Questa storia è stata scritta per il
drabble event del 6 Maggio del gruppo We are Out of Prompts. Il prompt è
“Clary + Simon + Jace - Clary vorrebbe che Simon e Jace andassero un po' più
d'accordo, così organizza una serata a base di film, pop corn e videogiochi. Bonus:
Jace gioca per la prima volta con una console, ma schiaccia, letteralmente,
Simon " di Balder Moon.
Cose da
Mondani
Nel corso degli ultimi trenta minuti, Clary
si era chiesta più volte cos’avesse per la testa quando aveva deciso di portare
Jace con sé a casa di Simon.
Le sue intenzioni erano buone: sperava che,
se i due ragazzi avessero trascorso del tempo insieme, avrebbero incominciato
ad andare un po’ più d’accordo. Tuttavia, fino a quel momento, nessuno dei due
aveva fatto particolari progressi.
Anzi, stava incominciando a credere che la
serata film e pop-corn che aveva organizzato li stesse solo portando a
peggiorare.
“Ma che roba è?” stava borbottando in quel
momento Jace, le sopracciglia aggrottate e la bocca piena di pop corn. Fissava
lo schermo o, più precisamente, i lineamenti eleganti di Legolas e la sua
figura longilinea incorniciata dal televisore.
“Oh, nulla di che…” replicò sarcastico
Simon, facendo ciondolare i piedi oltre un bracciolo della sua poltrona. “…
Solo la miglior trilogia cinematografica fantasy della storia.”
“Ma gli elfi non sono affatto così” ribatté
Jace, scuotendo contrariato la testa. “E vogliamo parlare degli stregoni? Dove
sono i tratti caratteristici?”
“Beh…” Simon gli scoccò un’occhiataccia,
prima di incrociare lo sguardo di Clary; la ragazza sorrise a mo’ di scusa,
stringendosi nelle spalle: sapeva che il migliore amico non sopportava che i
suoi film preferiti venissero scherniti. “La barba di Gandalf è piuttosto
notevole.
“Non lo so, sembra Hodge nei suoi momenti
peggiori” borbottò Jace, lanciando un pop corn e afferrandolo al volo con la
bocca. “E poi gli stregoni sono immortali, perché dovrebbero scegliere di
diventare vecchi?”
Lo sguardo di Simon era furente: per un
attimo Clary temette che stesse per tirare fuori i canini.
“Forse è meglio se cambiamo film” propose,
muovendosi verso il televisore.
Anche Jace si alzò; incominciò a curiosare
per la stanza, più interessato a ciò che aveva intorno piuttosto che a quello
che stava accadendo sullo schermo del televisore.
Simon seguì i suoi movimenti con lo sguardo,
una smorfia di fastidio tratteggiata sul volto.
Quando Jace si chinò per aprire
l’armadietto vicino alla libreria, Simon scattò in avanti.
“Ma i cazzi tuoi tu mai, eh?” borbottò,
richiudendo l’anta con uno scatto fermo.
Quella reazione sembrò divertire Jace.
“Quanta riservatezza…” lo beffeggiò,
intrecciando le dita dietro la nuca. “Che ci nascondi qui dentro? I giornaletti
hot?”
“Quello è l’armadio delle reliquie di
Simon…” intervenne Clary, prima che al vampiro potesse venir voglia di
azzannare la giugulare di Jace. “… è pieno di cose di quando era piccolo: la
nostra intera infanzia, praticamente, è rinchiusa lì dentro.”
Sorrise a Simon, che distolse a malavoglia
gli occhi furenti da Jace giusto il tempo per ricambiare.
Il Nephilim seguì il loro gioco di sguardi
con una punta di fastidio nel volto. Appoggiò una mano sul pomello dell’anta.
“Posso?” chiese rivolto a Simon, fingendo
di mostrarsi cortese. “Non sono praticamente mai stato in una casa mondana…
Sono solo curioso.”
Il vampiro serrò la mascella e i pugni
lungo i fianchi, ma dopo aver intercettato lo sguardo esortante di Clary si
sentì costretto ad annuire.
Jace aprì l’armadietto e sbirciò al suo
interno. Pile di fumetti, carte da gioco e videocassette figuravano in bella
mostra, perfettamente ordinate.
Il Nephilim inarcò un sopracciglio, un
sorrisetto beffardo a increspargli le labbra.
“E tu conservi tutta questa roba?” chiese,
allungando una mano per tirare fuori la statuetta di Obi Wan-Kenobi.
Il corpo di Simon ebbe un fremito.
“No, ehi, quella non si tocca!”
Jace lo ignorò.
“Sembra il regno di Max…” proseguì,
frugando fra i possedimenti di Simon con la stessa curiosità di un bambino che
rovista in soffitta. “… E questa scatola cos’è?”
Si era allungato per tirare fuori una
vecchia console di videogiochi grigia.
“Non è una scatola!” ribatté offeso Simon,
togliendoglielo di mano. “Anche questo è off limits.”
“Si chiama Nintendo” venne ancora in loro
aiuto Clary, chinandosi per tirare fuori dall’armadio anche i joystick e la
pistola giocattolo che l’accompagnava. “Da bambini io e Simon ci passavamo i
pomeriggi a giocare con questa roba: ho perso almeno cinque anni di vita
tentando di superare i vari livelli di Super Mario.”
“Super chi?”
Jace stava esaminando con attenzione le
cartucce del Nintendo.
“Possiamo provarlo?” domandò infine,
sorprendendo sia Clary che Simon. “Non ho mai giocato con i videogiochi.”
Clary si affrettò ad ammonire Simon con lo
sguardo, convinta che l’amico si sarebbe opposto. Tuttavia, quando lo guardò,
si accorse che il vampiro stava sorridendo.
“Finalmente qualcosa in cui posso batterti
ad occhi chiusi!” esclamò il Simon, agitando compiaciuto la pistola giocattolo.
“Ci sto!”
CIRCA
TRENTA MINUTI DOPO.
“Non ci gioco più con lui!”
Simon si lasciò cadere imbronciato sul divano,
in una perfetta imitazione del bambino di sette anni che era stato un tempo.
Jace non lo sentì nemmeno, coinvolto
com’era da ciò che stava accadendo sul televisore: avevano scelto uno di quei
giochi spara-tutto e il Nephilim stava premendo il grilletto della pistola di
plastica con la foga di un omicida.
“Beccata! E adesso prendo anche te!” stava
borbottando, del tutto dimentiche della presenza degli altri due ragazzi nella
stanza.
“E meno male che non aveva mai visto una
console prima d’ora…” mugugnò Simon, guardando male gli uccelli che venivano
colpiti sullo schermo: ne cadevano un paio più o meno ogni secondo.
Clary gli arruffò i capelli.
“Porta pazienza, è stato un caso…” tentò di
rincuorarlo, prima di rivolgere un’occhiata a Jace: la veemenza con cui si
accaniva contro i bersagli sullo schermo incominciava a preoccuparla. “…
Qualcosa mi dice che in questo gioco si sente particolarmente motivato.”
Si rigirò fra le mani la custodia di Duck
Hunt mentre, con un verso straziato, l’ultimo rapace rimasto in gioco
veniva neutralizzato da Jace.
“Muori, stupida anatra!” gridò il Nephilim,
prima di alzare il joystick per aria in segno di vittoria. “Ho vinto di nuovo!
Chi dei due vuole la rivincita?”