LA MIA MANO
Davanti, a ogni periglio,
sia leggero, o sia letale,
io non fuggo, da coniglio,
mostro il lato, più leale;
la natura, lascia incisa,
la sua legge, mai compresa,
con l'istinto, lei ti avvisa,
all'istante, ti risolve
la contesa.
il paesaggio, che non vedi,
resta ignoto, in quella testa,
come gli alberi, già in piedi,
dopo lampi, di tempesta;
anche a prezzo, del ritardo,
dopo giorni, in mare aperto,
sfido l'ira, di ogni dardo,
ma sicuro, non ti lascio,
nel deserto.
Questa l'anima, nel gioco,
tra le carte, mescolate,
l'apparenza, conta poco,
come scelte, calcolate;
dalla sponda, immacolata,
questo gesto, giunge strano,
ma un'impronta, riacciuffata,
è la linfa, che apre ora,
la mia mano.
DA : "L'AMORE TRADOTTO"
Luca Clementi |