Cocci

di Purple_Rose
(/viewuser.php?uid=174314)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Cocci


Mi mozza il fiato, mi bracca il cuore.
Come un vaso di vetro, che per troppo tempo è rimasto sospeso.
Oppresso dalla polvere, che l’ha fatto sbilanciare verso l’oblio.
Vi è il vuoto.
Oltre il nostro mondo.
Il nostro piccolo meccanismo di abitudini.
Ma avvolti da mura e castelli, noi non lo vediamo.
Solo quando il vento e la tempesta disfano e annientano… eccoti lì.
A radunare i frammenti di un impero morto… a chiederti…
E se le avessi erette più forti?
E se il vento avesse colpito altrove?
E se il mio reame avesse resistito? Sarei libera?
Libera da questo morbo che mi lacera il cuore, gettandomi nel buio nella speranza che non ritrovi mai la via di casa?
La mia mente, ammaliante, mi parla.
Della sfortuna, del caso, delle sviste, è dalla mia parte.
Poiché in questa rete di teorie vacue anche la mia colpa si fa inconsistente.
Il mio cuore mi fissa, credeva in me ed è deluso.
“Puoi fare di più, lo so, lo sappiamo.”
Questo mi sussurra delicato all’orecchio.
Di nuovo mi sale alla gola, quell’amarezza che brucia come il fuoco e fa male.
È avida, la fiamma, avida del mio corpo affranto.
Mi incendia l’ugola, mi contrae lo stomaco, mi storpia la vista, mi accarezza il viso in caldi fiumi di ghiaccio sciolto.
Ghiaccio che era credenza, desiderio, amore.
Tutti infranti da poche lingue scarlatte.
E io sono qui in mezzo al lago, a risollevarmi lentamente e a pensare.
Così mi accorgo.
Mi accorgo che già ho fatto metà strada, quando il mio bianco foglio ha iniziato a colmarsi di una nuova storia.
Come un soldato, pentito delle proprie azioni, penso.
“Anche per me, la redenzione.”







Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3456303