Steve guardò Bucky.
Sedeva pigramente sul divano, viso contratto e aria annoiata.
– Che hai? Ti fa male?
Dopo che Tony gli aveva staccato il braccio Steve aveva fatto fatica a riattaccarglielo.
– Cosa? – Bucky aprì uno dei suoi enormi occhi verdi.
– Il braccio. Ti fa male il braccio?
James richiuse gli occhi e sbuffò sonoramente. – No. Certo che no. E’ un braccio d’acciaio. Come potrebbe mai farmi male? – Grugnì.
Steve sospirò, sedendosi.
Cosa gli era saltato in mente?
Aveva combinato un casino.
Ma per Bucky ne valeva la pena.
Aveva infranto la legge. Combattuto contro gli Avengers, la sua squadra, contro Tony.
Ma per Bucky ne valeva la pena.
– Steve?
La cupa voce di James lo riportò alla realtà. Si scosse.
– Grazie per quello che hai fatto per me.
Fece una pausa, esitante. Aveva abbandonato la posizione precedente sul divano ed ora era in piedi accanto all’ampia finestra, guardava fuori con aria assorta. – E’ importante.
Steve si alzò di colpo, avvicinandosi all’amico. – No, Buck. Sei tu ad essere importante. Per me.
Bucky si girò di scatto, il volto stupito.
E i loro corpi si strinsero in un abbraccio.
Nota: E' ambientata dopo la Civil War, ovviamente Stcky. Grazie per aver letto!
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