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Gennaio anno quinto
Caro diario,
E’ un po’ che non scrivo. Ho avuto veramente molto da fare.
Siccome non ne avevo abbastanza, Kagome- chan ha avuto un bambino. Beh,
adesso ha quasi un mese ed è anche un bel bambino simpatico e
paffuto. È stata insopportabile per tutta la gravidanza. Prima
le nausee, poi la stanchezza, e niente di crudo e solo cotto. Il povero
Inuyasha mi ha fatto pena. Sembrava pazzo, a correre di qui e di
lì a cercare cose assurde da mangiare fuori stagione.
Ma almeno ho rivisto Lui. È venuto a vedere il bambino. Inuyasha
temeva che fosse venuto per ucciderlo. Erano tutti un po’
spaventati. Il signor Sesshomaru non era mai venuto in pieno inverno a
Musashi.
Kagome è uscita sull’uscio con il bambino in braccio e ha
semplicemente detto “Onisan una tazza di the?”. Io ero al
suo fianco: indossavo il kimono della primavera e uno scialle, un
regalo di Kagome –chan. Inuyasha era davanti a noi con la mano su
Tessaiga.
Il signor Sesshomaru ha guardato il bambino e poi ha chiesto come
l’avessero chiamato. Inuyasha ha detto semplicemente “come
nostro padre.”.
Lui ha alzato gli occhi su di me, ma non ha detto nulla.
Allora è successa una cosa strana. Ah –Uhn ha fatto le
bizze ed io sono corsa ad accarezzarlo, per calmarlo. Mi ha guardato
ancora, ma non ha detto nulla prima di andarsene.
Marzo anno quinto
Caro diario, sono diventata grande.
“Una signorina”, ha detto nonna Kaede. Beh a me sembra una
grande scocciatura. Sango e Kagome mi hanno spiegato un sacco di cose.
Non che io abbia capito un gran ché, ma erano così serie
nel parlare che ho sempre annuito.
Io non mi sento diversa, è solo il mio corpo che sta cambiando.
Oggi ho guardato i ciliegi. Manca ancora alla fioritura. Il bambino di
Inuyasha e Kagome cresce e così i tre del Monaco e della
Sterminatrice.
Sto aspettando che arrivi. Non mi interessa il colore del kimono.
Intreccerò una collana di fiori e gliela porterò. Io non
sono cambiata. E fra poco i ciliegi saranno in fiore. Non so
perchè ma mi sento stupida.
Aprile anno quinto
Perchè? Ancora un terrificante kimono rosa! Insomma!
Ma cosa ho fatto di male? E non mi rivolge la parola! Ma chi si crede
di essere? Ho voglia di piangere. Questa volta addirittura l'ha
lasciato sulla porta. Come un ladro nella notte:
Kagome ha detto che è il mio "Babbo Natale". Ma che babbo e
babbo! Sono troppo arrabbiata! Quasi quasi lo brucio, il dannato kimono!
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