Attenzione: il presente scritto
ha come protagonisti persone realmente esistenti e personaggi di
fantasia. Si tratta di opera di pura immaginazione, senza alcuna
pretesa di veridicità o verisimiglianza. Nessuno scopo di
lucro. Nessun diritto legalmente tutelato s'intende leso.
The Ghost of you
xx Novembre xx08
Sembra che verrà a piovere.
Se questo vento gelido dovesse
decidersi a scemare, verrà a piovere di sicuro.
Le stesse nuvole scure che si
ammassano appena al di sopra della striscia rossa
dell’orizzonte ricadranno a
terra in gocce grasse, di quelle che battono sempre il suolo freddo dei
cimiteri d’inizio inverno.
Ma il vento non scema. Tira su
foglie bruciate dall’autunno, le ultime foglie sopravvissute
alla stagione. Le
solleva e le fa correre lungo i viottoli disassati di questo stesso
cimitero, a
pochi centimetri da terra.
Allo stesso modo solleva la tua
gonna.
Mi stai seduta davanti. Sul bordo
liscio di una lapide bianca. Hai un vestito chiaro…forse
appena più ingiallito
di quella stessa lapide. Quando il vento solleva l’orlo della
tua gonna, da
sotto sbucano le caviglie appaiate, i piedi scalzi; stanno proprio
sopra al
nome, inciso a fondo nella pietra, ed alla data. Sei nata nel
’79 e morta
quest’anno.
Sei morta e mi sorridi. Hai gli
stessi capelli biondi con quei ricci da diva che non si usano
più da mezzo
secolo; lo stesso naso piccolo, all’insù su una
bocca morbida e piena ma
piccina come fosse disegnata, che a quella diva ti ci fanno
assomigliare
davvero, così come la fronte alta, le guance pronunciate ed
il viso rotondo.
Hai anche gli stessi occhi, chiari e brillanti, vivi esattamente come
li
ricordavo. Mi sorridono anche loro e come sempre sono incapaci di
mentire.
Non dici niente. Del resto, non
lo faccio nemmeno io. Sono arrivato con il sole, ho messo le mani nelle
tasche
del giaccone e sono rimasto qui a guardarti senza dire niente. Intanto
il sole
è sceso dietro le tue spalle, l’orizzonte
è diventato rosso, la terra ed il
cielo, sopra e sotto quella linea, sono nere.
E tu bianca.
Sai a cosa sto pensando, Helena?
Sto pensando che non è quello il
vestito con cui sei stata sepolta.
G.
Nota di fine capitolo
della Nai:
Ho scritto questa storia per lo Spring Party del "fu" Fidelity, sito
del quale rimpiango la prematura scomparsa. Avventura breve e,
purtroppo, non intensa come avrei voluto.
La storia ha - immeritatamente - vinto il contest. Io ringrazio tutte
le ragazze che hanno partecipato con storie decisamente più
degne di questa. E ringrazio Stregatta, perchè tra tutte ha
scelto questa come vincitrice.
"Thank you for the venom" parla esattamente di quello di cui parla la
canzone. Per una volta nella vita, il plot non è affatto
opera mia - ed infatti questa storia a differenza delle solite ha una
trama XD - ma del più degno autore della canzone. Ringrazio,
quindi, Gerard Way per l'impegno messo nel scrivermi il mio "fumetto di
Frank Miller". Spero di aver fatto una cosa che sia anche solo
vagamente accostabile al suo bellissimo testo ed alle meravigliose
opere di uno dei miei fumettisti preferiti.
Ci rivediamo in fondo ^_^
MEM
|