The Wilde Case

di Leonhard
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Prologo. CLIC, BANG!


Era un predatore, le avevano detto, e per di più una volpe: quanto ti aspetti che durerà questa situazione atipica? Effettivamente, a ripensarci, quella situazione aveva avuto un qualcosa di miracoloso.

A Zootropolis chiunque può essere quello che voleva.

Quella città, quell’enorme metropoli, aveva sempre avuto la nomea di città in cui vigeva la libertà assoluta, quindi non aveva trovato niente di illogico quando aveva deciso che sarebbe andata a vivere lì per inseguire il suo sogno di essere una poliziotta.

Non si era fermata quando i suoi genitori le avevano detto che una coniglietta come lei non poteva non rimanere a Bunnybureau a vendere carote, come la sua famiglia aveva sempre fatto. Davanti a quella frase, così densa di ansia e preoccupazione tipica dei conigli, aveva riscoperto anche la ristrettezza mentale propria dei conigli ed una borsa di aggeggi per l’autodifesa di dubbio gusto a provarlo.

Se i suoi genitori l’avessero vista in quel momento, sinceramente non sapeva se avrebbero cercato di fermarla o l’avrebbero esortata a compiere il suo lavoro fino in fondo. Era per quello che il repellente per volpi non aveva mai lasciato la sua fondina fino a quella mattina, no?

E non era forse per quello che stava stringendo quella pistola?

E non era sempre per quel motivo che aveva il collo di Nick nel mirino, il dito teso sul grilletto che già scricchiolava ansioso di sparare?

Non poteva quasi credere che stava per sparare ad una volpe che l’ultima volta che l’aveva vista le aveva offerto una confezione di ciambelle. Le sue preferite, per la precisione, quelle con la glassa alla nocciola che solo la pasticceria dall’altra parte della città faceva. E costavano anche! Guardava il suo collega come terzo punto tra lei e la canna dell’arma.

Per un punto passano infinite rette, ma per due…per non parlare di tre punti: lì poi non ti puoi sbagliare…

Per l’attimo precedente allo spasmo del dito pensò che con Zootropolis aveva un rapporto di scambio: la città le aveva regalato la possibilità di diventare la punta di diamante del distretto di polizia e lei aveva ricambiato il favore donandole la prima volpe poliziotto. Un dono per un miracolo e di questo si era sempre sentita orgogliosa.

Nick si volse nella sua direzione; gli occhi sbarrati e iniettati di sangue, gli artigli tesi e le zanne scoperte e lucide di sangue in un animalesco ringhio. Judy vide sé stessa, la sua figura esile e minuta specchiarsi negli occhi, le sue orecchie abbassate a evidenziare quanto poco volentieri stesse per fare quello che stava per fare.

Alla contrazione del dito seguì il sordo CLIC del grilletto, poi l’arma diede uno scossone all’indietro e la gettò a terra. La volpe davanti a lei proruppe con un guaito e rotolò a terra; rimase immobile salvo per il ventre, che si alzava e si abbassava rapidamente, aritmicamente. Judy si mise in piedi in un attimo e lasciò cadere la pistola nel fango bagnato, indecisa su cosa in quel momento la disgustasse di più.

Quell’arma, il gesto o lei stessa?

Con pochi balzi si gettò accanto a Nick, incurante del fango che le sporcava la pelliccia e che, sapeva, ci avrebbe messo il suo a toglierlo una volta seccato. Prese la testa della volpe tra le zampe e lo guardò con occhi lacrimanti.

“Nick…” sussurrò. L’animale le restituì uno sguardo vago, prima di tornare a ringhiare piano per farle capire che cosa le avrebbe volentieri fatto se il suo corpo gli avesse risposto anche solo per uno o due secondi. “Mi dispiace…”.

La risposta fu un piccolo guaito e subito dopo gli occhi di Nick, assieme alla piccola luce che sempre era stata presente nelle sue verdi iridi, si spensero.



NOTA DELL’AUTORE:

Ossequi ossequiosi a tutti quanti. Visto che a Zootropolis chiunque può essere quello che vuole, anche io adesso tenterò di essere uno che scrive una fic su questo fandom.

Do il benvenuto a tutti coloro che mi leggono per la prima volta ed il ben ritrovato a chi magari mi conosce già. Ho voluto cimentarmi in questa storia: spero che possa piacervi quello che scrivo al punto da aspettare ansiosamente quello che scriverò.

Altro non mi resta da dire se non alla prossima.

Stay Tuned

Leonhard




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