più marcate del solito, dovevo decisamente dormire di più; comunque niente che un po’ di fondotinta e un buon correttore non avrebbero  potuto sistemare.
Rabbrividii al contatto con l’acqua fredda, quando sollevai la testa, la mia attenzione fu catturata dal calendario.
-Due settimane- dissi in un sussurro alla mia immagine riflessa allo specchio.
Deglutii, infondo poteva essere soltanto un piccolo ritardo, era capitato altre volte, vero? Mi tenni la testa tra le mani, avrei aspettato qualche giorno, non c’era motivo di allarmarmi, almeno per il momento.
 




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