Su
un’isola sconosciuta del grande blu, i Mugiwara e i loro
alleati
erano a raccolta per un evento inaspettato.
Vi
era un qualcosa nell’aria capace di renderla elettrica, tanto
da
far venire la pelle d’oca e darle una pesantezza fuori dal
comune.
Un
marasma di emozioni vibravano forti in essa cozzando fra di loro
quasi fossero meteore in collisione e il vociare dei pirati si
elevava alto nel cielo.
I
componenti della ciurma di cappello di paglia erano gli unici aventi
diritto di proferire parola e discutevano animatamente tra di loro
sul da farsi, eccezion fatta per un solo uomo taciturno che si
limitava a sedere ai margini del gruppo ascoltando e riflettendo.
_
Che cosa facciamo?!_ esclamò una voce ansiosa di donna,
pronta ad
accogliere ogni suggerimento dei nakama con la mente già in
subbuglio nel calcolare la rotta verso la loro imminente, certa
destinazione.
Il
bracciale al polso tintinnò come una flebile campanella
d’allarme
quando Nami allargò le braccia per enfatizzare la sua
esclamazione e
Usopp fu lesto a risponderle, sicuro e deciso come non lo era mai
stato: _ Mi sembra
ovvio, Nami!
Andiamo a riprendercelo!!_
_
Si!! _ confermò Chopper portandosi uno zoccolo al petto in
segno di
fedeltà.
_
Ragazzi, un secondo… analizziamo bene la situazione!_
commentò il
biondo cuoco di bordo sbuffando un anelito di fumo dalle labbra
appena socchiuse.
_
Si tratta del Governo Mondiale!_ sottolineò Robin avanzando
d’un
passo per udire meglio la conversazione.
Quelle
semplici frasi di sospetta
disapprovazione fecero elevare un brusio lagnoso dal resto degli
equipaggi affiliati ai Mugiwara e fu Franky ad esternare a voce alta
tali bisbigli mostrando
alto un pugno di persuasione: _ Non importa contro chi o cosa
dovremmo vedercela! Luffy lo farebbe per ognuno di noi e merita di
essere seguito anche all’inferno, se fosse necessario!!_
_ Il nostro
capitano non ci
abbandonerebbe mai!_ mormorò uno scheletro fino a pochi
attimi prima
apparentemente morto in piedi.
_
Tiene a noi più di qualunque altra cosa!!_
cinguettò il medico del
gruppo.
Un
caldo soffio di vento giunse da Est agitando le verdi fronde sotto
le quali
i corsari si
erano riuniti e, insieme ad esse, tre pendagli si scossero silenti
e celati.
_
Non sto dicendo il contrario! _ si affrettò a spiegare Sanji
_ Ma
non è una cosa così semplice! Bisogna
valutare bene come muoversi. _
_
Studiare un piano d’attacco! _ aggiunse l’archeologa
_
Si, questo è vero! Ma oramai siamo in grado di affrontare
qualunque
cosa!_ dichiarò risoluta la navigatrice.
_
Uniti!!_ vociò il cecchino brandendo kabuto sino a
sbiancarsi le
nocche.
I
compagni risposero con un mezzo sorriso al pensiero delle
capacità
alle quali loro stessi non avrebbero mai creduto di poter ambire e si
scambiarono sguardi carichi di consapevolezza e determinazione.
La
decisione era stata presa!
I
componenti dell’alleanza pirata levarono le loro armi al
cielo
accompagnando il gesto con
un fragore incontrollato: grida di battaglia!
_
Yohohohohoho!! Ottimo!_ intonò Brook per poi scandire le
prime
parole de “ Il liquore di Binks”, canto
che, generazione dopo generazione, aveva sempre contraddistinto
l’ardore dei pirati e il loro spirito di libertà.
La
libertà, infatti, era ciò per cui si apprestavano
a lottare.
Solo
allora, Roronoa Zoro sollevò il capo dal proprio rimuginare
e
piantonò il suo unico occhio buono sui nakama rimembrando
nel
pensiero le parole da poco pronunciate della piccola renna: “Tiene
a noi più di qualunque altra cosa!”
_
Ohy, Bartolomeo!_ furono le sue prime parole.
_
Zoro senpai?
_ scattò l’uomo nella penombra d’un
salice.
Lo
spadaccino si erse lentamente appoggiando un gomito all’elsa
delle
katane e
si voltò appena
verso il suo interlocutore reggendo fiero il capo.
Incuriositi,
il Mugi fissarono l’attenzione al verde domandandosi taciti
per quale motivo avesse aspettato tanto a parlare e l’allegra
melodia andò scemando velocemente per lasciar posto ad un
inquieto
silenzio.
_
Marimo? _ chiamò spiegazioni Sanji, ma il compagno lo
ignorò
volutamente incamminandosi lontano da loro.
Vi
era una strana espressione sul suo viso, una che nessuno di loro
aveva mai visto in una situazione drastica come quella:
serenità.
Data
la schiena al resto dell’equipaggio, Zoro
fece cenno
a Bartolomeo di
seguirlo commentando
sommessamente:
_
Devo chiederti un favore! _
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