2 – Come eliminare Shiori
“Ho capito. Grazie
Hijiri. Mi raccomando, se ti sembra che Maya abbia qualche sospetto, devi
informarmi subito.”
Masumi Hayami
aveva appena chiuso la telefonata con il suo collaboratore. Posò il cellulare sulla
grande scrivania, si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla vetrata alle sue
spalle, che si apriva sul panorama metropolitano della città di Tokio.
Con un gesto
rapido estrasse l’accendino dalla tasca dei pantaloni, e prese una sigaretta
dal taschino della giacca.
Aveva
assolutamente bisogno di fumare; era l’unica cosa che riuscisse a distendergli
i nervi, e in quel momento, anche se ben dissimulato, si sentiva invadere da un
acuto senso d’ansia.
Il suo pensiero
corse a lei.
Maya…
Hijiri era stato
molto chiaro.
La sua identità
segreta rischiava seriamente di essere compromessa. Si era sempre sentito in
una botte di ferro, e mai si era preoccupato di poter essere scoperto. Anzi,
era sempre stato certo che finché lo avesse voluto, lui avrebbe condotto il
gioco, e Maya non avrebbe mai neppure indovinato che dietro il donatore di rose
si celava proprio lui, il suo nemico naturale.
Guardò il suo
riflesso attraverso il vetro, poi spostò lo sguardo oltre la superficie liscia
trasparente soffermandosi sul panorama sottostante.
Per la prima
volta, dopo tanto tempo, non si sentiva più così sicuro; l’idea angosciante che
Maya potesse scoprirlo lo gettava nel panico. Tutto per colpa di un forum che
parlava della loro storia e delle vicende umane legate alla Dea Scarlatta.
Spirali
trasparenti salivano in volute leggere verso il soffitto dell’ufficio, mentre
Masumi aspirava il fumo in boccate intense, e pensava alla terribile
eventualità di perdere quell’unico flebile legame d’affetto che aveva con la
sua ragazzina.
Non poteva
assolutamente permetterlo.
Doveva saperne di
più; aveva già incaricato Hijiri di fare tutte le ricerche del caso e fornirgli
ogni informazione possibile. Doveva verificare quanto il forum fosse
attendibile, e quali argomenti si affrontavano al suo interno. Se fosse stato
necessario avrebbe utilizzato ogni mezzo a sua disposizione per farlo chiudere,
o al limite oscurarlo, anche solo in alcune parti. Doveva esserci qualcosa che
poteva fare il potente Masumi Hayami, per tutelare Maya, se stesso e i suoi
sentimenti.
Si voltò verso la
scrivania alle sue spalle.
Il suo portatile
era ancora aperto sul programma di posta elettronica; accanto, la sua penna
abbandonata un attimo prima, e sparsi sul piano di lavoro, una serie di fogli
pronti per essere firmati e consegnati alla sua segretaria, la signorina
Mizuki.
Aspirò l’ultima
boccata di fumo, poi spense il mozzicone nel posacenere accanto. Tornò a
sedersi davanti al suo portatile. Si tolse la giacca e la pose accanto a sé,
sullo schienale della poltrona di pelle.
Esitò un istante,
quasi timoroso; digitò sulla tastiera e fece una ricerca veloce su Google.
Trovò subito l’argomento del suo interesse. Si sentì un po’ ridicolo per quello
che voleva fare, ma la curiosità era tanta.
Aprì l’home page
del forum “Il grande sogno di Maya” e gli apparve l’immagine colorata e vivace
di copertina; si ritrovò suo malgrado, a fissarla piuttosto meravigliato.
Al centro della
composizione c’era la signora Tzukikage con la maschera della Dea Scarlatta,
sulla sinistra Maya e Sakurakoji, e sul lato opposto riconobbe se stesso e la
stessa Ayumi.
Lui teneva una
rosa in mano e lo sguardo era indirizzato in diagonale verso Maya. Quello era
già un pericoloso indizio. Come attratto da una calamita, seguì la traiettoria
immaginaria che collegava lui e Maya, fino a posare lo sguardo ammirato sulla
sua ragazzina. Era veramente graziosa e anche molto femminile, con una gonna
corta e un top scollato e seducente che lasciava indovinare le sue forme
minute, sorrideva in modo delizioso e gli occhi erano ridenti e curiosi.
Dal vero, non
ricordava d’averla mai vista così.
Sorrise al
pensiero; forse mai, lei si sarebbe vestita in quel modo, di certo non per lui.
Senza pensarci, si
ritrovò a toccare lo schermo, per seguire il profilo del suo corpicino con
l’indice. Partì dalla sinuosa curva del fianco e seguì la linea fino al seno
appena accennato, proseguì oltre, lungo la gola fino a raggiungere la tenera
curva della guancia. Strani, impudichi pensieri gli attraversarono la mente.
Con due dita allentò il nodo della cravatta e slacciò il primo bottone della
camicia. Era incredibile come quella ragazzina riuscisse ad accendere così le
sue fantasie più segrete. La sua fidanzata ufficiale, che a detta di molti, era
una donna avvenente e molto bella, non lo ispirava altrettanto. Pazzesco.
Shiori era la sua
promessa sposa, ma nessun pensiero su di lei scatenava un qualsiasi brivido di
natura erotica. Shiori al massimo gli suggeriva l’immagine di una bella
statuina di porcellana, fragile e delicata, un oggetto ornamentale da mettere
sotto chiave, freddo e inanimato.
La piccola Maya
invece lo aveva sempre affascinato in modo potente e misterioso, e quella
ignara ragazzina, con la sua passione per la vita, aveva le chiavi segrete del
suo cuore e dei suoi pensieri più intimi.
Era pazzo di lei
da sempre, travolto da quel fuoco che la faceva splendere sul palco, che faceva
brillare i suoi occhi di luce vera, quella scintilla che l’aveva incantato fin
dal suo esordio nella parte della timida Beth di “Piccole donne”.
Che figura
indecorosa per il super manager della Daito, se Mizuki fosse entrata
nell’ufficio proprio in quel momento, e lo avesse trovato così, a fantasticare
come un pervertito sulla pagina di un forum.
Non doveva perdere
tempo. Il suo intento era scoprire cosa ci fosse di compromettente per
l’identità dell’ammiratore segreto.
Aprì sulla
sinistra la tendina del menu e apparve una scaletta con diverse voci: c’erano
le news, il manga, la sezione delle fanarts che comprendeva quelle hot dove era
richiesta un’ abilitazione, una sezione protetta con le tavole rinnegate della
Miuchi a cui non gli fu possibile accedere, ma forse Hijiri poteva violare le
protezioni, pure una sezione con le fanfictions amatoriali scritte da alcune
utenti del sito.
Tralasciò di
leggere i racconti pubblicati, in fondo si trattava solo di storie di fantasia,
e non potevano rappresentare un problema reale.
Si rese conto che
gli sarebbero occorsi molti giorni per esplorarlo tutto, e Maya magari si
sarebbe persa presto nei meandri del forum, senza scoprire nulla che fosse
collegabile a lui. Si lasciò prendere da quella debole speranza, ma doveva
procurarsi delle garanzie.
Aprì la sezione
del manga, e visionando l’elenco degli argomenti trattati, fu attratto dal
titolo di una discussione che in qualche modo lo riguardava: “Come eliminare
Shiori?”
Diamine!
Perché mai
qualcuno doveva voler eliminare la sua fidanzata? Magari non era una ragazza
particolarmente interessante, e poteva apparire un po’ noiosa, questo lo
ammetteva anche lui, ma in fondo non faceva male a nessuno, no?
Iniziò a leggere
qualche commento e fu sorpreso di scoprire che la donna era oggetto di critiche
per la sua acconciatura un po’ demodé, bersaglio di sberleffi d’ogni sorta,
odiata e detestata praticamente da tutte le utenti del sito, perché viziata,
cattiva, bugiarda e infantile. Perfino lui era aspramente criticato per aver
accettato quel fidanzamento d’interesse. Masumi trovò eccessivo e immotivato
tanto accanito astio, né capiva perché Shiori fosse giudicata tanto male. C’era
chi arrivava a criticare pesantemente la mangaka che l’aveva creata, solo per
porre ostacoli tra lui e Maya. Fu questa nota a destare principalmente la sua
attenzione; non comprendeva cosa volesse dire.
Ostacoli tra lui e
Maya c’erano sempre stati. Lui n’era il principale artefice. Il semaforo era
sempre stato rosso fra loro, e non era eliminando Shori che sarebbe diventato
verde. Continuando la lettura dei commenti si rese conto con profondo piacere,
che tutte facevano il tifo per lui e Maya, si aspettavano la definitiva rottura
del fidanzamento e che si mandasse a spasso la ‘cozza cotonata’.
Rise fra sé, con
un po’ d’imbarazzo.
Effettivamente
Shiori Takamiya suggeriva un’ immagine di donna un po’ troppo retrò, per non
dire decisamente fuori moda. Non l’aveva mai vista indossare una minigonna o
pantaloni di taglio sportivo. Non che la cosa fosse per lui di qualche
interesse. In ogni caso, Shiori lo seduceva quanto un manichino senza parrucca
e vestiti. (Nda – in pratica, nulla. Ma come pensa il nostro di poterla sposare,
e farci pure qualcosa?).
Nel forum si proponevano le soluzioni più disparate e
divertenti alla sua dipartita: ricovero permanente in una clinica psichiatrica,
malattia terminale in fase avanzata, c’era chi si aspettava fosse divorata da
un’orchidea carnivora modificata geneticamente,
altre ipotizzavano l’assunzione eccessiva di farmaci antidepressivi alla
maniera di Marilyne Monroe anche se Shiori non era un’ attrice, ma poco
importava, bastava toglierla di mezzo; qualcuna immaginava fosse rapita da uno
sceicco del Brun’ei per il suo harem, che doveva essere fuori di testa quanto
lei,
e altre soluzioni ancora più drastiche, come la rottura dei freni dell’auto e
conseguente incidente mortale.
Ma quanta fantasia
che hanno! Battono pure la Miuchi. Se fossi davvero l’uomo cinico che tutti
credono, e volessi liberarmi della cozza…
eh, no, volevo
dire… della mia fidanzata, potrei attuare uno di tali suggerimenti, pensò Masumi con un po’ di amaro sarcasmo.
Proseguì cercando indizi
in altre sezioni del forum e trovò dibattiti semiseri che lo fecero decisamente
ridere; ci si chiedeva se come amante fosse un uomo d’esperienza o no.
Eccome se lo era,
ma praticava l’astinenza forzata decisamente da troppo tempo.
Oh, non in campo
sentimentale, su quel piano si sentiva maldestro, ma era consapevole
dell’ascendente che poteva esercitare sulle donne, sapeva di avere fascino e se
occorreva, sapeva servirsene. Gli incontri occasionali di una notte non erano
mancati e li aveva vissuti senza farsi troppi problemi, anzi, con le donne non
aveva mai dovuto fare troppa fatica… a parte Maya, naturalmente.
Lei era un caso
più unico che raro, e con lei si era giocato tutte le carte che un uomo poteva
giocarsi; le aveva regalato migliaia di fiori – sempre quelli e i più costosi -
l’aveva invitata a cena, le aveva regalato cioccolatini, vestiti, scarpe,
cosmetici di scena, senza ottenere risultati positivi.
La sua ragazzina
non gli faceva mai nessuna concessione, e l’unico appuntamento che era riuscito
ad avere con lei era stato quasi estorto con l’inganno. Di quell’episodio
conservava un ricordo piacevole, e allo stesso tempo un po’ triste, perché non
era finito esattamente come lui avrebbe voluto. Malediceva ancora quella
telefonata inopportuna piombata tra loro, che aveva rotto tutta l’atmosfera. Se
soltanto avesse avuto più coraggio, chissà forse… ora non sarebbe fidanzato con
una donna verso cui non riesce a nutrire alcun affetto sincero.
All’improvviso
posò gli occhi su un altro titolo, che per la sorpresa, quasi lo fece saltare
dalla poltrona: “Fino a che punto Masumi e Maya consumeranno il loro amore?”
Il nostro amore?
Un bel sogno
sepolto in fondo al suo cuore tormentato. Che ne sapevano le utenti dei suoi
sentimenti? E come facevano a credere che Maya potesse mutare atteggiamento
verso di lui, al punto da innamorarsi?
Non soltanto
facevano il tifo per loro, volevano proprio vederli insieme in situazioni
intime! Addirittura bollenti!
Immaginavano
persino il luogo in cui si sarebbero scambiati il primo vero bacio, e quello
dove avrebbero fatto l’amore per la prima volta. La villa sul mare ad Izu, era
il posto più gettonato, considerato pieno di romanticismo. A lui non importava
dove potesse accadere, sperava solo che se mai l’avesse baciata per davvero,
fosse un momento indimenticabile per entrambi.
Oh, se soltanto
Maya gli avesse dato una possibilità, lui se la sarebbe presa. Avrebbe fatto
carte false per portarla nella sua villa, loro due soli. Invece, con sforzo immane, aveva dovuto sopportare
di vederla flirtare con Satomi, suo collega di lavoro, e prima di lui c’era
stato il partner di Cime tempestose, e adesso c’era di nuovo Sakurajoji che le
ronzava intorno come un moscone fastidioso.
Sakurapolpo, così
lo chiamavano le utenti del forum, anche lui non particolarmente amato, con un
nomignolo che gli stava a pennello. La matita con cui Masumi giocherellava
distrattamente, si spezzò in due per la rabbia.
Erano anni che
attendeva che lei fosse pronta ad amare, ma in tutte le situazioni dove si era
trovato solo con lei, niente era mai andato come lui sperava.
La ragazzina si ostinava a disprezzarlo con tutte le sue
energie e sembrava incapace di vedere tutto quello che lui faceva per lei. D’altronde non era neppure colpa sua. Lui
aveva troppi passi falsi nel suo passato, per sperare di essere visto sotto una
luce diversa.
Di recente aveva
fatto restaurare il vecchio, fatiscente teatro che doveva mettere in scena la
prima rappresentazione di Lande dimenticate, un modo per attirare
maggiormente il pubblico, che altrimenti avrebbe disertato lo spettacolo a
favore di Isadora. L’ammiratore non aveva badato a spese.
Fu interrotto da qualcuno che
bussava alla porta del suo ufficio; era Mizuki.
“Mi scusi signor Hayami, di là
c’è la signorina Takamiya; l’aspetta per andare a cena, al ristorante di lusso
prenotato per l’occasione.”
“Ah, sì. Le dica che arrivo
subito. Grazie Mizuki.”
La segretaria richiuse la porta
alle sue spalle.
Masumi guardò l’orologio da
polso e si accorse dell’ora tarda. Era rimasto a navigare sul forum più del
previsto, e si era completamente dimenticato dell’impegno che aveva preso con
Shiori per quella sera.
Sospirò. Ne avrebbe volentieri
fatto a meno, ma non voleva offendere la sensibilità di Shiori ancora una
volta; erano diversi giorni che con mille scuse, il più delle volte vere, le
dava buca.
La cozza…
Gli scappò da ridere, e si passò
una mano sul volto, preoccupato. Accidenti, doveva stare attento a non chiamarla
così per sbaglio, magari in pubblico. In effetti, Shiori gli si era incollata
addosso come un mollusco, e spesso trovava la cosa asfissiante.
Chiuse il portatile, e prese la
giacca, pronto ad uscire. Per quanto facesse, la sua mente non smetteva di
pensare a ciò che aveva letto su quel forum.
Le cose potevano davvero
cambiare? Era da pazzi dare credito a una marea d’informazioni millantate per
vere che si potevano trovare sul web.
Era una cosa irrazionale e priva
di logica, e lui del freddo raziocinio, del calcolo aveva fatto la base solida
di tutta la sua vita, rinunciando ai sentimenti, finchè Maya non aveva
incrociato la sua strada, e tutta la sua razionalità era andata a farsi
benedire.
Con lei, i calcoli non gli erano
mai serviti, tutta la sua esperienza valeva zero.
Non voleva illudersi, ma gli
sembrava di essere ad una svolta clamorosa insperata. Forse il sogno che lui
credeva irrealizzabile, era vicino a concretizzarsi. Come avrebbe reagito Maya
nel leggere quelle stesse cose che aveva letto lui?
******
“Queste sono un branco di pazze
assatanate! Come possono pensare che io m’innamori di Masumi Hayami? Di
quell’uomo senza scrupoli, cinico e senza cuore? Che se lo tenga pure la sua
fidanzata! - Maya commentava ad alta voce le clamorose scoperte che faceva navigando
tra le pagine del sito, dove le utenti s’interrogavano su quale fosse il
momento in cui Maya realizzava il suo sentimento d’amore per Masumi. - È anche
vero che qualche volta quell’uomo mi affascina e non capisco perché…” proseguì,
più mesta.
Ricordava ancora la prima volta
che lo aveva incontrato; non aveva mai visto un ragazzo tanto bello, e le era
parso anche gentile, ed era arrossita come una scolaretta… all’epoca lo era
davvero una scolaretta.
“Maya, sei sicura che Masumi
Hayami sia così cattivo come credi? Quella del cinico affarista senza scrupoli,
secondo me è una maschera… ma sotto la scorza dura, magari è un uomo di buon
cuore, capace di gesti che non ti aspetteresti.”
“Come fai a pensarlo, Rei?”
“Ecco, ho avuto spesso
quest’impressione.”
“Io no, invece.”
Non era vero. Certe volte
quell’uomo con lei si era comportato in maniera davvero insolita. La gita in
barca per esempio; quanto le era sembrato strano. Strana l’era apparsa tutta la
situazione. Lui pareva sereno e contento di essere lì con lei, una ragazzina in
compagnia di un uomo maturo e d’esperienza. L’aveva presa in braccio per farla
salire sulla barca, e le aveva rivolto quelle strade domande sull’ammiratore.
Se si rivelasse una persona
odiosa?
Vale a dire uno come lui. Era
questo che intendeva?
Lui odioso poteva esserlo e lei
sapeva quanto. Come alla prima dello spettacolo teatrale di Isadora,
dove Mister Daito aveva imbastito quel siparietto terrificante davanti a
tutti, con uno scopo non ben precisato che non le fu immediatamente chiaro.
Un attimo prima sembrava la
persona più gentile del mondo, e subito dopo cambiava completamente
atteggiamento, diventando indisponente e antipatico. Un vero “Dottor Jekill
e Mister Hide”.
Perché avrebbe dovuto
innamorarsi di un tipo del genere?
Era una cosa folle.
“Ricorda Maya, che potresti
essere in errore…” stava dicendo Rei, interrompendo quei pensieri che
stridevano con le sue ostinate affermazioni.
“Lo dici perché su questo forum
sono tutte entusiaste di lui, e ti sei lasciata incantare anche tu! – Rei
rimase basita. - Ma come si fa, dico io, a idolatrare uno così? Per giunta,
credono che quell’uomo abbia un debole per me; io invece credo di non piacergli
affatto…” lo diceva nel tentativo di convincersi, per non lasciare spazio al
dubbio che si faceva strada nel suo cuore.
“Le cose a volte non sono
esattamente quelle che sembrano Maya…”
Rei si alzò dalla sedia per
infilarsi il cappotto. L’aspettavano in teatro per le prove dello spettacolo su
Peter Pan; lei aveva la parte del fanciullo che non voleva crescere.
Maya invece, era quella che non
voleva capire.
“Ora devo andare Maya, ma tu
dovresti riflettere su quello che ti ho detto. Non hai le prove con Kuronuma?
Se arrivi in ritardo, ti metterà in punizione, anche perché mancano pochissimi
giorni alla prima…”
“Sì è vero. Dovrei andare
anch’io…” e la ragazza si accinse a spegnere il computer, mentre Rei annodava
una sciarpa di lana intorno al collo.
“Senti Maya, scommettiamo che Masumi
Hayami sarà in prima fila il giorno del debutto di Lande Dimenticate? Io
sono convinta che non lo fermerebbe neppure un tifone…”
“Esagerata!” Esclamò Maya
divertita.
“Se ho ragione, usciamo per una
pizza e paghi tu, cara!” la sfidò Rei, molto sicura di sé.
Maya non aveva ancora letto i
riassunti dei numeri di Glass no Kamen pubblicati, e forse mai li avrebbe
letti. La bloccava il timore di scoprire che il suo 1% non le sarebbe bastato a
competere ad armi pari contro Ayumi Himekawa, per ottenere il ruolo che più
agognava.
Con forza, voleva credere che
fosse così.
E così non era, o almeno non era
solo quello.
C’era anche un’altra ragione,
forse la più importante che la teneva lontana da quei riassunti; non sapeva
perché, ma per paradosso, la spaventava di più l’ipotesi di scoprire la vera
identità del suo misterioso donatore di rose purpuree.
Continua…