Until the
day when we'll be together
È
solo
una volta che si giunge al capolinea che tutti i ricordi scivolano
nella mente,
non importa chi dei due ha lasciato l’altro, i ricordi sono
lì, arrivano a
bussare puntuali ed educati e nel momento in cui si decide di aprire la
porta
entrano con l’impeto di un tornado e non si può
fare nulla per fermarli. Per qualche
strana, assurda ragione, per qualche scherzo del destino,
Mick è quasi sempre quello che rimane indietro, quello
costretto a ricordare ogni volta.
Avevano
voluto scherzare sulla storia di Kendra e Carter, l’avevano
fatto una volta, si
erano mostrati scettici davanti alla loro storia di reincarnazioni e
anime
gemelle. Una volta sola.
C’era
qualcosa di familiare ma non sapevano spiegarsi cosa con certezza.
Mick
non sapeva se mentre Len moriva, al
suo posto, distruggendo l’oculus, anche lui
avesse ricordato, una parte di sé lo sperava, una parte
desiderava ricordare
anche la volta successiva così da poter essere pronti.
La
Waverider
era silenziosa, nessuno osava parlare, Rip si era ritirato da qualche
parte in
solitudine, Mick avrebbe voluto fare lo stesso ma non si mosse dal
ponte, la
voce di Ray arrivò distante, troppo distante da poter
riuscire a sentire le sue
parole pur immaginandole, la voce di Sara venne tagliata fuori dalla
sua mente,
nulla aveva più importanza in quel momento, Len lo aveva
lasciato indietro
ancora una volta e non sarebbe tornato a prenderlo. Non
quella volta.
Nessuno
su quella nave conosceva davvero l’essenza della loro
relazione, forse era
stato per quello che Sara aveva provato ad avvicinarsi a lui. Più del dovuto.
Ogni
volta che se ne andava Len gli lasciava qualcosa, a volte era una
lettera, a
volte era un video, quella volta era l’anello. Erano sempre
promesse. Terminavano
sempre con un dolce “Finché
non ci
ritroveremo.”, eppure in quella dolcezza Mick non
poteva fare a meno di
leggere una nota triste ogni volta.
Quel
giorno però il flusso di ricordi non lo colpì con
un’onda, mentre Mick restava
immobile come mai l’avevano visto prima, con lo sguardo fisso
nel vuoto, quasi
aspettando di vedere il compagno arrivare verso di loro,
l’unico ricordò che
invase la sua mente apparteneva a quella che sapeva essere la vita
precedente a
quella, la più recente, la più simile, circa.
Si
vide
davanti alla recinzione di un edificio, un
carcere corresse in automatico la sua mente, le mani strette
attorno ad
essa, lo sguardo fisso sulla porta, una donna che usciva correndo, Sara che ironia, si fermava, si voltava
ma la porta restava chiusa così riprendeva a correre fuori.
Dietro di lui due
amici parlavano ma le voci non arrivavano, il suo compagno, suo fratello in quella vita, era ancora
dentro al carcere.
«Se
n’è andato.» Per quanto sapesse che era
la verità non voleva crederci, strinse
la presa sulla recinzione, avrebbe voluto urlare così forte
da svegliare chiunque
nel vicinato invece rimase immobile finché non lo convinsero
che dovevano
allontanarsi.
Immobile
come in quel momento mentre il dolore della perdita si faceva largo
dentro di
lui avvolgendolo con forza.
“Non
tornerà.”
Si
impose di pensare, avrebbe voluto dirlo, le parole rendevano ogni cosa
più
reale ma quello che uscì fu un sussurro.
«Sarei
dovuto essere io.»
Solo
una volta da solo, chiuso in camera con la pistola congelante posata
sul letto
accanto a lui e l’anello stretto in mano, ogni altro ricordo
arrivò lentamente,
uno dopo l’altro.
Due
soldati,
Mick non era mai tornato dalla missione; due amanti in segreto, Len
l’aveva
lasciato prima del tempo; due amici d’infanzia divisi dal
tempo e da genitori
sempre in viaggio; due giovani attori in una lontana compagnia di
teatro;
tante, infinite vite che risalivano tempi sempre più lontani
che Mick non
riusciva a calcolare; due sconosciuti che continuavano ad incontrarsi
nei
momenti e nei modi più disparati e che alla fine restavano
fermi a fissare il
nulla mentre il vuoto dentro di loro andava via via ingrandendosi fino
al
giorno in cui, lontano o vicino, li avrebbe divorati per sempre.
E
allora sarebbero stati di nuovo
insieme.
Angolino dell'Autrice: Avrei
voluto scrivere un fix-it e invece mi è venuto in mente
Prison Break, Lincoln che aspetta Michael davanti alla recinzione e il
fix-it si è gettato nelle fiamme in favore di questo. L'idea
delle anime gemelle che continuano a reincarnarsi e trovarsi l'ho
sempre amata, anche prima di Kendra e Carter, così ho voluto
provare ad accennarla qui anche se ora sono ancora più
dell'idea di preferire quella in cui Mick è immortale e
insegue come un disgraziato un Len che continua a reincarnarsi
lasciando dietro di sè una scia di sangue e nuovi figli (non
è colpa mia se in Blade era un vampiro... xD adoro le AU!).
Sto divagando.
Dunque, spero sia piaciuta, spero non abbia fatto piangere troppo (per
quello c'è Rebirth nel caso, o almeno ci provo
lì.) e se volete lasciare un commentino sono sempre i
benvenuti :3
Bye Bye~
Aki
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