Libero nel vento

di Natsumi Raimon
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Libero nel vento 




 

 

 

 

Avanti.

A destra....no, a sinistra!

 

Precipitava giù, in un turbine scintillante, il piccolo Boccino d'oro, graffiando con tenacia le dita dei suoi avversari: i Cercatori. 

 

Tra gli spalti, alta e sonora, la voce di Madama Bumb sovrastava i tifosi, chiedendo, forse anche supplicando un gioco pulito

 

Grifondoro e Serpeverde era uno scontro da non perdere. 

La finale della Coppa del Quidditch era uno scontro da non perdere. 

La finale della Coppa del Quidditch, giocata tra Grifondoro e Serpeverde, era l'evento dell'anno. 

 

Il Boccino sfrecciava da un punto all'altro del campo, cercando di far nuovamente perdere le sue tracce ma né Draco Malfoy, né tantomeno Harry Potter, se lo sarebbero lasciati sfuggire. 

La partita andava avanti da ormai novanta minuti senza che nessuna delle due squadre osasse cedere un punto all'altra. 

 

Destra.

 

Per ogni gol verde-argento veniva segnato un gol rosso-oro, finché, d'improvviso, un Bolide, rapido come una scheggia, affondò nello stomaco di uno dei Cacciatori del Serpeverde. 

 

La Pluffa gli scivolò tra le dita, prontamente afferrata da Ginny Weasley, che in un minaccioso vortice rossastro si dirigeva con decisione verso gli anelli avversari. 

Si faceva largo, tra spallate e gomitate ben assestate, stringendo la Pluffa contro il fianco. 

 

Un leggero tintinnio notificò ad Harry il cambiamento del punteggio. 

Le parolacce dalla tribuna Serpeverde sottolinearono che era a loro favore. 

 

Sinistra

 

Harry sentiva il vento fischiare nelle sue orecchie, graffiargli il viso, gonfiargli i polmoni. 

Libero, nella sua felice giovinezza, avrebbe stretto quel Boccino e portata a casa la vittoria. 

 

Tese la mano, c'era quasi. 

 

Avrebbe visto quel volto sorridere solo per lui.  

 

 





 

Il profumo di caffè invase le narici di Harry, strappandolo a sogni fatti di vento e momenti perduti. 

 

Hermione, il cui volto non sorrideva, gli porse una tazza di caffè nero, bollente. 

-Dovremo muoverci presto. Non è sicuro restare qui.- 

Harry si limitò a stringere sia la tazza che le spalle -farò subito i bagagli.- 

Hermione annuì -Stavi sorridendo, prima...cosa sognavi?- 

 

Harry alzò lo sguardo, trovò le iridi di Hermione ancora rosse e umide. 

 

Ron era andato via, l'ultimo villaggio in cui erano stati aveva dato loro la spaventosa e raccapricciante visione di Cacciatori di taglie che catturavano giovani Nati Babbani, i Sangue Sporco, e li trascinavano giù dai loro letti, via dalle loro case, nel consueto pop della Smaterializzazione, inviandoli al Ministero e a quelle orripilanti sale in cui venivano interrogati e tormentati per ciò che scorreva nelle loro vene. 

 

Harry bevve un lungo sorso di caffè caldo, godendo del fiume che gli riscaldava la gola. 

Attese ancora un momento, prima di rispondere -Sognavo di giocare.- 

 

Non vi fu alcun bisogno di aggiungere altro, perché tra lui e Hermione c'era quell'invisibile connessione che porta due persone a comprendere ciascuna le profondità dell'animo dell'altra.  

Lei gli strinse la mano, scivolò sul suo letto e appoggiò la testa sulla sua spalla. 

-Lo sogno anch'io, spesso.- 

 

E rimasero così, abbracciati in silenzio, ritagliando un momento tutto per loro in quella girandola confusa di battaglie, responsabilità e paura. 

 

E per un secondo, prima che Harry si alzasse, per fare i bagagli e che Hermione lo raggiungesse per lavare le tazze, furono solo due ragazzi. 

 

Sognavo d'essere libero, nel vento. 

 

Ero privo di catene, di responsabilità, di finto coraggio. 

Ero un ragazzo che giocava con i suoi amici, che voleva vincere uno stupido gioco, che voleva vedere il sorriso della ragazza che amava.

 

Sognavo d'essere libero, nel vento.



















Spazio Autrice:
Da tempo non scrivevo qualcosa, qualcosa che fosse semplice, delicato...credo di aver ritrovato, in un momento di calma, quello che mi mancava. Questa piccola one-shot per me significa tanto...significa sottolineare che, nonostante gli impegni quotidiani, non ho dimenticato cosa scrivere significhi per me, non ho dimenticato questa magnifica comunità e la mia grande passione.
Per cui sono qui e sono felice di esserlo.

Spero che questa piccola storia vi piaccia ;)
















 

 




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