Un Nuovo Inizio

di Akiko Swift
(/viewuser.php?uid=767831)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo 2: Alba, Chiarimenti e Spiegazioni
 

-Larry che diamine sta succedendo, la tavola è lilla e non mi risulta sia
normale la faccenda- la voce di un uomo entra prepotentemente nella mia mente

-non ne ho la più pallida idea signor McPhee, non mi è mai successa una cosa
del genere – un’altra voce si unisce alla prima, costringendomi a svegliarmi e a farli
smettere, ma non appena apro gli occhi vengo accecata dai raggi del sole che
filtrano dalla finestra dell’infermeria, centrando in pieno il letto dove sono sdraiata.

Mi alzo lentamente e cerco di attirare l’attenzione di tutti, però una nuova fitta alla
testa mi sorprendere e mi fa scappare un piccolo gemito di dolore.

-Nisha ti sei ripresa finalmente- guardo Nicky e vedo al suo fianco quella strana
ragazza, poi sposto lo sguardo sui proprietari delle due voci che hanno avuto l’”onore”
di svegliarmi.

Scuoto la testa e chiudo un secondo gli occhi cercando di ricordare ciò che è successo
l’altra sera, ma è come se qualcuno mi avesse cancellato tutto dalla mente.

-Nicky…portami alla sala, t…te ne prego- non so perché, però sento come se ci
fosse un pericolo vicino al faraone e devo accertarmi che non sia vero.

-aspetta un momtento ragazzina, dimmi che cavolo sta succedendo alla tavola di
Ahkmenrah- mi volto verso il direttore e lo fulmino con lo sguardo, ma improvvisamente
mi ricordo dello strano uomo in piedi al fianco della tavola

-mi dica una cosa, chi è l’uomo posto al fianco della tavola?- guardo attentamente
negli occhi il direttore, cercando in qualache modo di scoprire se mi sta nascondendo
qualcosa di importante, e nel frattempo aspetto la sua risposta

-quella è una statua di un’egiziano che ci è stata mandata dall’italia per poterla mostrare
per un breve periodo mentre restaurano la sua area nel museo di Torino, se non
sbaglio è uno schiavo di un membro della famiglia reale, si chiama Malakini o qualcosa
del genere- sgrano gli occhi e scendo dal letto il più velocemente possibile, ma come
una stupida cado a terra, anche se vengo subito affiancata da Nick 

-Nisha fa piano, non ti sei ripresa ancora del tutto – accetto l’aiuto di Nicky e mi rialzo,
però non posso rimanere ferma senza fare nulla mentre il faraone rischia la vita

-sacerdotessa forse dovrebbe sapere una cosa molto importante prima di andare
nella sala – sorpresa guardo la ragazza dai verdi capelli e solo ora mi accorgo che
ha lineamenti egizi sul volto.

- che cosa intendi dire?- mi appoggio a Nick cercando di rimanere in piedi, ma la ferita
alla mano inizia a pulsare causandomi altro dolore

- il mio nome è Alex e sono venuta qui a posta per parlare con voi, devo informarvi di
una cosa molto importante e a quanto vedo non ho molto tempo- non capisco nulla di
ciò che sta dicendo, anzi spero che faccia in fretta, prima che la notte arrivi.

-sentite andiamo in un luogo molto più adatto per parlare di queste cose, il museo presto
aprirà e non potremmo parlare liberamente- guardo il padre di Nicky e annuisco, così
andiamo nell’ufficio del direttore, in modo da non essere disturbati.

Non appena arriviamo nell’ufficio mi lascio cadere su una delle sedie, affaticata a causa
del dolore alla mano.

Controllo la ferita e con tristezza noto che la benda  è quasi del tutto rossa a causa del
sangue che imperterrito continua ad uscire.

Scuoto la testa e mi rialzo, concentrandomi su quello che stanno dicendo Nicky e il signor
Larry, ma la mano di Alex mi attira vicino alla finestra

-perdonami se sono apparsa così all’improvviso, ma ho molte cose da dirti e vorrei non
perdere tempo prezioso- la guardo negli occhi e capisco che le sue parole non sono solo bugie.

Annuisco e mi volto verso tutti gli altri, attirando la loro attenzione su di noi e facendoli
smettere di chiaccherare tra di loro.

-ascoltatemi per favore, in questo momento il museo sta per aprire, ma non possiamo
di certo dimenticare ciò che è successo la scorsa notte notte- lentamente alzo la mano fasciata e
la mostro a tutti i presenti, lasciandoli leggermente sconvolti nel vederla ancora perdere sangue

-questa ferita mi è stata causata dal nuovo “acquisto” del nostro Museo, ma non si tratta solo
di questo, anche le sofferenze del Faraone non si riescono a chiarire- mi volto verso Alex e
le faccio gesto di venire al mio fianco

-per favore dicci tutto quello che sai, per noi è importante sapere cosa minaccia i nostri
amici- la vedo annuire per poi prendere un grande sospiro, preparandosi a dirci tutto
quello che può aiutarci.

-per chi non mi conoscesse ancora, il mio nome è Alex e sono venuta qui a New York per
portare a termine il compito che molti anni fa fu affidato alla mia famiglia- la guardiamo
tutti mentre ci spiega il motivo per cui si trova qui.

- scusa se ti interrompo, ma quale sarebbe questo…compito?- entrambe fulminiamo il
direttore e Nicky cerca di trattenere una risata

-ve lo stavo appunto dicendo…il mio nome vuol dire “protettrice degli uomini” e la mia
famiglia ha il compito di proteggerli attraverso una profezia che mai si dovrà avverare,
ma per nostra sfortuna posso notare già alcuni elementi  che indicano l’avverarsi di questa
profezia- mi volto sconvolta verso di lei, ma le sue parole sono incomprensibili per me

-e quale sarebbe la profezia sentiamo?- la voce del signor Larry, in qualche modo, mi fa
tornare alla mente ciò che mi è successo, causandomi un capogiro e attirando tutta l’attenzione
su di me, ma non mi interessa, guardo la scrivania con gli occhi spalancati mentre la profezia
spinge per uscire dalle mie labbra

-quello che fu scritto ora si compirà, la sacerdotessa affidata alla custodia del faraone diverrà
offerta per il sacrifico, questo grazie al suo amore che spezzerà il sigillo che fu messo sopra il
potere oscuro della tavola, questo è il suo destino e niente e nessuno potrà cambiarlo
- dopo
aver detto quelle parole ritorno in me e mi sento mancare, prontamente presa dal mio migliore amico

-ehi Nisha che cosa ti succede?- non gli rispondo immediatamente, ma poi cerco di rimanere
in piedi da sola

-scusate sono solo stanca, perdonatemi, ma ho veramente bisogno di riposare- mi stacco da Nick e
mi dirigo verso la porta, fermandomi di fronte  ad essa

-ne riparliamo con gli altri più tardi, ora scusatemi- me ne vado barcollando dall’ufficio, lasciando
gli altri con domande prive di risposte.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3449342