Era
un bel pomeriggio di settembre. La bambina guardava con occhi
spalancati i suonatori che passavano poco lontano da lei e il suo
giovane padre.
Lui
le sorrise:
-Lis,
quando crescerai dovrai cavartela da sola. Io non ci sarò per
sempre. Un giorno ti dovrò lasciare, ma tu ce la farai anche senza
di me. Lo so.-
-Che
stai dicendo, papà?- chiese la bambina, non capendo. Distolse lo
sguardo dalla fiera di fine estate, celebrata ogni anno in città,
per osservare il padre con occhi confusi.
Lui
provò un intenso affetto per quella bambina, per i suoi occhi scuri
e il suo riso stupendo. Ma doveva farlo. Non poteva ripensarci
proprio in quel momento.
-Ascoltami
bene.- le disse Victor Sarephim, chinandosi all’altezza della
bambina –Tra poco me ne dovrò andare, e resterò via per molto
tempo.-
-Come
la mamma?- chiese Lis sorridendo.
-Esatto,
come la mamma.- disse Victor con un sorriso forzato, cercando di
trattenere le lacrime che sentiva nascere vedendo l’espressione
soddisfatta che Lis aveva per aver capito cosa voleva dirle il suo
amato papà.
-Ma
tornate presto, vero?- chiese la bambina, con un’ombra di sospetto
negli occhi.
-Certo.-
rispose lui.
-Me
lo prometti?-
Victor
sospirò, e decise di mentire. Tanto, che differenza avrebbe fatto?
-Te
lo prometto.-
E
Lis sorrise, convinta. Victor rispose al sorriso, triste:
-Ora
devo andare.-
-Di
già?- chiese Lis. Il padre annuì:
-Ma
ci rivedremo.-
Si
chinò, la baciò sulla fronte e dopo essersi rialzato iniziò ad
allontanarsi, senza voltarsi.
Non
sarebbe mai riuscito a continuare se si fosse girato per guardare
anche solo una volta verso sua figlia.
Lisbeth
vide suo padre allontanarsi. Piano piano diventò un’ombra
indistinta, poi sparì nella folla, ma Lis non perse il sorriso.
Sarebbe
tornato. L’aveva promesso.
*
Sulla
prima pagina del giornale datato 19 settembre 1998 spiccava una
tragica notizia:
“Trovata
una macchina nel torrente, la polizia svela il mistero
Due
giorni fa due pescatori hanno rinvenuto un’automobile targata
CZ208SD nel torrente Pam, con ancora dentro, intatti, i corpi di un
uomo e una donna. Nessuno ha visto o udito l’automobile cadere nel
cordo d’acqua poiché il tragico incidente è avvenuto
nell’oscurità, e nessuno sembrava conoscere le vittime. Per un
giorno intero la polizia si è ritrovata nel buio più totale, finchè
un parente è riuscito a identificare l’uomo. Le vittime sono
Victor e Eleanor Sarephim. Se qualche conoscente vuole chiedere
informazioni, contatti il comandante della polizia cittadina Arthur
McWye.”
Qualche
riga più in basso, in un piccolo trafiletto, era stato scritto:
“Festa
di fine estate domani, non mancate! Dolci, giostre e banda musicale
per salutare la calda stagione e accogliere il freddo autunno!”
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