IL RATING GIALLO E GLI AVVERTIMENTI
sono per il modo in cui il personaggio di VOLDEMORT considera
e tratta le donne, non ci sono scene descrittive ma resta sottointeso
che VOLDEMORT considera i suoi servi, uomini e donne, come oggetti da
usare a suo piacimento. Il linguaggio non è volgare ma i
pensieri di Voldemort non rispettano la dignità umana e
questo potrebbe non essere adatto a tutti, soprattutto ai
giovanissimi e alle anime più sensibili. (Voglio dire, siamo
tutti sensibili ma se si ritiene di esser molto sensibili, FATTE
ATTENZIONE!)
Voldemort raccoglieva
attorno a sé numerosi seguaci. Maghi e
streghe più o meno potenti, desiderosi di primeggiare, di
veder riconosciuto il
loro valore di Purosangue davanti all’intero mondo magico. Il
numero degli
adepti aumentava di giorno in giorno e la loro età era
eterogenea: c’erano
adulti, giovani e
qualche anziano che lavorava
all’ombra compiendo opera di attento proselitismo.
La differenza
più evidente tra i Mangiamorte era il sesso: i
maschi erano molto più numerosi delle femmine. Per Voldemort
non aveva senso
chiamarli uomini e donne perché una volta che veniva imposto
loro il Marchio
Nero, essi perdevano la loro individualità e
umanità e diventavano
semplicemente degli oggetti da usare, in un modo o
nell’altro, a suo piacimento.
Mentre le donne,
già dal principio, immaginavano che
diventare Schiave di Voldemort implicasse anche essere a completa
disposizione
delle voglie e dei desideri del loro Padrone, gli uomini una volta
marchiati
pensavano semplicemente di dover compiere efferati delitti.
Le prime, proprio per
questo motivo, appoggiavano le idee
dell’Oscuro Signore evitando il Marchio ufficiale. Non tutte
però. C’era chi
volontariamente, per amore incondizionato, assecondava il diabolico
mago, tra
queste: Bellatrix Lestrange.
Tra i secondi, invece, la
delusione serpeggiava come il male
nelle loro vene. Non solo Voldemort li puniva severamente con Cruciatus
e
dolorosi incantesimi, non solo si compiaceva e si sfogava in modo
animalesco
dei loro corpi, ma arrivò a pretendere ciò che
pochi Mangiamorte gli avrebbero concesso.
Quel giorno tutti i
Mangiamorte maschi avrebbero portato al
cospetto del loro Padrone le femmine della loro famiglia con
età superiore ai
quattordici anni, di modo che lui potesse scegliere una nuova compagna
da “amare
e tormentare” fino allo sfinimento di lei e
l’appagamento totale di lui.
Il
risentimento verso
una tale richiesta era strisciante, lo si poteva sentire scorrere sui
visi di
quei uomini che pur essendo disposti ad uccidere e torturare e violare
qualsiasi femmina Babbana e Mezzosangue, mai avrebbero fatto soffrire
le loro
donne, figlie e madri.
Bellatrix, che fino ad
allora era stata la favorita e che
aveva allietato le giornate e le nottate dell’Oscuro, a testa
alta guardava le
femmine del gruppo disporsi in linea davanti al trono di Voldemort. I
Mangiamorte: Malfoy accanto al trono, Dolohov, Tiger,
Goyle…. disposti di lato
osservavano attenti. Dopo breve tempo Voldemort fece il suo ingresso e
sedutosi
iniziò a squadrare la merce. Non ci volle molto tempo
perché scegliesse.
Il
re fa rullare i
tamburi
Il
re fa rullare i
tamburi
Vuol
sceglier tra
le dame
Un
nuovo e fresco
amore
Ed
è la prima che
ha veduto
Che
gli ha rapito
il cuore.
Con un cenno della mano,
Voldemort ordinò a Lucius Malfoy di
chinarsi verso lui. Lucius eseguì.
-Mio caro Lucius, non
credevo che la scelta sarebbe stata
tanto facile-.
-Felice di sentire queste
parole, mio Signore- rispose lui.
-Mi sai dire chi
è quella femmina, la
prima in prima fila? Appena l’ho vista, ho
sentito il desiderio crescere in me e già immagino come
potrà rendere le mie
giornate divertenti ed appaganti in attesa del mio successo! Allora mio
servo,
sai dirmi chi è?”.
Lucius sbiancò
in voltò. Il respiro gli si spezzò in gola.
Non poteva essere, tra tante donne proprio lei! Avevano scelto la sua
sistemazione in modo accurato, al primo posto perché
l’Oscuro avrebbe
proseguito con lo sguardo e non le avrebbe donato grandi attenzioni.
Non poteva
essere! La sua rosa bianca, delicata, dai petali profumati. La rosa che
lui
coglieva, ancora, con mille attenzioni e tanta delicatezza.
-Mio Signore, è
mia moglie Narcissa Malfoy” disse Lucius
cercando di non far trasparire dalla sua voce alcuna preoccupazione che
sicuramente
avrebbe reso ancora più eccitato Voldemort.
-Marchese
la
conosci tu?-
-Marchese
la
conosci tu?
Chi
è quella
graziosa?-
Ed
il Marchese
disse al Re:
-Maestà
è la mia
sposa-.
Ma l’Oscuro non
era interessato al tono di voce del suo
servo, il suo obiettivo era la prima femmina in prima fila. Guardava
Narcissa
con occhi bramosi, faceva scivolare la sua lingua lungo le fini labbra
che
respirava profondamente e oscenamente.
Facendo
perno sul suo
potere, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta, quasi
a deridere Lucius, disse: -Sei molto
fortunato, è una bella femmina. Ma cosa puoi offrirle tu che
io non possa!
Niente! Se me la darai, io la tratterò meglio di tutte le
altre!”.
Orrore! Che cosa avrebbe
potuto fare, lui, Lucius Malfoy,
giovane mangiamorte? Se avesse rifiutato, Voldemort l’avrebbe
uccisa dopo
infinite torture alle quali lui sarebbe stato costretto ad assistere.
Non
voleva perdere sua moglie, non voleva che soffrisse troppo ma
soprattutto non
voleva tradirla. Era un tradimento lasciarla al suo padrone? O era
peggio
lasciare che la uccidesse con le Cruciatus? Il tradimento maggiore,
forse era
non rispettare la sua volontà!
A casa, Lucius e Narcissa,
ne avevano parlato e dopo
estenuanti e dolorose riflessioni, Narcissa aveva presso una sofferta
decisione: avrebbe acconsentito ad andare con Voldemort nella speranza
che un
giorno, stancandosi di lei, le avrebbe permesso di tornare dal suo
sposo.
Lucius aveva pianto tutte
le sue lacrime ed ora non potè far
altro che dire: -E’ sua, mio padrone!”.
-Tu
sei più felice
di me!
Tu
sei più felice
di me!
D’aver
Dama sì
bella,
Signora
sì compita.
Se
tu vorrai
cederla a me,
sarà
la favorita-.
-Signore
se non
foste il Re.
Signore
se non
foste il Re.
V’intimerei
prudenza,
ma
siete il Sire,
siete il Re
vi
devo l’obbedienza!-
E la luce sparì
dagli occhi di Lucius, la tristezza si
leggeva nel suo volto come le lettere su una pergamena. Niente avrebbe
potuto
far sparire dalla sua mente l’immagine del suo mostro-padrone
che avvolgeva con
le sue viscide mani il corpo del suo unico vero amore.
Voldemort non
poté non notare il cambiamento d’umore del suo
servo prediletto ma, incapace di mostrare interesse verso qualcun
altro,
rincaro la dose e offrì a Lucius il controllo dei
Mangiamorte in Francia,
facendogli notare che lì avrebbe potuto divertirsi come
meglio credeva, poiché di
femmine bianche e bionde ce n’erano ovunque. La nausea
assalì il Mangiamorte
che si dovette trattenere, ingoiando il veleno di quelle parole.
-Marchese
vedrai
passerà.
Marchese
vedrai
passerà,
d’amor
la
sofferenza.
Io
ti farò nelle
mie armate,
maresciallo
di
Francia.
Lo spettacolo era
concluso. Lucius salutò Narcissa,
abbracciandola a sé più forte e delicatamente che
poté. Il suo cuore
sanguinante, tremò quando lei gli spostò per
l’ultima volta una ciocca di
capelli dagli occhi e baciandolo gli asciugò le lacrime.
-Addio
per sempre
mia bella,
addio
per sempre
mia sposa,
addio
dolce amore.
Devi
lasciarmi per
il Re,
ed
io ti lascio il
cuore-.
Narcissa Malfoy! Tra tutte
Narcissa! Perché? Cosa aveva sua
sorella che lei non possedeva? Perché l’Oscuro
Signore l’aveva scartata per sua
sorella. Forse che si era scocciato dei suoi lunghi capelli neri? Forse
non lo
divertiva più sentire le sue macabre risate mentre gli
toglieva il fiato dal
dolore?
Non lo aveva forse
accontentato! Tutte! Tutte sarebbero
andate bene, ma non lei! Gli occhi di Bellatrix si riempirono di sangue
dall’invidia!
E poi, come se nulla fosse successo, tornò la quiete. La
scelta del Padrone
non andava discussa. Sul suo viso si
impose la maschera dell’accondiscendenza.
Subito preparò
la stanza per la Preferita, i fiori, dei
gigli bianchi segno di purezza addobbarono la camera.
Voldemort portò
Narcissa nella stanza, era piccola e i fiori
erano ovunque. Il profumo forte dei gigli riempì i polmoni
della donna che ad
occhi chiusi, senza che Voldemort la toccasse, col ricordo delle
carezze di
Lucius, spirò.
La
regina ha raccolto
dei fiori.
La
regina ha
raccolto dei fiori,
celando
la sua
offesa.
Ed
il profumo di
quei fiori,
ha
ucciso la
Marchesa.
Ciao a tutti, questa è la
mia prima song-fic, è circa un mese che mi ronza in testa!
Sono abbastanza soddisfatta di come mi è venuta, ma non del
tutto. Avrei voluto approfondire il testo nella parte dei sentiementi
di Lucius, Bellatrix e Narcissa ma mi sarebbe venuto troppo lungo e
avrei dovuto scriverlo a capitoli. Però una song-fic a
capitoli non ha senso perchè poi una volta che si conosce la
canzone la trama è prevedibile... perciò sono un
po' così tra il soddisfatto e l'insoddisfatto.
La canzone è IL RE FA RULLARE I TAMBURI di FABRIZIO DE
ANDRE'.
Fatemi sapere che ne pensate.... Baci, Alida
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