Vita Sconvolta

di kairifenicia96
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Capitolo 7: Ciò che non vede il cuore

Sai, ti considero come un fratellino!

Era da tutta la mattinata che sentiva nella sua mente quella frase, per di più la voce era quella di Ran, ma il moro non capiva quando e dove potesse avergli detto una cosa del genere, non riusciva a capirlo.
Quello che sembrava infastidirlo era il termine fratellino, perchè gli dava fastidio? Non lo capiva, anzi, c’erano fin troppe cose che non capiva ultimamente, era tutto troppo strano per i suoi gusti…
“FRATELLINO UN CORNO!” sbottò il moro ad alta voce, attirando l’attenzione dell’intera classe, qualcuno si mise pure a ridere e in seguito lo fecero tutti.
“Kuroba, vuole per caso dire qualcosa alla classe? Magari su cosa stesse fantasticando nei suoi sogni” disse l’insegnante ironica, mentre tutti ridevano e Ran e Sonoko avevano la tipica espressione di qualcuno che dicesse ‘ti sembra il caso di dormire in classe?’
“N-Nulla professoressa!” balbettò il moro capendo di aver appena fatto una figuraccia, la prossima volta doveva assicurarsi di non dirlo ad alta voce certe cose.
“Hei Kaito! Ma mi stai ascoltando!?” sbottò la karatega che era di fronte a lui, tenendo le mani sui fianchi e fissandolo arrabbiata, la mora infatti voleva capire cosa passasse per la testa dell’amico, era un tipo piuttosto strano si, ma quella volta lo era ancora di più.
“Mh? Scusami Ran ma ultimamente avevo altro per la mente” rispose il moro tornando alla realtà mentre l’amica sospirò, quel ragazzo era un caso disperato.
“Tu hai sempre la testa altrove, Kaito” disse Ran mentre lo fissava rassegnata, ottenendo un sorrisetto e delle spallucce, la ragazza decise di continuare il discorso. “Beh dato che tu non vuoi spiegarmi cosa intendevi con fratellino un corno! volevo informarti che Sonoko uscirà con il suo fidanzato e il suo amico mi ha chiesto di uscire, quindi si farà una cosa a quattro.” Disse la more mentre il moro sembrava particolarmente interessato alla questione.
La sua Ran aveva un appuntamento? Ma un attimo, da quando Ran era sua? Dopotutto nemmeno la conosceva da molto, se non da quando era iniziata la scuola al Teitan.
Però il pensiero che ella avesse un appuntamento lo rendeva strano e nemmeno capiva il perché.
“Quindi hai un appuntamento, giusto?” chiese il moro fissando l’amica che arrossì imbarazzata cominciando ad agitare le braccia come segno di negazione.
“N-NO! Ehm…cioè…è..solo un’uscita fra amici..” balbettò Ran rossa mentre agitava le braccia e guardava in basso, il moro non avrebbe mai capito quella ragazza, beh, se doveva essere sincero, non capiva nemmeno se stesso.
Quel caso che lui e quel Heiji avevano risolto…da quando lui era un detective? Era vero che era piuttosto intelligente però al punto di fare quelle deduzioni…era la prima volta che gli capitava.
Era come se una vocina nella sua testa gli dicesse cosa dire, come se quelle parole uscissero da sole dalla sua bocca…
Non ci stava più capendo nulla…
“KAITOOOOOO” urlò la mora ormai stufa dell’essere ignorata dal moro e dandogli un pugno che lo mandò contro il muro del cancello della scuola.
“O-Ora ti sento R-Ran..” ridacchiò nervosamente il moro per poi finire completamente k.o., quella ragazza aveva una forza micidiale ed era meglio non farla arrabbiare, soprattutto se voleva continuare a vivere.
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“Ora capite il mio problema?” si lamentò il moro completamente disteso pigramente sul divano del dottor Agasa mentre l’anziano e la bambina ascoltavano attentamente.
Un ghignò apparì sul volto della bambina che incrociò le braccia, brutto segno sicuramente. 
“Tu sei geloso, Kuroba” disse Ai con un sorrisetto divertito nel vedere la reazione del moro, cioè alzarsi in piedi urlando per più di 4 minuti che non era geloso e che la ragazza per lui fosse solo un’amica.
Fra i due era nata una sorte di amicizia, da dopo quegli avvenimenti che riguardavano strettamente l’organizzazione, la bambina lo ricordava ancora bene quella sera.
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Flash-back

Visto che voleva tornare a casa in fretta, decise di passare dal parco, lì noto una bambina delle elementari e con i capelli a caschetto sul castano biondo e uno sguardo fin troppo maturo per la sua età, chissà chi era quella bambina…
“Salve piccola, ti sei persa per caso?” chiese il moro avvicinandosi a lei, aspetta…lui l’aveva già vista, lei era sempre insieme ad altri tre bambini e il bambino-detective…
“Io? No, non mi sono persa, tu?” chiese la bambina con un tono di voce serio, non sembrava affatto bambinesco.
“Io stavo tornando a casa…tu eri la bambina assieme al dottor Agasa vero? Ci siamo già conosciuti, Ran mi ha presentato a voi” disse il moro accennando ad un sorriso mentre la bambina parve pensarci davvero.
“Kuroba Kaito, compagno di classe di Ran” disse la bambina mentre il volto del moro parve accendersi nel vedere che la bambina si ricordava di lui, poi lei si presentò, lei era Ai Haibara, la nipote del dottor Agasa.
I due stavano per prendere ogniuno la propria strada, quando si sentì dei passi e una pistola ricaricata.

“ATTENTA!!” urlò Kaito allarmato, prendendo la nipote del dottor Agasa e andando a nascondersi al sicuro con lei, mentre il moro dava un’occhiata agli uomini che stavano esplorando il parco.
“Perché mi stai aiutando? Potresti anche lasciarmi qui e poi dire al dottore che non mi hai potuta aiutare…” disse Ai mentre abbassò lo sguardo, mentre sentì il ragazzo che sbuffò.
“Non dire sciocchezze! Non ti lascerò nei guai con quei tipi!” disse Kaito serio, mentre la bambina alzò lo sguardo verso il moro, stupita della risposta del ragazzo.
“Grazie mille, Kuroba..” disse la bambina guardandolo riconoscente, nonostante cercasse di tenere un espressione immutata ma che per paura o per essersi commossa, non riusciva a tenere.
“E di cosa? Chiunque al posto mio avrebbe fatto la stessa cosa!” disse il moro sorridendole, ma lei sapeva che non era vero, non tutti l’avrebbero fatto…
Non tutti avrebbero rischiato la loro vita per un estranea, anche se era una bambina…solo lui aveva sempre rischiato per lei e sempre lui cercava di rendere quelle giornate tranquille e senza la pressione riguardante l’organizzazione…
Ma perché Kaito rischiava la sua vita per lei? Perché gli ricordava terribilmente lui? L’unica certezza che aveva era che di lui poteva fidarsi, ne era certa.

“Ehi, guarda!” sussurrò il moro richiamando la sua attenzione e poi continuò “quei tizi se ne sono andati, quindi abbiamo via libera…devono aver rinunciato alla fine.. ma mi vuoi spiegare perché loro cercassero te?” chiese il moro confuso mentre la bambina si ricompose e gli fece un piccolo sorriso.
“è una lunga storia, ma se hai tempo ti racconto tutto” disse la bambina quel sorriso mentre il moro sorrise a sua volta, pronto ad ascoltarla.
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“Basta ora vado e vedo che combinano quei quattro in quell’appuntamento!” sbottò il moro alzandosi dal divano e correndo fuori dalla casa, mentre l’anziano lo fissava perplesso e la bambina con quel sorrisetto mentre borbottava cose come è geloso, a quel punto l’anziano pronunciò “Ma Ran aveva detto che non era un appuntamento”
“Beh dottore si sa, quando qualcuno è geloso non riflette e il cuore umano si ostina a non voler accettare una simile emozione, è logica come cosa, no?” chiese la bambina leggendo un libro mentre l’anziano parve pensarci un po’ su.
“Forse hai ragione, Ai” disse semplicemente Agasa mentre la bambina pensava che le cose sarebbero stati interessanti.

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Eccomiii!
Un po’ in ritardo ma sono tornata, yeeee!

Kaito: Continuo a dire che non sono geloso!

Shinichi: Benvenuto nel mio mondo allora *ironico*

Shhhh state zitti voi due u.u
Questo capitolo era più introduttivo verso ciò che accadrà nel capitolo 8!
Riuscirà Kaito a non uccidere il ragazzo con cui esca la nostra cara Ran? Oppure lui non si trattiene e commette un omicidio??? Domande senza rispostaaaa, yeeeee
Beh basta scleri e più saluti ^^”

ALLA PROSSIMAAAA

Kairifenicia96
 





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