Tordo Puzzonis

di dissennasara
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TORDO PUZZONIS
 
 
C’era una volta un Idiota che idiotava ovunque. Questo (o questa?) Idiota andava ogni giorno in giro per i Nove Mondi norreni a raccontare squallide battute, o meglio, freddure molto fredde.
Era un uomo (o una donna?) molto pericoloso(a?) perché a causa delle sue freddure i Nove Mondi stavano vivendo la 394° Era Glaciale, dovute anche queste ad Idioti dalla fredda freddura facile.
Ogni volta che si usciva di casa bisognava fare molta attenzione a non incontrare l’Idiota, si poteva rimanere congelati.
Ricordo che un giorno un uomo, un sopravvissuto al congelamento, mi raccontò che quando incontrò l’Idiota era con la moglie e le figlie. Tutte congelate.
C’era un nome per coloro che sopravvivevano. Erano gli Stupidi. Erano coloro che non riuscivano a capire il senso della freddura e che quindi rimanevano indifferenti al congelamento.
Ora che vi racconto questa storia sono appena stata scongelata dopo due anni di immobilità e, solo al pensare tali squallide battute sento gli arti irrigidirsi. Ma ora basta parlare di me: questa è la storia dello Stupido che incontrai prima di congelarmi.
Lo Stupido era chiamato nel suo villaggio con il nome di Tardo Puzzonis. In giovine età aveva trovato moglie, Erudita, ed in pochi anni nacquero Erudina ed Erudetta, anche chiamate Dina ed Etta. Tordo era un commerciante di cimici (sì, lo so, non è molto diffuso come commercio, ma a quanto pare è molto proficuo…). Un giorno convinse moglie e figlie ad accompagnarlo in uno dei suoi puzzolenti viaggi di lavoro: doveva portare le cimici Midgardiane ad Asgard perché Freyr, dio delle stagioni e della natura voleva studiare la loro funzione (che non c’è. Insomma, perché esistono?!) in quel piccolo pianeta a tutti conosciuto come Terra.
Durante il viaggio la famiglia Puzzonis incontrò un baldo giovane di cui Etta subito si innamorò. Sfortuna volle che quel giovane altri non fosse che l’Idiota. Madre e Padre Puzzonis, notando l’interesse di Etta per lui, invitarono il baldo giovane a cena con loro. Quella sera l’Idiota cominciò a raccontare una storia: narrava di un vecchio marinaio di nome ‘Ntoni che, durante uno dei suoi viaggi cominciò a spiegare le vele.
“E allora?” chiese Erudita perplessa.
“Bè”, rispose il baldo giovane “diceva che le vele sono grandi pezzi di stoffa attaccate all’albero maestro. Ha spiegato le vele.”
E fu così che Erudita si congelò.
Dina ed Etta, invece, ne rimasero immuni per quel momento, ma solo perché non ascoltavano: stavano solo in disparte a blaterare qualcosa sulla bellezza del baldo giovane. Sentendo un gran silenzio dopo la sua affermazione l’Idiota si alzò attirando l’attenzione di tutti e chiese:
“Cosa diventa il formaggio dopo un mese?”
Nessuno seppe rispondere, così lui continuò:
“Forgiugno!”
E fu così che anche Dina ed Etta si congelarono.
Tordo Puzzonis, disperato dall’improvviso congelamento delle sue donne cacciò l’Idiota e corse subito a chiedere aiuto. È così che mi trovò e congelò pure me.
Un altro Idiota era nato.




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