Prenditi cura di lui
Mi dispiace
amore mio.
Mi dispiace veramente tanto.
Scuoto la testa e appoggio la mano
sulla fronte di mia
moglie.
Non parlare,
tesoro
mio, non sforzarti.
Lei mi sorride debolmente.
Ti amo,
Minato
Namikaze, ti amo da sempre.
Chiude gli occhi, morendo. Io
continuo ad accarezzare la sua
fronte, mentre le lacrime mi riempiono gli occhi. Ti amo
anch’io, Kushina
Uzumaki. E amo anche il piccolo bambino che nonostante la tua malattia
mi hai
voluto dare, nonostante sapendo a cosa andavi incontro. Lo prendo dalle
braccia
di Tsunade e lo stringo al mio petto, piangendo nei suoi capelli,
biondi e
arruffati come i miei.
Non farlo,
Minato.
Alzo lo sguardo verso Tsunade. Mi sta
fissando, le mani
appoggiate sui fianchi. Io e Kushina ne abbiamo discusso a lungo di
tutto
questo. Sapevamo quello che sarebbe successo. E io ho deciso di
seguirla
subito. Stringo mio figlio contro il mio petto e scuoto la testa.
Non posso
stare senza
di lei, Tsunade. Cerca di capirmi.
Le volto le spalle e esco dalla
stanza. Fuori è il caos.
Kyuubi è sempre più vicina a Konoha. La gente
urla, scappa e cerca di resistere
alla forza della Kitsune. Ma è impossibile. Una massa di
capelli argentati mi
supera, correndo. Io lo riconosco subito e lo blocco chiamandolo.
Kakashi!
Lui si volta e mi si avvicina di
nuovo a me.
Sensei... ho
saputo di
tua moglie. Mi dispiace.
Mormora. Io gli sorrido tristemente.
Vieni con
me, Kakashi,
devo fare una cosa.
Mi volto e lentamente mi dirigo verso
l’ingresso di Konoha.
Sento i passi di Kakashi dietro di me. Il mio allievo prediletto.
Fedele a me
fino alla fine. Una radura si staglia di fronte a noi, proprio davanti
all’altura su cui si trova Kyuubi in questo momento. Avvolgo
per bene mio
figlio nella coperta che lo ricopre e gli do un bacio sulla fronte.
Ti voglio
bene,
Naruto.
Gli sussurro, anche se non
può capirmi. Mi volto appena
verso Kakashi.
Rimani qui.
Gli dico. Poi appoggio Naruto a
terra, di fronte a me,
mentre l’odore del sangue che ricopre il mio bambino attira
la volpe. Kyuubi si
avvicina sempre più a noi tre e finalmente la vedo. Ora non
devo perdere altro
tempo. Mi allontano da Naruto e, nel momento stesso che la volpe cala
la testa
su mio figlio, io attivo la tecnica del Sigillo del Diavolo. Imprigiono
la
Kistune dentro il mio Naruto. Le lacrime abbandonano copiose i miei
occhi,
mentre le forze abbandonano il mio corpo, lascinadolo privo di
qualsiasi
energia per vivere. Fino a quando lei è completamente dentro
il corpo di mio
figlio. Fino a quando lei non c’è più.
Chiudo gli occhi e casco a terra,
sfinito. Lentamente mi trascino fino a Naruto. Lo circondo con le
braccia,
usando il poco chakra che mi rimane per sigillargli la volpe dentro il
corpo. E
piango. Piango perché ho condannato mio figlio ad
un’esistenza solitaria,
lontana da tutti. Kakashi si avvicina a noi due.
Prenditi
cura di lui.
Sussurro in una maniera quasi
impercettibile. Lui annuisce.
Gli sorrido. Sono stanco, infinitamente stanco. Abbraccio ancora una
volta il
mio bambino e cado nel buio eterno.
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