Prompt:
“Sherlock si rifiuta di mangiare
durante i casi dicendo che lo rallenta e al di fuori delle indagini
mangia
appena a sufficienza. John, preoccupato per lui, cerca inutilmente di
farlo
ragionare. Così decide di ripagarlo con la stessa moneta. Incomincia a
diminuire le sue porzioni di cibo, a saltare i pasti fino a rischiare
di
diventare anoressico. Questo per dimostrare a Sherlock che senza cibo
non si
può sopravvivere. Come
reagirà il detective
davanti a questa dimostrazione estrema?”
---Comportamento
infantile---
«John,
voglio che tu sappia che ritengo questo
comportamento estremamente infantile»
«Quale
comportamento?» chiese John, fingendo di non
sapere di che si trattasse.
«Lo
sai benissimo» rispose Sherlock «Il tuo rifiuto
di mangiare»
«Non
mi sto rifiutando di mangiare» John ostentò
meraviglia «Imito solamente il comportamento della più grande mente del
nostro
tempo»
«Ma
sei cosciente di star mangiando troppo poco
rispetto al tuo fabbisogno»
«Esattamente
come lo sei tu»
Sherlock
sapeva di essere testardo: non solo glielo
ripetevano tutti, ma ne era anche completamente convinto e anche un po'
compiaciuto. Ma sapeva meglio di chiunque altro che quando John ci si
metteva
riusciva a essere perfino più ostinato di lui. La cosa era notevole,
doveva
riconoscerlo, anzi, era uno dei motivi per cui John gli piaceva tanto,
ma in
parecchie occasioni si rivelava molto, molto fastidiosa. Come quella,
ad
esempio.
«Sherlock»
lo chiamò John «Mi stai ascoltando?»
Assolutamente
no, ma sapeva comunque che cosa aveva
detto. Lo sapeva da prima che John aprisse bocca. Annuì leggermente,
come suo
solito. «John, davvero, è molto bello che tu ti preoccupi per me in
questo
modo, ma io sto bene così»
Non
ci fu verso di convincerlo per quel giorno, così
come era stato per le due settimane precedenti. Ma il mattino dopo
Sherlock era
sparito. John lo cercò ovunque, in tutti i luoghi che frequentava.
Ovviamente
non rispondeva al cellulare, come al solito. Non lo trovò da nessuna
parte.
Verso sera, tornò a casa, sentendosi solo e affamato. Mentre saliva le
scale,
però, gli tornò in mente la discussione avuta il giorno prima e gli si
chiuse
lo stomaco. Andò a letto senza mangiare, ma quella notte non chiuse
occhio.
Il
giorno dopo per prima cosa si recò a parlare con
Lestrade. L'ispettore non diede troppo peso alla sparizione di
Sherlock: disse
che non era la prima volta e sicuramente non sarebbe stata neanche
l'ultima.
Nel giro di qualche giorno sarebbe tornato a farsi vedere, come sempre.
John,
però, non era tranquillo. Anche quel giorno mangiò il minimo
indispensabile per
non svenire e dopo aver trascorso tutto il giorno in giro per Londra
alla
ricerca del suo compagno tornò a casa per dormire. Rimase a rigirarsi
nel letto
fino alle tre del mattino, poi il sonno lo vinse.
Si
svegliò legato, imbavagliato e con gli occhi
bendati.
«Se
non gridi ti tolgo il bavaglio» disse la voce di
Sherlock nel suo orecchio. John annuì e sentì che gli veniva liberata
la bocca.
«Ti
sono mancato?» domandò Sherlock. John sorrise e
lo chiamò bastardo per come era sparito.
«Ne
deduco di sì» continuò l’investigatore. Dalla
sua voce si capiva che anche lui stava sorridendo «mi stavi facendo
davvero
preoccupare, sai John? Così ho dovuto trovare una soluzione. E mi sono
detto
che non mi rifiuteresti mai una cenetta romantica, non è vero?»
«Beh,
ho qualche possibilità?»
«Lo
prenderò per un sì» disse Sherlock. Gli tolse la
benda e lo slegò e prima ancora che avesse tempo di guardarsi intorno
lo
trascinò fuori in un taxi. Dettò all’autista un indirizzo che John non
conosceva
e dopo circa un quarto d’ora arrivarono a destinazione. Entrarono,
Sherlock
diede il proprio nome e si sedettero. Invece di leggere i menu, però,
continuavano a fissarsi. Alla fine John ruppe il silenzio.
«Hai
intenzione di mangiare?»
«E
tu?»
«Beh,
mi hai invitato a cena» sorrise John «Chi sono
io per offendere il mio compagno non mangiando quando lui mi porta
fuori a
cena?»
Sherlock parve molto contento di essere stato
chiamato “il suo compagno”, anche se cercò di non darlo a vedere: «Sono
contento. Vorrai che mangi anch’io, immagino»
«Elementare,
Sherlock»
(One-shot,
603 parole)
Siate
clementi, è la mia prima fic di questo fandom! :)
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