Era l’inizio di luglio, e come tutte le estati Harry era
costretto a passare le vacanze con i suoi zii a Privet Drive… “E’ il posto più
sicuro dove ti puoi nascondere Harry,…Voldemort non oserebbe mai fino a questo
punto,…almeno non per ora…Il prossimo sarà il tuo ultimo anno a Hogwarts, e
temo che potrà essere anche l’ultimo anno della battaglia contro Voldemort…ti
aspetta un anno pesante, per cui, cerca di goderti questa estate, Harry.”.
Questo gli aveva detto Silente l’anno scorso, alla fine del sesto anno a
Hogwarts…
“Si, si… complimenti…belle parole” pensava Harry mentre
calciava una lattina di coca-cola abbandonata nei giardinetti dove aveva visto
per la prima volta il suo padrino, Sirius,…”Belle parole…mentre Ron ed Hermione stanno insieme alla tana, io, per
la mia sicurezza, devo stare con i miei zii…ma la cosa più grave è che pretende
che io mi possa divertire! Ecco qual è la cosa più pazza! Io mi dovrei
divertire a starmene qua e leccare i piedi a mio cugino perché non mi tormenti
di botte con la sua banda di smidollati ciccioni e obbedire e servire i miei
zii…BELLA ESTATE…Perfetta…l’ultima estate di Harry Potter non potrebbe andare
meglio…”.
Non aveva nessuno, era lui solo al sorgere del sole con una
lattina vuota di coca-cola, e si dirigeva a casa, preparato ad una nuova
giornata di schiavitù… “Hermione dovrebbe vedere come mi fanno lavorare i miei
zii…altro che l’associazione CREPA per gli elfi abbruttiti…” pensò mentre
solcava la porta di casa accolto da Zio Vernon che come ogni mattina urlava “HARRY
POTTER!LA MIA COLAZIONE!”
Le tre del pomeriggio:Harry aveva ottenuto un permesso
speciale per guardare la televisione (naturalmente sul canale che preferiva
Dudley), Zia Petunia preparava una
torta piena di panna e Zio Vernon leggeva il giornale sulla pagina della
finanza…insomma una tranquilla domenica pomeriggio…almeno in apparenza.
All’improvviso si sente una macchina frenare bruscamente
proprio davanti al giardinetto curato di Casa Dursely e una voce squillante che
diceva “Si mamma…lo so che volevate che venissi con voi in Spagna, ma credo sia
necessario che io stia qui…no no no…non lo faccio perché obbligata! Mi fa
piacere stare con Harry a casa dei suoi zii…Come?Se mi faranno rimanere?Certo
certo…”
Harry si affacciò alla finestra…non poté credere ai suoi
occhi…Hermione era lì.
Vestita da perfetta babbana (jeans bassi e camicia bianca
sbracciata e annodata tanto da far vedere gran parte della pancia), stava
prendendo un borsone che gli stava passando suo padre, mentre tirava fuori
dalla sua borsetta una lettera.
Naturalmente Zio Vernon era già fuori e stava avanzando
verso Hermione, Zia Petunia aspettava sull’uscio della porta gli avvenimenti e
Dudley stava ammirando Hermione dalla finestra insieme a Harry, il quale aveva
deciso di andare sull’uscio insieme a Zia Petunia.
“Ma che diavoleria…che ci fate a casa mia?Harry Potter…di
certo questo e tutta colpa tua…ah ma
adesso ci penso io…”iniziava minaccioso Zio Vernon.
Il padre e la madre di Hermione già iniziarono timidamente a
spiegare, quando la ragazza li precede e porse la mano stringendo energicamente
quella dello zio di Harry.
“Piacere di conoscerla signore…Io sono Hermione Granger…e
lei naturalmente sarà lo zio di Harry, giusto?il Signor Vernon Dursley?”…Il
signor Dursley rimase talmente sbalordito che non disse una parola, soprattutto
quando Hermione aggiunse “…ho sentito parlare tanto di lei…E MOLTO BENE di
lei…” aggiunse, lanciando un occhiata furtiva a Harry.
“E lei sicuramente è la signora Dursley…Petunia Dursely…le
sue torte sono ormai leggenda in tutta Hogw….cioè…in tutta la scuola,
naturalmente!” disse dirigendosi verso la zia di Harry e ripetendo la vigorosa
stretta di mano.
“NO! Non ci posso credere…”disse in tono che sembrava
sorpreso “Dudley?Tu sei il famoso cugino di Harry? Dudley Dursley?…Oh mio
Dio…quale onore conoscerti…Harry mi parla sempre così bene di te….sono sicura
che è ORGOGLIOSO di avere in famiglia uno come te…così…POTENTE e DEGNO DI
RISPETTO…”…Ormai Harry era certo di una cosa…Hermione stava prendendo in giro
tutti i Dursley…e la cosa lo divertiva e lo sorprendeva allo stesso tempo…anche
perché non aveva ancora capito che cosa avesse in testa la ragazza…
“Harry!” esclamò Hermione abbracciandolo, questa volta con
sincero trasporto…”E’ da tantissimo che non ci vediamo…sono così contenta di
vederti!”
“Si si si…ebbene signorina…”disse Zio Vernon, cercandosi di
riprendere dall’effetto che aveva avuto Hermione su di lui…”Sono felice che mio
nipote le abbia parlato così bene di tutti noi…non ci avrei mai giurato…”disse
perplesso e provocando un sorrisino a Hermione..”comunque…a cosa dobbiamo la
sua visita?”aggiunse guardando in modo strano la valigia di Hermione, così male
che se fosse stato un mago l’avrebbe già mandata a fuoco.
“ah, si giusto…”disse Hermione dando la lettera alla Zia
“…qui è spiegato tutto signora Dursley…gliela manda…il professore
Silente…”disse, porgendo la lettera alla zia di Harry.
Mentre Vernon e Petunia leggevano attentamente la lettera,
Harry si avvicinò a Hermione.
“Hermione, ma mi spieghi che ci fai qui? Nel senso…sono
felicissimo di vederti, ma…be…è strano…”
“Ti spiegherò tutto non ti preoccupare…”rispose Hermione…”ho
un po’ più di una settimana per spiegarti tutto…”
“…Allora ragazza…questi sono i tuoi genitori?”chiese Vernon
Dursley, abbastanza paonazzo in viso e facendo un grande sforzo per
controllarsi.
“Si, siamo noi i genitori di Hermione”rispose un uomo alto
con i capelli neri accanto a una donna un po’ più bassa con i capelli lunghi e
mossi.
“…Bene…e quando tornereste da questo viaggio…dalla Spagna?”
“Torneremo fra 10giorni” rispose la madre di Hermione “…e
nel frattempo, come è scritto nella lettera, il preside dei ragazzi
desidererebbe che Hermione si soffermasse da voi per questo breve periodo…”
Harry iniziava a non capirci più nulla…Hermione avrebbe
passato dieci giorni con lui a Privet Drive? Perché?
“Vernon, non ci possiamo opporre…in fondo questa ragazza,
be, come è detto nella lettera…è…bè…ha una origine come la nostra…”
“Si, esattamente…”rispose Hermione un po’ in imbarazzo:la
storia di dovere essere sempre indicata come Mezzosangue non le riusciva mai ad
andare giù…”sono nata da una famiglia senza…senza le qualità, chiamiamole così,
che ho acquisito dopo la mia nascita…”
“Va bene, ma dieci giorni non un giorno in più!” aggiunse il
signor Dursley “…non vogliamo troppa gente strana a casa nostra! Dudley, porta
la valigia della signorina nella tua vecchia stanza, quella vicino a Harry…”.
I Dursley si erano tutti ritirati in casa, mentre Harry
aspettava Hermione che salutava e baciava
suoi genitori.
Salutati i genitori, Hermione disse a Harry imitando la voce
di Piton.”Bene signor Potter, le sarei lieta se mi mostrasse il mio alloggio
per questo breve periodo che passerò insieme a lei…”
Risero, e Harry la accompagnò di sopra.
Mentre Hermione disfaceva le valige, Harry la sommergeva di
domande
“Come mai Silente ti ha mandata qua?E Ron? Perché non è
venuto con te?Come sta?E tutti i Weasley?Come procede il negozio di scherzi di
Fred e Gorge?E…”
“Harry, calmati!”disse Hermione sorridendo e sedendosi sul
bordo del letto “adesso ti spiego tutto…Silente era consapevole del fatto che a
casa Dursley non c’è molto da passare il tempo e personalmente, bè, con tutto
quello che stai passando in questi anni, hai pienamente il diritto ripassare
almeno un’estate decente. Per cui Silente ha deciso di mandare me…be, veramente
prima ha pensato a Ron”continuò mentre Harry era sempre più concentrato a
seguire il filo del discorso “ma poi ha valutato che Ron era già famoso fra i
tuoi zii per la teatrale entrata ad effetto quando i Weasley sono venuti a
prendere per la partita mondiale di Quiddich, secondo, diciamolo, Ron non ha
alcuna esperienza con i babbani, si sarebbe fatto immediatamente riconoscere e
i tuoi zii l’avrebbero rispedito indietro a calci nel sedere…”terminò
sorridendo e tornando a disfare la valigia.
“Oltretutto non ritengo irrilevante”aggiunse con un sorriso
“il fatto che io sia una donna…e quindi come tale conosco meglio le sottili
arti di persuadere le persone a fare ciò che desidero”
“Oh mio Dio Hermione, questo è poco ma sicuro…hai lasciato i
miei zii a bocca aperta!”
Per tutto il pomeriggio Harry e Hermione chiacchierarono
seduti nel giardino della casa; Hermione consegnò a Harry una lettera da parte
di Ron, una di Lupin e un’altra da parte dei signori Weasley.
Verso le 6.30, stranamente in modo gentile, Petunia si
affacciò all’uscio della porta dicendo…
“La cena è pronta Potter, se volete entrare…”e rientrò in
casa.
Harry diede un occhiata a Hermione, che lo ricambiò
comprensiva ed entrambi si alzarono.
Prima di entrare, però, Harry la fermò.
“Hermione”,disse,”be ecco, io volevo solo dirti…grazie,
veramente”
“Harry, sono felicissima di poter stare con te dieci
giorni…l’unica cosa è che sono troppo pochi per salvarti tutta l’estate!” disse
Hermione abbracciandolo.
Poi aggiunse sussurrando al suo orecchio “Bè Harry, ormai
hai preso l’abitudine di voler salvare la gente…ma è ora che qualcuno salvi
te…”
Si sorrisero a vicenda, fino a quando il classico urlo del
signor Dursley non interruppe qual momento…”POTTER!LA CENA!”