Ma non dubitare mai del mio amore

di Adeia Di Elferas
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~~ “Vi prego, però, non accettate solo per non darmi un dispiacere o per non essere scortese.” disse piano Mr Bingley, guardando in terra, le guance arrossate e le mani che si tormentavano l'una con l'altra senza sosta.
 Jane si accigliò un momento, sorpresa da quella affermazione. Il silenzio creato da questo momento d'esitazione pesò tra i due come un macigno e in breve né il giovanotto né la ragazza riuscirono più a gestirlo.
 Ripresero a parlare a tempo, coprendosi a vicenda con parole dette a tono troppo alto e con disinvltura troppo ostentata.
 Così ripiombarono nel silenzio più completo.
 Jane, sentendosi in dovere di rassicurare Mr Bingley, attese un momento, osservandolo di sottecchi. Quando fu sicura che parlando non si sarebbe di nuovo sovrapposta a lui, disse, lentamente: “La vostra richiesta mi lusinga molto...”
 Mr Bingley fece una breve smorfia che Jane non riuscì a interpretare, almeno non finché il giovane non la interruppe per dire: “Quando una dama della vostra levatura si dice lusingata è a un passo dall'opporre un rifiuto.”
 Jane aprì la bocca per controbattere, ma Mr Bingley continuava imperterrito: “E da un lato ne sono anche felice, perchè vuol dire che preferite essere sincera, piuttosto che dirmi di sì per poi pentirvene...”
 Jane avrebbe voluto fermarlo, perchè finalmente comprendeva la profondità dell'errore commesso da Mr Bingley, ma prima di trovare il coraggio di ricominciare a parlare, fu costretta a sentirlo dire: “Non accetterei mai di sposare una donna che non mi ama, su questo sono inflessibile. Un matrimonio, secondo me, deve essere basato sull'amore, tutto il resto è secondario. Dunque se qullo che provate per me non è amore, fate bene a rifiutare la mia proposta.”
 Il giovane, poi, cominciò a allargare le braccia, usando un tono più dimesso: “Io sapevo quello che stavo facendo, avevano provato a spiegarmi che ero in errore, che mi eravate indifferente, ma ho voluto non credere nemmeno agli amici e ora sono qui a fare la figura del perfetto sciocco...”
 Jane fece un respiro profondo e mentre Mr Bingley andava avanti con il suo discorso, lo prese per braccia, con un gesto tanto ardito da farla arrossire violentemente a causa della propria audacia: “Mr Bingley!” eslcamò: “Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare del mio amore!”
 Mr Bingley fissava Jane con gli occhi sgranati, incredulo dinnanzi a una simile presa di coraggio.
 Alla fine, balbettando, prese a dire: “Io...Voi...”
 Ancora una volta Jane si scontrò con la confusione che aveva preso piede nella mente dell'uomo che aveva deciso di accettare come marito e così si limitò a dire, con più semplicità e in modo molto più diretto: “Io vi amo, Mr Bingley e voglio diventare vostra moglie.”
 “Mi state dicendo di sì?” domandò Mr Bingley, non credendo alle sue orecchie, mentr la presa di Jane sulle sue braccia prendeva un significato molto più profondo.
 “Sì.” rispose Jane, decisa a non aggiungere altro, per paura di sommare confusione a confusione nella testa del suo amato.
 “Allora mi sposate.” fece Mr Bingley con un sorrisetto precario, indice di come fosse ancora incredulo di sentirsi dire davvero di sì.
 “Come potrei non sposarvi, dato che siete l'unico uomo che io potrei mai amare sulla faccia della terra?” chiese Jane, ma non attese una risposta, visto che il collo di Mr Bingley stava diventando color porpora ed egli stava cominciando a farfugliare qualcosa.
 Lo tirò a sé, con una naturalezza disarmante e lo baciò senza aspettare oltre, perchè era quello l'unico modo per fargli davvero capire quanto fossero vere le sue parole e le sue dichiarazioni.




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