Prompt: post
finale di stagione: cosa sono adesso?
Da: _Aris_
Pagina facebook: Il
Giardino di EFP.
Il corpo inerme
di mia madre giace
ancora fra le mie braccia, senza più respiro. Il dolce
sapore del sangue ristagna
ancora nella mia bocca. Lo sento scendere giù, lentamente.
Inarco la schiena
come preda di un orgasmo, mentre la vita fluisce nel mio corpo e lo
riscalda,
donandogli forza e vigore.
Che splendida
sensazione!
Con le labbra
tirate in un dolce
sorriso, abbasso gli occhi sulla mamma e le carezzo i capelli scomposti
e
impiastricciati. Ha la bocca spalancata in un grido sordo che mai
nessuno udirà,
gli occhi strabuzzati, il volto è una maschera di terrore.
Sembra quasi che mi
fissi, che voglia parlarmi... maledirmi.
“L’ho
uccisa”.
Questo pensiero
non mi scuote
affatto. Non inorridisco, non mi dispero, non provo nulla.
“Ho
bevuto il suo sangue... che è anche mio!”.
Mi lecco le
labbra, là dove ancora
giace qualche stilla rossa.
Cosa sono
diventata?
Sento i canini
premere contro la
lingua, innaturalmente lunghi. Le mie orecchie odono suoni lontani,
come il
respiro calmo della domestica che dorme, lo squittio di un topo in
soffitta o
il chiacchiericcio irritante di qualche ragazzetta in strada.
È tutto così
limpido, chiaro e al contempo insignificante!
Mi guardo le
mani. Apro e chiudo i
pugni e avverto una forza prorompente scorrermi nelle vene, far
palpitare un
cuore che ormai si è fermato da tempo.
Non ho idea di
cosa sia diventata, in
cosa Alexander Grayson mi abbia trasformato, ma... mi
piace da impazzire. Mi sento forte. E potente. E
inarrestabile!
Getto un altro
sguardo al cadavere di
mia madre e gli rivolgo un ghigno pieno di amaro disprezzo. Me lo
scrollo di
dosso con un gesto brusco e lo lascio cadere a terra scomposto, come se
fosse
uno straccio vecchio. E mentre osservo i due fori sul suo collo da cui
ancora
sgorga un rivolo di sangue, mi soffermo a pensare che se fosse ancora
viva non
potrebbe mai capire come adesso io mi senta, come non ha mai inteso i
sentimenti che provo per Mina.
Strabuzzo gli
occhi e l’immagine
della mia amata si fa largo fra i miei pensieri ancora confusi,
improvvisa e
gradita come una pioggerella primaverile.
Mina, mia
bellissima Mina, quanto
sarà dolce il tuo sangue? E quanto saremo felici insieme,
uniche e speciali?
Mi alzo,
posizionandomi davanti allo
specchio. Il sangue di mia madre mi imbratta la camicia da notte e devo
resistere alla tentazione di succhiarlo via.
- Se mai ci rivedremo, Grayson, ricordami di ringraziarti –
dico a me stessa
non senza malizia e, ridendo gaiamente, mi dirigo verso la notte al di
là della
finestra.
Eccomi, Mondo.
Ecco una nuova Lucy!
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