L'eroe del fiume Dane
L'eroe del fiume Dane
“La
speranza è la negazione della realtà,
è la carota appesa davanti al muso dell'asino per farlo
camminare nel vano tentativo di raggiungerla.”
Raistlin, “I draghi del crepuscolo
d’autunno”.
Si sentiva un completo
idiota, sia perché non era stato capace di proteggere Maric
da Katriel, sia perché aveva creduto, ingenuamente, che la
sua felicità sarebbe durata.
Era amareggiato: aveva sperato con tutto se stesso di avere Rowan
accanto a lui per sempre, invano.
Sarcasticamente pensò che era davvero bravo nel distruggere
tutto ciò che costruiva a fatica.
Era deluso, da se stesso, perché ogni volta che lo sguardo
di Rowan si posava su di lui sentiva di averla persa per sempre, ed era
stato lui a pensare che fosse la cosa più giusta.
«Maric ha bisogno di lei, il Ferelden ha bisogno della sua
regina.»
Sarebbe riuscito a convincersene?
[110 parole;
prompt: la citazione del libro]
***
“Con il nostro
pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci
circonda.”
Morgana, “Le nebbie di Avalon”, Marion Zimmer
Bradley.
«Fatemi
entrare!»
Un ticchettare di passi si fece sempre più vicino e Loghain,
voltandosi, scoprì di non essere più solo nel
salone del suo nuovo – diroccato – castello.
«Sei tu Teryn Loghain?» chiese una ragazza dai capelli
biondi, con vigore e astio.
«Chi lo cerca?» replicò sprezzante
Loghain.
«La sua gente, ecco chi! Allora, ti darai da fare per aiutare
Gwaren o resterai a mantenerti la pancia, come i tuoi
predecessori?» urlò.
Gli occhi di lui si ridussero a delle fessure: «Bada a come
parli.»
«Altrimenti?» fece lei beffarda.
Loghain sospirò, scaldarsi non avrebbe portato a nulla: un
buon governatore deve
avvalersi della diplomazia.
«Ricominciamo. Sono Loghain, e tu saresti?»
«Celia.»
[110 parole;
prompt: la citazione del libro]
***
“Il
mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti
oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l'amore
sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più
forte.”
Haldir, La Compagnia dell’Anello, J.R.R. Tolkien.
Era sempre stato un
uomo attento ai dettagli; persino in quel momento, a palazzo,
notò che la tenda di fronte a lui si era mossa senza nessun
alito di vento.
«Vogliate scusarmi, signori» disse ai nobiluomini
presenti, andando verso la cortina e trovando qualcuno che lo stava
aspettando.
«Allora, andiamo a dormire?»
Senza farselo ripetere due volte, Anora gli gettò le braccia
al collo e si fece portare in camera.
Una volta sotto le coperte chiese: «Papà, mi
racconti la storia della principessa del fiume Dane?»
«La sai a memoria» commentò Loghain
fintamente annoiato, sorridendo.
«Ma è la mia preferita!»
sbuffò la bambina.
«Agli ordini, mia signora! C'era una volta…»
[110 parole;
prompt: la citazione del libro]
***
“Let your heart
beat idle, so that it can't never break.”
Carry on, The Mayfield Four.
«Su,
facciamola finita.»
Con fare pragmatico, invitò Riordan a completare il Rituale:
era stanco di aspettare, e in cuor suo sentiva che non aveva nulla da
perdere, ormai.
Sheridan era lì, ad aiutare il Custode anziano, stranamente
taciturna.
“Forse aver inveito
contro Alistair l'ha svuotata di tutte le energie”, si
ritrovò a pensare, ricordando il battibecco tra i due poche
ore prima, laddove lui desiderava la testa del guerriero con tutte le
sue forze.
Non lo biasimava, conosceva il desiderio di vendetta: lo aveva provato
anche lui, anni addietro.
Portando il calice alle labbra, vide Sheridan sussultare e lei fu la
prima cosa che vide risvegliatosi, ora pari: Custodi Grigi.
[110 parole;
prompt: la citazione della canzone]
***
“Seduto sotto un
albero a meditare
mi vedevo immobile danzare con il tempo
come un filo d'erba
che si inchina alla brezza di maggio
o alle sue intemperie.”
Haiku, Franco Battiato.
“Ha la lingua troppo
lunga, e tagliente”: fu questa la prima
impressione di Loghain nel sentire Sheridan parlare durante l'Incontro
dei Popoli, risoluta.
Non era più la recluta spaurita di Duncan, era diventata una
donna coraggiosa, convenne, affermando che gli ricordava qualcuno.
“Assomiglia a
Celia” pensò, ricordando sua moglie,
famosa per non avere peli sulla lingua.
Si allenava nell'accampamento assieme all'elfo – avrebbe dovuto ucciderla, e
invece... –, Intessi-Incantesimi tra le mani, e
la vide sbilanciarsi, perdendo il cappuccio: notò una massa
di capelli ricci mossi dal vento, indomabili.
Sheridan si ritrovò a fissarlo, rialzandosi, e subito il
volto di lei
si stagliò nei suoi pensieri.
“Lo stesso
sguardo…”
«Rowan…» mormorò.
[110 parole;
prompt: la citazione della canzone]
Note: amo Loghain.
C'è poco da fare, io lo amo. Non lo giustifico, ma trovo sia
un personaggio complesso e meraviglioso, al punto tale da capirlo
perfettamente e da volergli dare sempre la possibiltà di
riscattarsi.
E io amo scrivere su di lui, lo ammetto senza problemi.
Partendo dalla mia OTP angstosa Pre-Origins, sono passata al primo
incontro con Celia (che stando alla Wiki di Dragon Age era una donna molto schietta e che si faceva valere, al punto che il primo incontro con Loghain fu una accesa discussione, ovvero quella che vi ho presentato), per parlare di un Loghain papà (che
aveva modificato le sue battaglie in storie che raccontava ad Anora,
stando al canon), di un Loghain che diventa Custode e di un Loghain che
si ritrova a fissare la Custode. Ammetto di aver pensato a una ship
Custode/Loghain, ma non so, lei ama Zevran, Zevran ama lei... quindi
chissà.
Le citazioni usate provengono dai prompt della gara indetta da Torre di
Carta, ovvero la Sette
giorni e tanti Prompt - drabble & flashfic special edition.
Provateci, se vi va, noi di Torre di Carta vi aspettiamo.
Come sempre, grazie a chi legge, dal cuore.
Barbara
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