Londra,
Regno Unito, notte tra il 5 e il 6 agosto 1914
- Non dovremmo
essere qui, non dovremmo essere qui, non dovremmo...
- E piantala!
Era tutta la
sera che Dieter andava avanti con quella litania. "Quando vuole questo
dannato Prinplup sa essere veramente pedante" pensò
frustrato Meik. Non l'aveva di certo obbligato lui a seguirlo in quella
escursione notturna, ma l'altro aveva insistito per venire con lui, e
non sopportava sentirlo ancora lamentare sul fatto che non dovessero
essere lì.
- Non dovremmo
essere qui, non dovremmo...
- Ti ho detto
di smetterla!
Gli avrebbe
volentieri tappato la bocca con un pugno se non fosse stato il suo
migliore amico, anche se non lo spaventavano di certo quei centimetri
di differenza che c'erano fra l'altezza dei due. E poi non voleva certo
attirare l'attenzione con una rissa, essere scoperto era l'unica cosa
che non voleva che avvenisse. Lui e Dieter erano tedeschi, e dal giorno
prima essere tedeschi in terra inglese era diventato passibile di
arresto per spionaggio. Le due nazioni erano ufficialmente in guerra, e
loro due avevano preso un rischio enorme ad uscire dall'ambasciata
tedesca, la quale sarebbe stata chiusa l'indomani con la partenza dei
suoi impiegati.
- Lo sai che...
- Stiamo
prendendo un rischio enorme e bla bla bla - continuò
annoiato il Buizel - Lo so, lo so, è un'ora che non fai
altro che ripeterlo. Se non volevi venire potevi restare
all'ambasciata, stupido.
- Non
scherzare - disse l'altro - Non potevo lasciarti andare da solo.
- E allora
muoviamoci, non ho voglia di essere arrestato.
Nonostante non
apparisse del tutto convinto e continuasse a borbottare qualcosa tra
sé e sé, il Prinplup lo seguì quando
Meik riprese a camminare. Erano in una zona abbastanza malfamata della
città, per cui sarebbe stato meglio essere prudenti e agire
in fretta. Del resto per rivedere Missy Meik avrebbe fatto di tutto,
anche rischiare l'arresto per lei. Probabilmente quella sarebbe stata
l'ultima volta che si vedevano, ma non gli importava. Se doveva andare
in guerra voleva avere una bel ricordo di lei.
Missy non era
esattamente quel tipo di pokémon che si sarebbe potuto
definire... rispettabile. Era più il suo lavoro che la
costringeva ad essere tale, ma Meik sapeva che vi era costretta. La sua
famiglia era molto povera, e una pokémon giovane e carina
come lei poteva avere solo un unico modo per poter procurare soldi ai
familiari. Era un miracolo che non fosse ancora rimasta incinta di
qualche sconosciuto.
L'aveva
conosciuta quasi un anno prima, nell'estate del 1913, quando ancora i
rapporti tra le nazioni erano buoni. Era rimasto subito folgorato dalla
sua bellezza, e dopo una notte passata con lei non aveva potuto fare a
meno di cominciare a frequentarla, e non solo per gli affari "puramente
fisici". Anche lei aveva ricambiato i suoi sentimenti, e non erano
diventati fidanzati ma quasi. E ora quel legame rischiava di rompersi
per sempre a causa di un evento che non dipendeva da loro, ma Meik era
ben disposto ad impedirlo.
Proseguirono
lungo le strade via via sempre più buie man mano che i
lampioni diminuivano, addentrandosi nel quartiere. "Che strano, eppure
ricordavo che fosse più vicino...". Forse era stata
l'emozione, ma non voleva ammettere con sé stesso che poteva
essersi perso. Come a confermargli quest'eventualità Dieter
riprese a piagnucolare, insoddisfatto dei risultati precedenti.
- Lo sapevo,
ci siamo persi. Non saremmo mai dovuti venire qui... Lo sapevo... -
disse lui, fermandosi.
Meik aveva
continuato per qualche passo, salvo poi immobilizzarsi alle parole
dell'amico. Adesso si stava veramente stancando.
- Va bene, ci
siamo persi, e allora? Pensi che lamentarsi adesso serva a qualcosa?
- No,
però...
-
Però cosa?! Non ti ho chiesto io di seguirmi.
L'altro rimase
in silenzio, non trovando cosa rispondere. Vedendolo così
abbattuto però l'arrabbiatura di Meik non poté
fare a meno di passare all'istante; lui e il suo amico non avevano mai
litigato seriamente, e di certo lui non voleva che fosse quella la
prima volta. Non erano né il luogo né il momento
adatto. Dovevano muoversi.
- Avanti,
andiamo - fece allora il Buizel, tendendo una zampa al Prinplup -
Proseguiamo prima che qualcuno...
Detto fatto.
Come fossero stati degli spettri (anche se a Londra abitavano
più che altro pokémon di tipo Acqua), da dei
vicoli laterali uscirono almeno una mezza dozzina di
pokémon. Accerchiarono velocemente il duo, al punto che loro
non ebbero tempo per reagire.
- Oh oh, cosa
abbiamo qui...
Un Dewott si
fece avanti dal gruppo di aggressori con un sorriso beffardo. Indossava
uno di quei berretti da operaio, anche piuttosto stropicciato
nonostante non sembrasse affatto uno di essi.
- Due tedeschi
di notte qui in giro. Che dite, saranno spie? - chiese agli altri. Dal
tono di voce sembrava ubriaco o quantomeno brillo. A Meik non piacque
lo sguardo con cui lo fissava.
- Non vogliamo
guai - disse, con un accento che suonò terribilmente pesante
persino alle sue orecchie.
- Il regno
è in guerra - proseguì l'altro, senza dargli la
minima attenzione - Dite che se ammazzo un tedesco mi arrestano?
Sarebbe mio dovere di inglese farlo.
- No che non
ti arrestano! - urlò qualcuno.
- Bene bene. -
Il suo sorriso diventò un ghigno - Già mi vedo i
titoli dei giornali di domani: "Prima battaglia della guerra: eroico
pokémon inglese sconfigge due crucchi nei sobborghi di
Londra.". Fatevi sotto, maledetti crucchi!
"Missy, per
Arceus..." fece in tempo a pensare Meik prima che la banda partisse
all'attacco.
Note
La
storia è scritta in collaborazione con darken_raichu, vi
invito a leggere la sua fanfiction Pokémos. Scriviamo un
capitolo per uno (io i dispari e lui i pari) e cercheremo di
pubblicarne uno ogni due settimane. La lunghezza sarà
variabile.
Grazie per
aver letto,
A_e
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