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un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è
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nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla
persona che
traduce le sue storie, con il suo consenso.
Piano Days
La pioggia ha un modo bizzarro di spingerci a stare al chiuso.
È difficile capire davvero perchè siamo
spaventati
dall'acqua o dall'umidità, ma lo siamo.
All'interno, tuttavia, tutto può essere meno
eccitante.
Dobbiamo arrangiarci come possiamo, perchè il mondo esterno
è stato dichiarato off-limits da forze ancora sconosciute.
Guardare fuori dalla finestra è uno dei passatempi
preferiti
di chi è tenuto in ostaggio dalla pioggia, soprattutto se la
finestra ha una vista come quella dell'appartamento di Magnus Bane. Si
poteva vedere quasi tutta Brooklyn dall'enorme finestra ricoperta di
goccioline d'acqua. Il sole aveva appena iniziato a tramontare quando
i due ragazzi giunsero finalmente al riparo del loro loft.
Si tolsero gli strati esterni di vestiario, che erano fradici,
e li
lasciarono malamente all'ingresso. Il Presidente Miao
camminò
attentamente in bilico sullo schienale del divano, finchè
Alec
non si lasciò cadere sui cuscini. A quel punto, il gatto non
ebbe altra scelta se non saltare sul suo stomaco e farsi un pisolino.
Alec guardava fuori dalla finestra, mentre Magnus frugava qua
e
là in cucina, tenendosi occupato con una delle sue
trovate.
"Odio la pioggia" disse lo stregone.
"Solo perchè la tua acconciatura si è
rovinata" rispose l'altro.
Ci fu un momento di silenzio.
"Davvero?"
Alec rise alla preoccupazione autentica nella sua voce,
disturbando il pacifico sonno del Presidente.
"No" rispose. Ma i capelli di Magnus avevano perso un po' di
volume.
Lo shadowhunters guardò il sole che continuava a
calare in
lontananza. Sempre più luci iniziarono ad accendersi a
Brooklyn,
rendendo lo skyline più fiero e sfavillante.
Alec sentì il tintinnio di alcune tazze su un
vassoio in
movimento. Si sedette. Magnus aveva davvero provato a preparare
qualcosa?
"È tè" spiegò il ragazzo,
appoggiando il
vassoio sul tavolo da caffè. Si sedette dove fino ad un
secondo
prima si trovava la testa dello shadowhunter.
Magnus non era bravo in cucina, ma il tempo trascorso in
Inghilterra
gli aveva insegnato alcune cose: 1) la storia della famiglia Herondale,
2) Non fidarsi mai di una fata cieca e ubriaca durante una partita di
poker e 3) Come preparare un buon tè. E, per la cronaca, lui
credeva fermamente nel fatto che si dovesse mettere "prima il
tè
e poi il latte". Solo gli ignoranti versavano il tè
nell'acqua
lattea.
Alec prese un sorso, prima di rimettere la tazza al suo posto
e
appoggiare la testa alle cosce del suo ragazzo. Girò la
testa,
così da poter vedere la città.
"Dimmi un segreto, Alexander."
"Un segreto?" Il ragazzo rise. "Tu sei, forse, il mio unico
segreto."
"No" Magnus sospirò "Mi sembra di non saperne
abbastanza su di te."
"Non capisco" disse Alec, guardando in alto, verso di
lui."Cos'altro c'è da sapere?"
"Prima di conoscermi" disse lo stregone, passando pigramente
le mani tra i suoi capelli. "Cosa facevi?"
Alec iniziò a ridere, cercando di pensare a
qualcosa.
"Sono serio!" Disse lui. "Raccontami qualcosa."
"Posso tirare una freccia - "
"Nope, ritenta."
"So suonare il pianoforte" ammise Alec.
"Grande" disse Magnus. Il tavolo da caffè venne
rimpiazzato da un pianoforte. "Suonami qualcosa."
"Sono senza speranza, davvero" insistette Alec. L'altro lo spinse via
da sè.
"Suona qualcosa di grandioso" gli disse, appena il ragazzo fu
in piedi. Lui tirò indietro lo sgabello.
Tenne premuto il tasto del Re finchè non gli venne
in mente una canzone.
Non c'era nulla di simbolico e lui
implorò mentalmente
Magnus di non cercare di interpretare il testo, come se fosse
irrilevante.
Suonò l'accordo in Re maggiore finchè
non trovò il ritmo giusto.
"This is gospel
for the fallen ones.
Locked away in permanent
slumber,
Assembling their
philosophies,
From pieces of broken
memories.
Oh, this is the beat of
my heart, this is the beat of my heart,
Oh, this is the beat of
my heart, this is the beat of my heart,
The gnashing teeth and
criminal tongues conspire against the odds,
But they haven't seen
the best of us yet."
There was a dramatic
pause.
"If you love me let me
go,
If you love me let me go,
'Cause these words are
knives that often leave scars,
The fear of falling
apart,
And truth be told, I
never was yours,
The fear, the fear of
falling apart."
Finì con lo stesso ritmo in Re minore.
Magnus era stranamente silenzioso.
"È stato assolutamente fantastico" disse infine.
Alec chiuse
la copertura del piano. "Ti rendi conto di quanto sia stato fantastico,
vero?"
"Non è stato - "
"Non negartelo" disse Magnus. "Va bene vantarsi, in certe
occasioni e questa è una di quelle."
Alec si sentì arrossire.
Pochi istanti dopo, Magnus era seduto accanto a lui sullo
sgabello e
lo baciava con tanta tenerezza quanta lui ne aveva usata prima per
suonare.
Note
dell'Autrice:
La canzone è ovviamente "This
is Gospel" dei Panic!At
the Disco.
Nella mia headcanon, Alec è perfettamente in grado di
cantare e
suonare il pianoforte come Brendon Urie. Un'altra mia headcanon
è che Alec sia appassionato di musica mondana. Ma solo
quella
buona.
Note della
Traduttrice:
*Mette una mano sul Codice e l'altra sul cuore* Prometto di aggiornare
questa raccolta con più regolarità possibile ^^
Grazie a chiunque abbia letto :D e a tutti coloro che recensiranno *.*
-Kat
Prossimo capitolo: The
ultimate illusion
Gli incubi possono essere molto realistici.
Link alla storia
originale: http://archiveofourown.org/works/4501863
Traduttrice:
Katerina
Hummel Di Angelo
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