Black Rose

di Lily_LunaPotter
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La prima volta che si erano abbracciati, era novembre.
Il grigio autunnale, con le foglie gelide perse in un turbinio di colori chiari, avvolgeva i rami degli alberi, così fragili e delicati da sembrare di carta velina, ed il sole riscaldava le nuvole dipingendo d'oro bianco il profilo delle loro orme.
Severus si cullava avanti ed indietro sull'altalena, il cigolio della vecchia struttura e gli spifferi nel legno lo rilassavano, mentre l'atmosfera diveniva sempre più azzurra e grigia, quasi argentea come la luna, in attesa della sua nuova amica.
Ormai quella scena accadeva tutti i giorni da mesi, ma stavolta era diverso.
Piccoli cristalli lucenti, diamanti in cui si rifletteva il mondo, scendevano sulle guance pallide del giovane, in contrasto con l'inchiostro dei capelli lunghi fino al mento, tracciando strani disegni luminosi sulla loro superficie, e neppure il mondo riusciva a coprire i singhiozzi che uscivano strozzati dalle labbra salate.
Lo aveva trovato così, Lily.
Si era seduta sul prato, verde nel nero, le mani strette tra loro e la voce sussurrata che riusciva sempre a calmarlo, in attesa della spiegazione che Severus le avrebbe propinato, ma lei non era una stupida perciò l'aveva preceduto.
-Non dirmi che non hai niente o che non posso capirti Sev, perché non ti credo. Se tu non mi spieghi, come faccio a sapere se ti capirei? Non sono una stupida, le ho sentite anch'io le voci che corrono sai? Sui tuoi genitori...-
Lo guardò dritto negli occhi mentre parlava, poi tacque.
Ascoltò i racconti di Severus in silenzio, senza interromperlo, in cerca delle parole giuste : era felice che si fosse finalmente aperto con lei, raccontandole le sue paure, i suoi problemi, i suoi sogni, ma era anche triste per lui, per tutto ciò che doveva vivere.
Aveva solo dieci anni, e sembrava portare sulle spalle il peso del mondo.
A volte, le dava l'impressione che non fosse più un bambino, bensì un adulto cresciuto troppo presto ed inacidito dalla vita, ma era il suo migliore amico -o colui che più gli si avvicinava-.
Lily si alzò in piedi, pulendosi i palmi delle mani sporchi di terriccio sul vestito rosa antico che indossava, e gli si avvicinò lentamente, passo dopo passo, respiro di fata dopo respiro di fata, il sorriso sulle labbra.
Quando furono uno davanti all'altra, il giglio rosso davanti alla rosa nera, la piccola lo strinse forte a sé, aprendo le braccia e sollevandosi sulle punte, il mento sulla spalla e l'odore nelle narici.
Sapeva di buono.

"Angolino"
SONO TROPPO TENERI.. Al prossimo capitolo, che spero di pubblicare presto ma ora come ora ho dei problemi familiari gravi, ho perso una persona a cui tengo molto, e sembra andare tutto male, quindi spero capirete. Ciaooo




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