Alle origini della storia d'amore più bella del mondo

di lapoetastra
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I due si amano, ed il loro amore è ben più di un semplice sentimento.
È uno stile di vita, è l’essenza dell’esistenza stessa.
Lei ama di lui in particolare il suo viso tondo e luminoso, che la scalda e le infonde forza.
Lui di lei ama soprattutto le sue labbra, che si piegano in un mezzo sorriso, a volte arcuato a destra, a volte a sinistra.
A volte, invece, si spalancano in una “O” meravigliata di fronte alla bellezza del mondo, che la lascia sempre stupefatta.
È la loro vita insieme, quella, e sono l’uno la vita dell’altra.
Il tempo fugge.
I loro occhi non smettono di cercarsi, e si trovano sempre, e ne sono felici.
Sono vicini in ogni momento, perché devono essere in grado di sfiorarsi. È la regola.
Quando muoiono, muoiono insieme.
Ed il loro sogno d’amore continua.
Ed il volto di lui, caldo e luminoso, diviene il Sole.
E la bocca di lei, incurvata in un mezzo sorriso a volte a destra, a volte a sinistra, a volte spalancata in una deliziosa “O” di sorpresa e stupore, diventa la Luna.
Così possono continuare ad amarsi, nel silenzio placido dell’imbrunire.
Sono attimi fugaci, rapidi e felici.
Poi però devono lavorare, lavorare per prendersi cura dei loro figli.
Lui offre luce e calore durante il giorno.
Lei dona dolcezza e sensualità durante la notte.
E quando i loro bambini, le loro creature, alzano gli occhi verso il cielo, esclamando meravigliati “C’è il Sole”, oppure sussurrando inteneriti “C’è la Luna”, entrambi si emozionano.
Preferirebbero un altro nome, però.
Preferirebbero essere chiamati semplicemente “papà” e “mamma”.
Perché in fondo è questo che sono, per gli uomini.




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