capitolo 1
Dedico
questa nuova storia a tutti quelli che hanno letto e commentato tutte
le mie storie. Grazie per averle seguite, spero che gradirete anche
questa. Baci e buona lettura.
Era da poco arrivata la sera e la Thousand Sunny veleggiava tranquilla sulle onde del mare che danzavano lievemente.
Sulla
nave regnava la pace poiché tutti erano andati a dormire molto
presto, tutti tranne due dei nostri pirati: Nami, di vedetta, e Sanji
che lavava l'enorme pila di piatti che il capitano lasciava dopo ogni
suo pasto.
La
navigatrice sembrava rapita del paesaggio che regalava l'orizzonte,
mentre la luna che sorgeva si specchiava sul mare, accompagnato dal
dolce suono delle onde, che facevano barcollare la nave.
Il
silenzio investiva tutta la nave, tranne che per il rumore dei piatti,
che con una regolare sequenza interrompevano il silenzio. Senza
romperlo Nami si diresse, in punta di piedi, verso il suo campo di
mandarini, ne raccolse uno e tornò al ponte erboso, ad ammirare
il panorama che sembrava stregarla.
Il
profumo di mandarino si divagò per tutta la nave, raggiungendo
il cuoco, che di tanto in tanto si affacciava dall'oblò della
porta della cucina per guardare la sua adorata Nami.
Nami era talmente affascinata dall'orizzonte che non si accorse nemmeno che Sanji era appena arrivato per farle compagnia.
< un gran bello spettacolo, vero? > disse il biondo appoggiando le braccia sul parapetto del ponte.
<
già > disse Nami < sembra di ascoltare una melodia
bellissima > aggiunse Nami, riferendosi al suono delle onde.
< mi permette l'onore di un ballo? > chiese Sanji rivolgendole un sorriso e porgendole la mano destra.
In quel momento Nami stette al gioco e accontentò la richiesta del cuoco, che in quel momento sembrava piacerle.
< ma non c'è la musica > disse Nami, offrendogli la mano sinistra, mentre abbozzava un sorriso.
< basteranno le onde > sussurrò piano il cuoco posando la mano sinistra sul fianco della ragazza.
Accompagnati solo dal suono delle onde iniziarono a danzare un lento. Il cuore di entrambi batteva forte.
Nami voleva dire le fatidiche parole che si pronunciano in momenti come questi, ma qualcosa la tratteneva, come un muro.
Forse
era il fatto che, Sanji, che doveva essere suo, faceva la corte anche
alle altre ragazze, portandola a indietreggiare e a respingerlo per
paura di rimanere delusa.
Il
silenzio, che fino a un attimo prima regnava su tutta la nave, venne
interrotto dal suono melodioso di un violino, che copriva il lieve
suono delle onde.
Il
pensiero che Brook avesse potuto vedere la scena attraversò la
mente di Nami, ma, a questo punto, non le importava più se
qualcun altro lo venisse sapere.
Lo scheletro le aveva fatto un favore, e, presto o tardi lo avrebbe ringraziato.
Senza farsi sentire dalla sua nuova compagna di cabina, Nami sospirò,
mentre il ricordo del ballo sul ponte le tornava vivido e chiaro nella
mente.
Girò in tondo per tutta la cabina con il suo solito passo felpato, pensando a come scappare da quell'incubo.
Già
da ore si trovava a bordo della Sexy Foxy, dopo l'ennesima sfida al
Davy Back Fight, a cui Rufy aveva accettato senza consultare il resto
dell’equipaggio.
Era arrabbiata, stanca e non riusciva a farsi venire un’idea.
Nella sua mente mille domande la importunavano. "Perché?" pensava "Perché?", "Come abbiamo potuto perdere?"
Separata dal suo cuoco, proprio quando tra loro stava andando tutto a meraviglia.
"Ho sentito dire che sei un’ottima navigatrice e cartografa, e per di più un’ottima ladra, scelgo te”.
Le parole di Foxy le tornavano in mente, non lasciando spazio ai suoi ricordi con Sanji.
Echeggiavano in testa senza pietà, non lasciando pace alla rossa che, disperata, emise un gridolino.
< Mmmh > la sua compagna, che fino a poco prima dormiva, sussultò sul suo letto, mettendosi seduta.
In un attimo un’idea ingegnosa e brillante trapassò la mente di Nami, che, iniziò a sorridere.
< scusa, ho sbattuto la testa contro la porta > si scusò.
< Ah > disse senza tanto entusiasmo la ragazza mentre si sistemava i capelli.
< Senti, avrei un favore da chiederti > Nami si avvicinò al letto della ragazza e si sedette accanto a lei.
< dimmi pure > rispose sbadigliando.
<
Visto che non riesco a prendere sonno, pensavo di familiarizzare con la
nave, ma ho paura di perdermi, non è che mi faresti da guida?
> chiese Nami, con un sorriso.
< Posso darti questa se vuoi > disse la sconosciuta, mentre prendeva un foglio di pergamena da sotto il cuscino.
<
Sono qui da due mesi, ma conservo ancora questa. E' una mappa della
nave. L'ho disegnata quando ero nuova come te. > disse porgendole la
pergamena.
< Grazie >rispose Nami mentre l'apriva.
<
ora se non ti dispiace vorrei dormire > detto questo spense la
candela accanto a sé e tuffò il viso nel cuscino.
“
Se tutto va secondo i piani, presto sarò fuori di qui “
pensò tra sé e sé, allegramente, senza smettere di
sorridere, speranzosa.
In silenzio uscì in direzione del ponte e, appoggiata al parapetto, studiò per bene la cartina.
Sperava
di trovare l’esatto punto della nave dove Foxy teneva tutti i
suoi averi, così, se sarebbe riuscita a scappare, avrebbe
lasciato la nave con il giusto bottino che si meritava.
La nave era immensa e le ci volle mezz’ora per familiarizzare con le varie cabine.
Istintivamente distolse lo sguardo dalla cartina e guardò dritto davanti a sé.
La Thousand Sunny dondolava a tempo con le onde, affianco alla Sexy Foxy.
Senza
che se ne rendesse conto, l’occhio scrutò,
involontariamente, verso il ponte erboso, cercando la porta della
cucina.
Dopo un quarto d’ora, gli occhi si abituarono all’oscurità della notte.
Continuò a scrutare nel buio quando vide la porta della cucina aprirsi.
Velocemente
arrotolò la mappa e la infilò sotto la maglietta, mentre,
a passi felpati, corse verso la propria cabina.
Non
curante del disordine che creava e dei lamenti della ragazza accanto a
lei, Nami mise a soqquadro l’intera cabina, in cera di fiammiferi.
< si può sapere cosa sati facendo? > chiese con un filo di nervosismo.
< dei fiammiferi. Sto cercando dei fiammiferi > rispose velocemente la navigatrice tastando a casaccio nel buio.
< ecco, tieni > aggiunse la compagna in tono di rassegna, porgendo a Nami una scatoletta di fiammiferi.
<
grazie > disse Nami afferrandoli velocemente, insieme alla candela
nel comodino, per poi precipitarsi fuori dalla cabina.
Sorridente corse di nuovo verso il ponte, sperando che Sanji non fosse andato a dormire.
Finalmente era fuori.
Con le mani tremanti cercò di accendere la candela con il primo fiammifero.
Istintivamente alzò lo sguardo e si fermò a guardare di nuovo verso la Sunny.
Nell’ombra,
che circondava l’intera nave, un punto rosso, luminoso, vibrava
lievemente, per poi spostarsi orizzontalmente e tornare alla posizione
di prima e continuare a vibrare.
In un istante capii che c’era il suo cuoco, che fumava, mentre la guardava dal ponte.
Al secondo tentativo, finalmente, Nami riuscì ad accendere la candela.
Quasi
saltellando si avvicinò al parapetto del ponte della Sexy Foxy e
iniziò a fissare il movimento del puntino rosso.
Pochi minuti furono sufficienti per poter vedere la sagoma di Sanji.
Lentamente il biondo allontanò la sigaretta dalle labbra e accese… qualcosa.
Nami si chiese cosa stesse facendo quando vide che stava accendendo una candela.
Finalmente poteva vedere chiaramente i suoi lineamenti.
Entrambi passarono la serata guardandosi, da lontano, desiderando di essere vicini.
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