im so sorry
Glorfindel si svegliò improvvisamente.
Non fu un risveglio piacevole; fu uno di quelli improvvisi, in cui
senti di star precipitando. La prima cosa che fece quando
realizzò di essere sveglio fu quello di alzarsi, ma un forte
dolore al fianco glie lo impedì.
Prese un profondo sospiro, e poi si guardò attorno; tutto
era immerso quasi nell'ombra, se non
fosse stato per una fiaccola appesa al muro il buio sarebbe stato
totale. Nell'aria sentiva un odore acre, disgustoso. Sangue, misto al
tanfo di muffa, e di corpi in via di decomposizione. Provò a
muovere i polsi, ma li sentì bloccati dietro la schiena da
delle
lunghe catene di ferro appese al muro.
Iniziò ad agitarsi per cercare di liberarsi, ma inutilmente.
Si
mise seduto, questa volta lentamente, e strinse i denti per non gemere
a causa della ferita,
e vide le proprie vesti lacerate e sporche di sangue scuro. Si chiese
da quanto tempo stava lì, e soprattutto dove fosse.
Ripercorse con la mente ciò che era successo prima di perdere i sensi; l'esercito di Aragorn stava combattendo
davanti al Morannon, e quello nemico aveva prevalso su di loro,
sconfiggendoli. Chiuse gli occhi sospirando; alla fine era accaduto
ciò che temeva. Nonostante confidasse nelle
capacità di Aragorn non aveva scartato la
possibilità di una emminente sconfitta.
Poi la paura fece breccia nel suo cuore; dov'era lui? E Gimli, i
giovani Hobbit, Mithrandir? Erano morti, o ancora vivi? E che cos'era
successo al giovane Baggins? Pregò i Valar che fosse ancora vivo,
lontano dal nemico, e che l'Anello fosse ancora tra le sue mani.
Solo dopo
si accorse di una presenza che lo fissava. Di qualcuno avvolto
nell'oscurità in cui era immerso. E forse capì
chi era.
''Dove sono?'' sperò che la sua voce apparisse
sicura di quanto lo era lui.
''Sei mio ospite, a Mordor.'' finalmente disse l'altro, e fece dei
passi verso di lui, rivelandosi al Vanya. ''Da quanto stai fermo
lì a fissarmi?''
chiese quest'ultimo.
''Da quando ho finito di occuparmi dei tuoi amici.'' rispose Legolas, e
solo in
quel momento Glorfindel realizzò di essere in una cella.
''Cosa?
Loro dove sono!?'' chiese agitato.
''Dovresti preoccuparti di te stesso, non di loro.'' rispose sedendosi
a gambe incrociate davanti a lui. Glorfindel
deglutì mentre lo fissava, ora illuminato dalla luce del
fuoco.
Aveva un espressione seria dipinta sul viso.
Lo vide inclinare il capo di lato. ''Vuoi ancora uccidermi?''
Il viso del giovane Vanya si incupì. ''Capita quando vieni
rapito da un perfido Principe soggiogato dall'Unico Anello.'' rispose.
L'altro alzò l'angolo della bocca in uno strano sorriso.
''Niente sembra abbatterti, eh Glorfindel? Nemmeno dopo aver perso una
battaglia, ed essere prigioniero a Mordor.'' sibilò mentre
si portava le
mani sul collo. ''Vediamo se questo lo farà.'' da sotto la
tunica si tolse una catenina a cui era appeso un anello. Un brivido
percorse la schiena del giovane Vanya mentre gli occhi si colmarono di
paura. Possibile che avesse veramente tra le mani l'Unico Anello?
Eppure non poteva essere vero. Doveva trattarsi di un inganno. ''Mi
stai mentendo...'' sussurrò, non riuscendo a nascondere il
tremolio nella voce. ''Non può essere l'Unico!''
Legolas sorrise compiaciuto. ''Se fosse stato distrutto,'' fece una
pausa facendo saltare l'Anello in alto che ricadde sul palmo della sua
mano. ''io non sarei ancora qui.'' consluse. Glorfindel
iniziò a
tremare.
''Lo sai, è stato più semplice di quanto credessi
sbarazzarmi di quel moccioso di un hobbit, e riprendere l'Anello.''
esclamò il Principe mentre si rigirava tra le dita il
gioiello.
''Non sai quanto era entusiasta il mio Padrone quando l'ha saputo.''
sussurrò, guardandolo intensamente. Trovava stimolante
vedere una persona forte e valorosa come
Glorfindel lì, inerme. Era quasi eccitante. Lo
sentì
ringhiare di rabbia mentre tirava le catene, facendo penetrare la carne
sul ferro arrugginito. ''Che cosa gli hai fatto!? E Aragorn, e tutti
gli altri!?'' gridò infuriato. Eppure temette la risposta
che
avrebbe avuto.
''Li ho uccisi.''
Glorfindel sussultò, vedendolo così tranquillo
mentre
pronunciava quelle parole, completamente privo di sensi di colpa. La
sua espressione si indurì e si ammorbidì nello
stesso
istante, creando ulteriore confusione nel Vanya. Lo vide piegare
leggermente il busto in avanti, e si ritrovò il suo viso a
pochissima distanza dal suo. ''E mi sono divertito vederli morire.''
sussurrò per poi allontanarsi, giusto in tempo evitando una testata da parte di Glorfindel. ''SEI UN MOSTRO!'' egli
urlò
nella disperazione, fissando con i suoi occhi chiari i suoi,
scuri
ed ardenti di cattiveria. Legolas lo guardò alzando entrambe
le
sopracciglia. Se prima, una parte di se stesso, quella che un tempo era
Legolas Verdefoglia, aveva lottato pur di non diventarlo, in quel
momento, lo ammetteva con decisione, era davvero un mostro. Non gli
importava, ormai. Era una persona senza più alcun sentimento.
Provava solo odio per loro, e pena. Rise, come per prenderlo in giro.
Il Vanya potè sentire le lacrime offuscargli la vista, e
iniziò a singhiozzare in silenzio, col capo chino. Voleva
sparire in quel momento, pur di non affrontare il suo sguardo, o la sua
voce fredda. Lo sentì allontanarsi, a giudicar dal rumore
dei
passi, ma non se ne curò. Lo udì di nuovo
avvicinarsi,
nemmeno questa volta osò alzare il capo. Improvvisamente si
sentì versare addosso un liquido denso, e dall'odore strano.
Lo
sentì colargli sul viso e tossì, sentendolo nella
bocca.
Legolas tenne ancora la ciotola sopra la testa dell'elfo, fino a quando
non la svuotò sino all'ultima goccia. ''Ops.''
esclamò,
prima di scaraventarla contro il muro, e si ruppe in mille pezzi. Con
passo lento si avvicinò all'unica fiaccola che illuminava
la cella. Sorrise, nell'incrociare il suo sguardo carico di terrore.
''Cosa hai intezione di fare?'' domandò, con voce tremante,
Glorfindel. Legolas si avvicinò con la fiaccola in mano. Il
Vanya sbiancò.
''Voglio accendere un falò.'' mormorò, con un
sorriso sadico sulle labbra screpolate. ''E tu l'alimenterai.''
Un brivido di eccitazione maligna gli scosse il corpo, sussultandolo.
Glorfindel iniziò a dimenarsi, pregandolo, supplicandolo. Il
Principe chiuse gli occhi, e sospirò entusiasta; era quello
che
voleva sentire. ''Lo sai, non è così male essere
un
mostro.'' abbassò la torcia, e il Vanya sentì il
calore
del fuoco vicino al viso. Nei suoi occhi lampeggiava il panico.
''Legolas, Legolas... non farlo! Ti prego!!'' gridò. Avrebbe
preferito morire in un'altro modo, e non di nuovo tra le fiamme. E
sapeva che questa volta i Valar non gli avrebbero concesso di vivere
un'altra volta.
Il Principe si godette quella visione di Glorfindel, perché
mai
avrebbe immaginato che quell'elfo, chiaro come il sole che splendeva
alto, lo stesse pregando in lacrime di non togliergli la vita. Lo
guardò con un mezzo sorriso. ''Sei patetico.'' disse. E
lasciò cadere la fiaccola.
Glorfindel cominciò ad urlare, la sua pelle riscaldata e
bruciata dalle fiamme rosse e ondeggianti. Legolas lo fissò,
un
sorriso sadico sul suo volto abbagliato dalla calda luce. In una parte
piccolissima dentro di se' sentiva il senso di colpa rimproverarlo, con
voce fioca e appena udibile. Ma il rancore, la cattiveria e l'odio
attutivano il suo impatto. Aprì la cella con un sinistro
cigolio
e la richiuse con un colpo secco alle sue spalle. Non gli importava di
essere diventato un mostro. Quello era il caro prezzo per aver
cercato di annientarlo. Quello era ciò che avrebbe dovuto
subire chi gli si metteva contro.
Quella era la sua vendetta.
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