Effetto placebo

di Lady Io
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Capitolo quarto: Reazione a catena.Ogni singhiozzo di Calliope era motivo di panico per Weise. Ogni lamento della donna lo sentiva come un passo lontano da lui.
Improvvisamente non ebbe paura che lei rivelasse dell'effetto placebo: aveva paura di perderla, anche se ormai il danno era fatto.
Si accorse che ogni sua bugia non era stata a fin di bene, ma crudele. Tutto faceva parte del suo piano, tutto era destinato a giovare alla sua sete di grandezza.
Voleva parlare alla sua donna, ma Calliope non gliene diede occasione. Lo guardò con odio, poi tirò fuori un coltello e trafisse il suo petto.
La morte è una reazione a catena. Il cuore smette di pompare sangue, che non alimenta più le cellule, le quali, morendo, non permettono gli scambi gassosi della respirazione. Non esiste più nessun metabolismo, si perde l'omeostasi, per cui la temperatura corporea si abbassa. Il cervello smette di inviare input, spegnendo i cinque sensi. La pelle perde il colorito, precedentemente fornito dalla circolazione del sangue.
Tutto ciò può accadere nel giro di un secondo.
Meno di un secondo, il tempo che ebbe Weise Rudith, disteso sul pavimento, per guardarsi nello specchio che aveva davanti. La pelle era già candida, dal petto fuoriusciva troppo sangue per continuare a sperare di sopravvivere, le labbra erano viola e gli occhi carichi di terrore. La luce era accesa e le sue palpebre restavano ben aperte, ma d'improvviso tutto divenne buio. Weise Rudith non ebbe neanche il tempo di comprendere di aver miseramente fallito, ma soltanto mezzo secondo per guardare gli occhi della Morte, che sembrava sussurrargli che la perfezione della conchiglia non funzionava su di lui.




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