The Most Beautiful Sweetness In The World.

di Ellie Miller
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La mattina dopo Alan si risvegliò verso le dieci del mattino, trovando Erica dormire protetta dalle braccia di Eric.
Le loro falci erano stese a terra, l’una accanto a l’altra…
Ormai quella vita era finita.
Non dovevano più guardare la morte, dovevano solo sorridere e crescere la loro piccola bambina umana, finché si poteva.
Il moro scosse la testa e decise di occuparsi di altro.
Doveva assicurarsi che i due stessero al sicuro anche dopo …dopo.
Doveva capire se fossero ricercati dai Shinigami, proteggerli fino alla fine.
Alan salutò entrambi, dando un bacio sulla fronte della bambina e uno sulle labbra del biondo.
Sospirò appena, avvicinandosi alla porta, aprendola, per poi uscire e poggiarsi contro essa.
Quella mattina non provava fitte fortunatamente, si sentiva bene, come se non avesse i rovi, come appena arrivò nel mondo degli Shinigami.
Non portò nessuna falce con se, non voleva altri scontri dopo quello di due giorni fa.
La loro vita da famiglia normale era stupenda, secondo lui.
Quei due giorni con quei due occhietti azzurri cielo, con il suo primo e vero amore…Gli sembrava davvero di sognare.
Erano andati anche al parco giochi, e anche se ricevevano parecchi sguardi indiscreti a loro non importava, quella società era sbagliata nel giudicare qualcuno che amava una persona dello stesso sesso, invece per loro era normalissimo.
La bambina non sapeva camminare d’altronde e neanche parlare, ma i suoi versetti gli bastavano.
La sua vocina era una melodia che faceva sorridere ad ogni sillaba, e i due si divertirono a sentire i suoi urletti davanti ai fiori o guardando le nuvole del cielo.
Forse, come aristocratica, non vedeva spesso l’aria aperta, visto che restavano in case o carrozze, senza uscire spesso.
Provarono a farla camminare, ma evidentemente era ancora troppo presto per i suoi muscoli.
Alan arrivò al Dipartimento, prendendo fiato e cercando di calmarsi.
Doveva solo chiedere a William della sua scelta su Eric e la bambina.
Ronald, che stava fuori con altri compagni, appena vide il moro corse a stringerlo, felice comunque che quei tre stessero bene, per poi trascinarlo dentro, nell’ufficio di William T. Spears.
Ronald entrò senza bussare, trovando il suo senpai intento a staccarsi dalle labbra del rosso, facendo arrossire i due appena entrati.
<< Mi sa che abbiamo sbagliato momento… >> rise Ronald, facendo arrossire addirittura Grell.
Il rosso sapeva di aver tradito i due giovani shinigami e si sentiva in colpa, in un certo senso.
Non riusciva a sostenere lo sguardo con quelle iridi verdi simili alle sue, ma diverse.
Le avevano incontrate piene di tristezza e malinconica, poi impaurite, poi coraggiose in quel periodo in cui Eric scappava da tutti, e ora erano felici e serene, per la sua nuova vita.
Aveva camminato lungo quel tragitto senza timore di vivere, nonostante tutti gli ostacoli che aveva trovato, tra cui anche loro.
William si alzò andando a stringergli semplicemente la mano, ma con una leggera lucentezza negli occhi, felice anche lui di vederlo.
Fece uscire il rosso e il giovane shinigami, volendo rimanere solo con Alan, per parlare.
Gli diede un fascicoletto tra le mani, con le informazioni di qualche umano.
Alan lo osservò interrogativo.
<< Aprilo. >> disse William, sistemandosi gli occhiali.
Alan lo prese e aprì, leggendo delle informazioni.

Nome: Heather Trancy.
Età: Un anno e due mesi. Nata il  1 Luglio  1888.
Occhi: Azzurri.
Capelli: Marrone scuro.
Famiglia: Trancy da parte di padre. Chamber da parte di madre.
Segni particolari: E’ ancora una bambina, ma la sua famiglia ha una strana indole pazzoide e sadica.
Morte: Informazione ancora non disponibile.

Alan lesse velocemente, spalancando gli occhi.
<< E’ l’identità della bambina… >> Will accennò un sorriso.
<< D-davvero? >> Chiese Alan, entusiasta.
<< Si. >>
<< Grazie mille, William. >>
<< Nulla Alan. Comunque, il caso delle mille anime è chiuso. >>
<< A-allora non gli farete nulla? >>
<< Nulla…Ora che ha raggiunto il suo scopo tutto è tornato normale. >>
<< Cosa? >>
<< Mh? Oh, giusto. Eric ti ha curato, solo che tu stavi dormendo verso le sei, con la bambina.
Infondo… i sentimenti non si arrendono facilmente. Neanche davanti alla pazzia più grande al mondo. >>
<< …No…sono guarito? >>
Chiese il moro, incredulo.
Quella infondo era il perché al scomparire delle fitte…al suo benessere.
Eric lo aveva salvato davvero.
***    
Anni dopo.
Erica viveva nel mondo degli Shinigami dai suoi due anni.
Tutti sapevano che lei era umana, e tutti l’adoravano.
Era una bambina allegra e spensierata, che amava la natura che vedeva illustrata nei libri.
Purtroppo nel dipartimento c’erano pochi giardini, coltivati da loro stessi, all’interno della struttura.
Lei non avrebbe dovuto sapere chi erano o dov’era.
Il suo mondo, in cui credeva di essere, era la Terra.
Per una bambina non era il massimo crescere senza coetanei, ma si divertiva un mondo con zio Grell e con gli altri.
Non era mai sola, e con gli anni iniziarono a farla studiare e imparare varie lingue: come francese, tedesco e italiano.
La vita che Eric e Alan le stavano donando era migliore di quella da aristocratica.
Secondo William, oltre l’educazione e la cultura, le stavano donando una cosa che non avrebbe trovato nella sua precedente famiglia. L’amore.

 
Nome: Erica White Slingby Humphries.
Età: Undici. Nata il  1 Luglio  1888.
Occhi: Azzurri.
Capelli: Marrone scuro.
Famiglia: Humphries Slingby.
Segni particolari: Gioia di vivere. Lentiggini sulle guance.
Morte: Accoltellata.
 

                                                                          END…
                                                                                               For Now.




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