Contest Matematica - 0 Prologo
About the story: La nascita di
questa storia è complicataXD Tutto parte da un Contest a cui
avevo deciso di partecipare, il "Primo Contest sulla Matematica",
indetto da Akasuna no Sasori. L'idea del contest era geniale, bisognava
scegliere due o tre numeri (in base alle esigenze) e scegliere
un'operazione (+=amicizia, *=amore, -=separazione, :=morte) e nella mia
ingenuità ho scelto 3*4:7. La disperazione mi ha colto nel
momento in cui ho ricevuto il nome dei personaggi a cui quei numeri
corrispondevano. Deidara*Asuma:Kurenai. Per la seconda parte non mi
sono preoccupata, insomma morte tra Asuma e Kurenai sarebbe stata una
passeggiata, tutto se non ci fosse stato Deidara, che non incontra MAI
Asuma in tutto il manga. Da qui parte la mia idea strampalata per
questa fanficXD
Non starò qui a tediarvi con le vicissitudini intercorse durante
il contest, fatto sta che all'uscita dei risultati mi accorgo che
la mia fanfic manca dalla classifica. Questa cosa mi ha indispettita
oltre modo, poiché avevo lavorato duramente per scriverla.
Purtroppo, essendo già la seconda volta che i risultati venivano
ripostati ed essendo la mia fanfic lunga (5 capitoli), non me la sono
sentita di chiedere nuovamente alla giudice di ristilare una
classifica. Così, mi sono ritrovata con una fanfic scritta per
un concorso a cui in realtà non posso neanche dire che abbia
partecipatoXD
Beccatevela così, perché il mio primo pensiero era stato
quello di cestinarla (ero decisamente fuori di meXD) ma grazie alla mia
beta (che mi ha gioiosamente 'costretta' a postarla sotto minaccia di
farlo lei stessaXD) ho deciso di non rendere vano tutto il lavoro che
c'è dietro questa storia che personalmente ho adorato. Spero vi
piaccia, un bacione, iaia.
Pairing:
DeidaraAsumaKurenai.
Genere:
Triste, Sentimentale, Drammatico, Erotico, Azione.
Avvertimenti: Lemon, Yaoi, Missing Moments.
Adverse Love (Amore Avverso).
Prologo.
Fissava i penetranti
zaffiri cupi che aveva di fronte, impressionato dalla rabbia e dalla
fermezza che mostravano.
Nascose la risata che era salita alle sue labbra in uno sbuffo sonoro,
tornando a rivolgere la sua attenzione al guardiano che aveva di fronte.
- Perché l'hai portato qui? -
Aveva parlato con la sua solita aria gioviale, ma una nota
dura
era sfuggita sull'ultima parola. L'altro non riuscì a
rispondere, poiché il ragazzino accanto a loro
ringhiò
con voce bassa e gutturale.
- Chi ti credi di essere, uhn? -
Asuma si voltò stupito verso il piccolo ninja del villaggio
della roccia, indeciso se prendersela per il tono sprezzante che aveva
usato o rimanere estasiato dal timbro profondo, che non si sarebbe mai
aspettato potesse appartenere ad un tipo così effeminato.
Lo osservò attento ancora qualche istante, prima di
ignorarlo e
attirare nuovamente l'attenzione dello shinobi più
grande,
che cercò di spiegargli la situazione.
- E' pericoloso. Utilizza l'arte della terra ed un'innata,
credo -
Tornò a puntare i suoi occhi in quelli freddi e determinati
dello straniero.
- Un'abilità innata? -
- Cosa c'è, non credi che possa possederne? -
La furia che attraversò i lineamenti femminei fu smorzata
dalla sua risposta tagliente, mentre si avvicinava.
- Con la lingua che ti ritrovi? -
Aspirò una boccata piena dalla sigaretta accesa che teneva
tra
le labbra, solo per arrivare di fronte al ragazzo e sorridere,
lanciandogli il fumo addosso.
- Le lingue - si intromise il guardiano, con voce afflitta.
Gli riservò un'occhiata stranita, che sembrava chiedergli
spiegazioni su quella frase apparentemente senza senso.
- Il problema sono proprio le lingue -
Venne attirato da un ghigno perverso e rimase basito all'immagine che
gli si presentò davanti. Il più piccolo, in uno
scatto
d'ira, aveva alzato le mani che prima teneva nelle tasche per rivelare
ai due uomini delle bocche, infossate nei palmi, intente a masticare
una strana sostanza argillosa.
Non fece in tempo a chiedere spiegazioni. Riuscì per
miracolo ad
evitare un insetto gigante lanciatogli contro e dovette indietreggiare
per riuscire a tirare fuori le sue armi, andando a scalfirne un
secondo. Quello che non si aspettava fu la grande esplosione che si
diramò dal piccolo corpo d'argilla. Era illeso per miracolo.
- Che c'è, uhn? Hai paura? -
Lo fissò intensamente per qualche istante ancora. La
sigaretta
distrutta, di cui solo il filtro rimaneva penzolante tra le sue labbra.
Lo buttò a terra con un sospiro, prima di parlare. Questa
volta
i suoi occhi rimasero incollati sugli zaffiri scuri, anche se si stava
rivolgendo all'uomo di fronte a sé.
- L'hai portato qui perché vuoi che calmi i suoi bollenti
spiriti? -
- Più o meno -
Lo sguardo duro del ragazzo nascondeva qualcosa. Osservandolo
attentamente si rese conto che avrebbe fatto meglio ad
allontanarsi il più possibile da lui. Uno strano magnetismo,
invece, lo fece voltare verso il compagno con un sorrisetto beffardo.
- Ci penso io. Stai tranquillo -
Sentì il giovane sbuffare, mentre si girava e gli porgeva la
mano.
- Piacere, Sarutobi Asuma. Da oggi sarò il tuo maestro -
L'altro fece una smorfia strana, mentre guardava incredulo prima il
viso, poi le dita forti che aveva di fronte. Non riusciva a capire cosa
passasse per la testa bionda del suo interlocutore, ma
gelò
nel momento in cui questo gli afferrò saldamente la mano.
Sentì una ruvida lingua accarezzargli il palmo,
e vide il
volto inquietante del ninja che si apriva in un sorriso malizioso, che
non presupponeva nulla di buono, mentre si presentava.
- Sono Deidara di Iwa. Il piacere è tutto mio, sensei -
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